.Capitolo 34.

471 59 46
                                    

[ Avete insistito e siete stati accontentati... sono ancora scettica e sfiduciosa che questo libro possa darmi soddisfazioni se non la mia personale gratitudine di mettere finalmente per iscritto questa storia, ma spero di sbagliarmi....]

<<VIENI QUI!>> Mi sgridò Agnese quando io mi rifiutai con 200 scuse diverse di prendermi il resto della mia punizione.
<<ma perchè di questa cosa dei farmaci non possiamo parlarne da SEDUTI come persone normali e lasci stare il mio di SEDERE!??!>> mi lagnai, consapevole non solo che c'era una scarsissima probabilità di salvarmi le chiappe, ma anche il rischio che lei si potesse arrabbiare di più.
E pensare che 5 minuti fa mi stava abbracciando con le lacrime agli occhi...
Appena staccati, mi ero risistemato i pantaloni calati con fastidio, dando per scontato che lei avesse terminato di sculacciami e potessi finalmente rilassarmi un attimo...e invece...
<< oh no mio caro, non ho ancora finito con te. Entrambi sappiamo che questa storia è moooolto più complicata di una semplice litigata finita male, e io ho due o tre cosette da dirti che sono certa ti entreranno meglio in testa se passano DA DIETRO! SIRIO non mi far contare.....>> mi minacciò, mentre ballavamo un valzer con lei che si avvicinava e io che facevo 2 passi indietro, così intorno al divano.

<<TI DAI UNA CALMATA?!>> dissi, un pò agitato. Razionalmente capivo il suo punto di vista, ma mi stava triggerando il suo modo aggressivo e insistente.
<<No, non me la do una calmata! Ti devo rifare lo schema di quello che mi hai fatto passare quella sera per caso? Di quello che TU hai rischiato??? Magari capisci perchè non sono assolutamente calma riguardo questa faccenda, ed è pure un mese che me ne sto zitta e me la tengo dentro!>> mi rispose ancora più nervosa.
Ahia, aveva attivato la modalità "mamma preoccupata" al 1000%!

<<no, non me lo devi rifare, ma è stato un incidente! Non mi volevo ammazzare, te l'ho detto e ridetto!! Rallenta ti supplico....>> mi giustificai, con il fiatone.
Agnese riuscì a cogliere che forse la sua agitazione e insistenza materna, in quel momento, non era la strada giusta per portarmi nè a parlare nè a obbedire. Sospirò, sedendosi sul divano:<< va bene, va bene, mi calmo. Possiamo parlarne, MA nessuno ti toglie il resto delle sculacciate che ti meriti! Perchè nonostante tutto è stata una cosa stupida, avventata e contro ogni linea guida che avevi ricevuto da Louis o da me, quindi questa punizione non te la leva nessuno! Te lo avevo pure giurato, se ti rifacevi del male, passavi poi da me che te ne facevo un pò io!! Per non parlare del fatto che c'è mooolto altro dietro che non so, e o sputi il rospo con le buone o lo fai con le cattive. Cambia solo il tempo obbligatorio che passerai sulle mie ginocchia..>> disse, tutta tranquilla, con il suo solito modo di fare, appoggiata con il gomito sul bracciolo del divano.

<< ...non c'è altro dietro, finiscila!>> cercai di allontanarla dall'argomento, visto che c'entrava anche il suo LUCIANINO♥️.
Non volevo creare zizzania tra loro due solo perche lui è un coglione e io mi sono fatto prendere la testa dalle sue minacce e dai suoi scagnozzi!
<<Sirio...ultima possibilità, o uso i miei metodi...>> mi disse, assottigliando lo sguardo.
<< ....provaci...>> la sfidai, stufo di essere preso per il culo da lei. Mamma o no, ho comuque una dignità!
Lei mi guardò attentamente dall'alto in basso, accennando un sorrisino:<< ....grande e grosso ma piegato da qualche sculacciata... se avessi saputo che un culetto rosso faceva questi miracoli avrei iniziato prima, magari con qualche tot sul culetto in sala insegnanti, non finivi a litigare con tutti...>> disse, come se nulla fosse.

Io subiro avvampai di imbarazzo, cercando di ribattere impastandomi nelle mia stessa lingua:<< io...tu... io non mi faccio piegare da una s....>> non riuscivo neanche pronunciarlo! <<da una SCULACCIATA? Sì proprio quella! La stessa che si usa quando i bambini disobbediscono...>> disse lei, scandendo bene la parola, mandandomi lo stomaco in subbuglio << a me sembra di sì, infatti ti sei ridotto a fare i capricci!>> continuò.
Senza pensare, cercai di risponderle, facendo un errore madornale:<< io non sto facendo nessun capriccio!!!>> sbottai con furia. Lei alzò il sopracciglio, ridacchiando:<< ah no? Hai pure battuto il piede per terra, l'hai notato?>> puntualizzò.
Quando la mia memoria di ricordò di averlo effettivamente fatto, sprofondai nella vergogna più totale. Merda! Ma come era possibile? Ma che mi è preso?!?

Redamancy: &quot;L'Amore che ritorna&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora