.Capitolo 5.

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Mi risvegliai piano piano, non so davvero quante ore dopo essere stato sedato: vedevo tutto sfuocato, la stanza si delineava un battito di palpebre alla volta, mentre la mia testa stava ballando un valzer. Fuori diluviava, il ticchettio delle gocce di pioggia sul vetro era l'unica cosa che risuonava nella stanza, insieme a quello dei miei denti, perchè stavo morendo di freddo....
Lentamente misi a fuoco tutto, dall'ambulatorio a quello che era successo nelle scorse ore: il mio tentato suicidio, così pericolosamente vicino a giungere a compimento, il ritorno di quei due rompiscatole, ad Agnese e..... a proposito, mannaggia a lei!

Era riuscita ad essere così persuasiva e manipolatrice da mettere a nudo la stronzata che avevo fatto e il mio stato di salute psico-fisico decrepito e mannaggia a me che ho risposto alle sue domande, dicendo tutto a Louis senza rendermene quasi conto!!! Non potevo però negare che.....le attenzioni che mi aveva riservato mi avevano fatto sentire così bene, scaldandomi quell'animo gelido che avevo riservato per me stesso nelle scorse settimane, con una tenerezza e un affetto che non penso di aver mai ricevuto neanche da me stesso. Mi ero sentito così importante e, per una volta, al sicuro, come se la mia vita valesse davvero qualcosa. Alla fine, con le sue azioni, Agnese mi aveva protetto da me stesso e anche un pò dal mio amico, che ha di certo un approccio più accademico al mio caso, rendendolo suo alleato nel farmi dormire con le cattive e visitarmi senza mettermi addosso lo stress di aghi, tubi e soprattutto dell'essere immobilizzato.

Mi trovavo ancora nel suo studio, quindi avevano mantenuto la loro parola di non farmi ricoverare, mat soprattutto libero da qualsiasi cinghia o dispositivo per immobilizzarmi al lettino. Anzi, le legature che avevo visto entrando erano stato persino rimosse, forse per non mettermi in soggezione.

Provai a mettermi seduto, ma il mio corpo era troppo stremato da quello che gli avevo fatto passare nelle scorse settimane, per questo cedette, facendomi ricadere sul lettino, infreddolito, tremante e affamato.
Dopo 20 anni di accademia militare e una guerra, molli così? Complimenti fisico...
Sbuffai, tirandomi la coperta addosso, la stessa che mi aveva rimboccato Agnese prima di crollare addormentato, costringendomi a far attenuare gli effetti del sedativo prima di provare ad alzarmi di nuovo. Nel frattempo mi misi a fare mente locale su tutto quello che mi era accaduto e notai con orrore di essere pieno di cerotti, su entrambi gli avambracci e di essere attaccato a una flebo, probabilmente perchè ero disidratato come un prosciutto crudo. Quanti prelievi mi ha fatto??? Ma soprattutto, saranno bestemmie quando dovranno togliermi l'agocannula. E perchè mi brucia il pipo????? Quel pazzo sarà stato capace di mettermi un catetere e farmi le analisi alle urine.... spero solo Agnese non abbia fatto da assistente!

Non feci in tempo a preoccuparmi di quello, che sentii delle voci provenire dalla stanza vicina: Agnese e Louis stavano.....litigando?
Cercai di capire cosa si stessero dicendo, ma ero troppo lontano per cogliere anche solo una parola, di certo però, dati i toni accesi, la loro discussione era animata! Alla fine dopo un'altra 20ina di minuti, riuscii a mettermi seduto e ad alzarmi un pò traballante in piedi, usando l'asta per la flebo come sostegno, e con la coperta sulle spalle, zampettai verso lo studio di Louis.
Prima di bussare rimasi ad ascoltare un pò di cosa stavano parlando:

<<QUELL'UOMO E' PERICOLOSO!!! Non solo ha una mente instabile ma ha anche una preparazione fisica, plasmata da anni e anni di allenamento e una guerra, che lo rendono un pericolo mortale ambulante! Basterà uno scivolone, un brutto sogno o un litigio a scatenare un crisi a causa della sua PTSD (disordine da stress post traumatico), è lì sarà un miracolo che lei ne esca senza lesioni serie! Quello che vuole fare lei è una pazzia, solo un istituto specializzato con del personale competente può aiutare e contenere Sirio in questo stato!>> disse Louis senza filtri nè pietà.

<< quell'uomo sta male! Non ha bisogno di essere rinchiuso da qualche parte, magari legato e drogato, solo perchè emotivamente è sotto stress e non riesce a canalizzare ed esprimere queste emozioni. Ha bisogno di un ambiente tranquillo, familiare, dove potersi riparare e nascondere, senza dover pensare a nulla e libero di potersi muovere e gestire da solo. Io gli controllero solo i farmaci e i pasti, che dorma e venga a fare visite da lei, starà un pò a casa mia lontano da tutti, dal suo appartamento pieno di ricordi e 2 coinquilini indesidersti e dal lavoro. Ha bisogno di una tana dove raggomitolarsi e riposare, di tanto tempo e pazienza! Mi voglio prendere questa responsabilità perchè so di cosa si tratta, ha idea di quanti casi psichiatrici ho avuto in famiglia con 5 figli? Lei non capisce...>> sentii parlare Agnese, con voce esausta. Aspettate, vuole che vada a stare da lei finchè non mi riprendo? Chissà da quanto stanno litigando.

Redamancy: &quot;L'Amore che ritorna&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora