Appena ebbi finito di raccontarle tutti i dettagli del mio sogno lucido, con i vari particolari legati al mio passato, presi un respiro profondo e bevvi un sorso di camomilla, con le mani tremanti e il cuore in gola. Le avevo raccontato della guerra, di quello che avevo dovuto fare per sopravvivere, e non avevo tralascito che ero stato costretto a uccidere per salvarmi il culo più di una volta, anche nei peggiori modi. Avevo evitato di raccontarle solo quello che era successo al serbo strupratore di donne, quel Sirio lì è un mostro che neanche Dio spera di conoscere!
Eravamo in cucina, io seduto davanti a lei, con una coperta sulle spalle, e mi sentivo come se stessi dando la deposizione alla polizia di un omicidio! Beh, c'eravamo andati vicini...<<Quindi, per riassumere, tu mi avresti confuso per un nemico, perchè sentivi di essere ancora a Sarajevo in guerra, e mi hai attaccato per "legittima difesa"....>> disse Agnese, cercando di suonare tranquilla e razionale.
<<in teoria sì...>> la corressi: <<...ti ho comunque attaccata e ho rischiato di farti seriamente del male!>> le ringhiai, nascosto dietro la tazza.
Lei sospirò, massaggiandosi la radice del naso e mettendosi una mano sul fianco:<< se continui a vederla in questo modo, non andremo mai da nessuna parte con questa conversazione! Le circostanze alla base erano ben diverse dal voler attaccare me, perchè ti ostini a insinuarlo?>> mi disse con voce esasperata.<< sei tu quella che si ostina a non vedere come stanno le cose!>> le risposi a tono, perchè era così incosciente quella donna?!?
Lei sbuffò:<<....prega che non ti strozzi...>> sussurrò, e dal suo sguardo stava invocando tutta la pazienza che aveva.
Mi aveva appena minacciato? Era una minaccia ma non suonava come una minaccia?!? Aveva detto che voleva strozzarmi, ma davvero? O per finta??Ero confuso....
<<Sirio...>> riprese a parlare, versandosi altra camomilla:<<c'è differenza tra quello che hai fatto tu e un vero e proprio attacco, ecco perchè non ci vedo nulla di pericoloso: ho considerato le circostanze ed è stato un errore da parte di entrambi....>> la zittii malamente, in preda alla furia:<< UN ERRORE CHE TI SAREBBE POTUTO COSTARE LA VITA!?!? Ti avevo preso per la gola, e stavo per spezzarti il collo, dove sta l'errore in questo, eh?? Perchè continui a vedermi come un agnellino smarrito nel prato che poverino non è in pieno controllo delle sue azioni, e non vedi che sono il lupo travestito da pecora, pronto a sbranare il gregge???>>Lei non si mosse, non reagì neanche, e quello che mi disse, toccò come sempre, quella parte di anima che pensavo fosse atrofizzata da tempo:<< tu sai bene di non essere pericoloso, ma sai che sei capace di esserlo...insomma e Selene? E i ragazzi? Sono certa che a loro non hai mai torno un capello neanche per sbaglio. Tu ora sei solo tanto spaventato e agitato, e forse quello che è successo ieri mattina è anche una causa scatenante di tutto questo: ti sei messo addosso la pelle la sensazione di morte! E quello che è successo stasera è la prova di due cose: uno, che tu vuoi continuare a vivere e a lottare, sennò ti saresti "lasciato ammazzare", dico bene? E due, è che ancora una volta si vede quanto grande è il tuo cuore....>> mi disse, lasciandomi confuso.
<<tu non stai difendendo te per le azioni che hai commesso, mi stai cercando di allontanare perchè hai paura di ferirmi, e pur di tenermi al sicuro sono 45 minuti che ti dai del mostro assassino! Per risponderti, no, non vedo un agnellino spaventato....vedo un gattino bagnato che mi soffia e graffia perchè ha paura, quello sì!>> concluse, con quel sorriso che, cascasse il mondo, esplodesse il sole, ci prendesse in pieno il meteorite dei buondì, mi diceva e rassicurava che era tutto okey.
Sospirai, mettendo la testa sul piano della cucina:<< vaffanculo, hai vinto! Posso tornare a letto? Hai finito?>> dissi, cercando di scappare dalla conversazione, ma soprattutto allontanarla visto che con i suoi discorsi mi aveva fatto salire le lacrime agli occhi.<<certamente....ma...>> non la lasciai finire e scattai in piedi per andare in camera, anche se quello che sentii dopo mi fece fermare e girare i tacchi:<<...ma sei in punizione!>>
COSA?!?!?! MA CHE CAZZ..... MA DA QUANDO?!?!
<<Ferma un secondo...>> dissi, affacciandomi in cucina:<< ...stai scherzando spero?!?>> le domandai, incredulo.
Lei, con tutta calma mise le tazze nel lavabo, per poi venire verso di me:<< oh si si, sei in castigo! Te lo scordi di insultarti così senza motivo e senza sentir ragione, non se ne parla! Devi migliorare la tua visione di te stesso, non sputtanarla ulteriormente! E dobbiamo lavorare anche sul rispondermi male....>> mi sgridò, abbastanza con dolcezza ma una severità rigida tra le righe che mi faceva capire che non stava scherzando.
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Redamancy: "L'Amore che ritorna"
Fiksi Remaja"Ho perso tutto, ogni cosa io abbia mai amato, mi è scivolata tra le dita, come sabbia in un giorno di vento.... .......non ho più niente che mi tenga ancorato qui, su questa Terra...... .......non ho più niente per la quale valga la pena lottare...