Carolina Lewinsky
Mentre attraversavo i cancelli della scuola, l'emozione e la curiosità si intrecciavano dentro di me come una danza sottile. Ero Carolina Lewinsky, la nuova arrivata di cui tutti sembravano parlare. La sensazione di essere al centro dell'attenzione era un territorio sconosciuto per me, ma stranamente mi provocava una leggera euforia.
Gli anni trascorsi in diverse città, con frequenti cambi di scuola dovuti al lavoro di mio padre, mi avevano resa abile nel muovermi in nuovi ambienti. Tuttavia, questa volta tutto sembrava avere un'atmosfera diversa. La serata di gala si era rivelata come un inizio, una sorta di vetrina in cui mi ero ritrovata esposta a sguardi curiosi.
Ogni passo nel cortile era accompagnato da occhiate furtive e sussurri dei miei nuovi compagni. Sorridevo gentilmente a chiunque incrociasse il mio sguardo, cercando di trasmettere apertura e accoglienza. Era impossibile non percepire le diverse conversazioni che si snodavano intorno a me.
"Avete sentito che Carolina Lewinsky è arrivata ieri sera in una Maserati?" Sussurrò qualcuno vicino a me. Non potei fare a meno di lasciarmi scappare un sorriso complice, consapevole che il mio arrivo non fosse passato inosservato.
Mi avvicinai alla caffetteria, attratta dalla vivace atmosfera che filtrava dall'interno e dalle voci che vi risuonavano. Un gruppo di ragazze era seduto vicino alla finestra, immerso in un'animata discussione. La loro attenzione si volse verso di me appena entrai, i loro sguardi convergenti come raggi di sole su di me.
"Sam, hai visto chi ha fatto il suo ingresso oggi?" Chiese una delle ragazze, con un sorriso giocoso dipinto sul viso.
"Beh, ho visto Marco agitarsi nel parcheggio con quella faccia da 'ho vinto alla lotteria'." Sam, una delle ragazze, rispose con una risata sincera che riempiva l'ambiente. In quel momento, la trovai davvero gentile e mi resi conto di sentirmi in colpa nei suoi confronti. Questo rafforzò l'opinione che mi ero fatta di lei la sera precedente.
"Esatto! E sai chi era al suo fianco, vero?" Domandarono due altre ragazze con entusiasmo.
"Ditemi che non è la figlia...?" Esclamò Sam, ma le sue parole furono interrotte dalle esclamazioni entusiastiche delle sue amiche.
"Sì, proprio lei! Carolina Lewinsky, la nuova arrivata dal mistero!" Esclamò una delle altre ragazze, agitando le mani nell'aria come ali di farfalla.
"Incredibile, davvero," Commentò Samantha con un sorriso contagioso, lasciandomi sentire leggermente imbarazzata dall'attenzione improvvisa.
Mentre tentavo di assorbire tutto ciò che mi circondava, i miei occhi incontrarono lo sguardo di un ragazzo che si stava avvicinando. I suoi capelli scuri sembravano danzare leggermente al vento, e i suoi occhi esprimevano un misto di curiosità e simpatia.
Aveva un'aura che attirava l'attenzione, e quel momento fu come un'ancora di tranquillità nel caos di emozioni e attenzioni attorno a me. Era lui, Lionel, il ragazzo con cui lavorai fino a qualche giorno prima su un film che era appena uscito, e in quel momento le emozioni dentro di me divamparono come piccole fiamme in attesa di essere scoperte.
La caffetteria della scuola era vivace quel giorno, con studenti che chiacchieravano e ridevano mentre si godevano le loro pause. Lionel si avvicinò al mio tavolo con un sorriso amichevole.
"Carolina, vero?" Disse Lionel, chinandosi leggermente in avanti.
"Si, esatto." Risposi, cercando di nascondere l'agitazione che mi stava attraversando.
"Che coincidenza incontrarti qui." Disse Lionel, tirando fuori una sedia e sedendosi di fronte a me.
"Sì, è proprio una sorpresa." Risposi, cercando di mantenere la calma. "Come stai? Come è andata l'ultima parte delle riprese dopo che ho finito la mia parte?"
Lionel sorrise ancora, e i suoi occhi sembrarono scintillare leggermente. "Il film sta avendo un grande successo. Non so se sia merito tuo o meno, ma hai fatto un lavoro fantastico nella tua parte."
"Wow, grazie," Dissi, arrossendo leggermente. "Sono contenta che tutto stia andando bene."
Ci fu un breve momento di silenzio, ma l'atmosfera non era imbarazzante. Era più come se stessimo cercando di capire come riprendere la conversazione da dove l'avevamo lasciata.
"Allora, cosa ti porta qui in caffetteria?" Chiesi, cercando di rompere il ghiaccio.
"Beh, devo ammettere che il profumo del caffè mi ha attirato." Disse Lionel, ridendo leggermente. "E tu?"
"Stavo cercando un po' di tranquillità per rilassarmi prima delle lezioni." Risposi. "È un po' rumoroso, ma ha comunque un certo fascino."
Ridemmo entrambi, e l'atmosfera divenne più leggera. Continuammo a parlare di cose casuali, dal film al caffè preferito, come se avessimo ritrovato un filo comune che ci legava.
All'improvviso, Lionel sembrò pensieroso. "Sai, potremmo organizzare un pranzo fuori un giorno. Magari con il resto del cast. Cosa ne dici?"
Sorridendo, annuii. "Mi piacerebbe."
Il tempo trascorse velocemente mentre continuavamo a parlare e ridere prima di andare alla nostra prima lezione di canto. Quel momento in caffetteria diventò un'ancora di connessione in mezzo al trambusto della scuola, e quel sorriso di Lionel divenne un punto di riferimento nel mio cuore.
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I'm Falling In Love With You
RomanceNella vastità dell'universo, in un incrocio di destini, le nostre strade si sono intrecciate e tutto ha preso vita. Ogni giorno che passa, mi rendo conto sempre di più di quanto il mio cuore stia cadendo follemente innamorato di te. Le tue risate mi...