.Capitolo 16.

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Il galleggiante ondeggiò un pò a causa delle onde, scese sotto il pelo dell'acqua per poi risalire subito dopo.....
Accidenti a te pesce!

La pesca non è proprio fatta per me... Mamma mi aveva avvisato, quando trionfante avevo tirato fuori la canna da pesca e la cassetta delle attrezzature dal capanno in giardino: diceva che ero troppo impaziente per questo tipo di sport. Ma ora volevo catturare qualcosa, solo per il gusto di averci ragione io, ed entrare vittorioso in casa con un paio di trote! Anche se fino ad ora avevo pescato solo un ramo e tante alghe....Oltre al essermi bucato con l'amo almeno una 40ina di volte.... uffa!

Erano passati 10 giorni dal mio tentato suicidio e tutto sembrava andare bene: il mio corpo stava lentamente guarendo agli abusi ai quali lo avevo sottoposto, dormivo come una persona normale e stavo riacquistando peso e massa muscolare: facile con Agnese che cucina per 20 anche se sono solo io, mantenendo anche la sua promessa di sfornare qualche dolce come premio per le innumerevoli iniezioni alle quali mi ero lasciatos sottoporre, ma soprattutto grazie al fatto che con il gigantesco bosco dietro casa, era un piacere per me andare a correre e ad allenarmi. In generale mi sentivo molto meglio!

A conti fatti ora avevo una mamma, una casa della quale sentirmi parte, una routine bilanciata....insomma stava andando tutto alla grande, ha anche detto che presto mi farà conoscere anche i suoi altri figli: è certa che andremmo d'accordo, nei limiti di come vanno d'accordo i fratelli, insinuando che l'avremmo fatta impazzire! Voleva solo aspettare che io mi fossi ripreso per introdurci gli uni agli altri, ma soprattutto che fossi io a darle l'okay!

Non nego che la mano di Agnese abbia dovuto prendermi per le orecchie e impattare il mio sedere innumerevoli volte in questi giorni, ma almeno mi aveva tolto dei simpatici vizi di dosso, come l'insultarmi costantemente, l'aggredire quando so di avere torto e il rintanarmi nell'autolesionismo e digiuno in momenti di crisi. Devo dire che anche se sono stati singoli eventi che meritavano uno o più sculaccioni occasionali, almeno due volte sono andato a letto un pò dolorante.
Il fatto che """""magicamente"""" quelle sere io poi mi sia ritrovato nel lettone di mamma a prendere le coccole, quello è un mistero.

Il galleggiante scese ancora sotto l'acqua, ma torna subito su.
Brutto figlio di..... e abbocca!

Quella settimana ero anche riuscito a rientrare velocemente a casa mia per prendere delle cose, ma era stata una toccata e fuga, ma molto fruttuosa.... avevo rivisto i ragazzi, che per fortuna non mi avevano disintegrato casa, e non sembravano messi benissimo. Erano dimagriti e sembravano sciupati, non so spiegarmi come, un'incuria che conoscevo ma non avrei saputo nominare. Non era quello che volevano? Io fuori dalle palle e la casa tutta per loro? Avevamo pure avuto le palle di guardarmi male! Non commento.... io li avevo ignorati, con freddezza gli avevo lasciato i soldi per la mesata, poi quello che ci fanno e come li usano sono fatti loro, non mi metterò di nuovo a insegnarli l'economia domestica!
Agnese stranamente non aveva detto nulla a riguardo, forse anche consapevole che non avrei preso bene nessun tipo di commento o consiglio, per quanto fresca era ancora l'intera faccenda. Ma qualcosa mi diceva che lei ne sapeva di più di quello che voleva far apparire....

In galleggiante scese giù, inabissandosi, cosi io tirai uno strattone alla canna, facendo spezzare il filo e dicendo addio al pesce.... MALEDIZIONE!
<<Te l'avevo detto che eri troppo impaziente per la pesca, stellina mia!>> sentii alle mie spalle un dolce richiamo. Ed eccola là, Agnese, che con tranquillità mi stava raggiungendo seguendo il vialetto che dal bosco portava al lago.
Le feci la linguaccia, un pò offeso:<< è stato il pesce, ha spezzato il filo perchè era troppo grosso!>> dissi altezzoso, inventandomi una scusa.
<<ma ceeerto! Sarà il fantomatico storione che vive in questo lago....>> mi disse sbeffeggiandomo amorevolmente.

Mi abbracciò la schiena dandomi un bacione sulla guancia, poi si sedette accanto a me con il suo amato sorrisino.
<<mi prendi anche in giro?!?>> le domandai, mentre risistemavo il filo con amo e galleggiante per riprovare, cercando di non bucarmi.
<<in realtà no! Samuel giurò di averlo pescato uno storione qui prima di conoscermi, e da quel giorno è la leggenda preferita di Edorardo ed Elia, che ogni anno provano a pescarlo senza successo. Ormai è anche diventata una scusante per la pesca fallimentare! È stato lo storione leggendarioooooo....>> mi raccontò.
Le feci di nuovo la linguaccia, ributtando l'amo in acqua.

<<pronto per oggi?>> mi domandò dopo un attimo di silenzio, dove entrambi fissavamo intensamente il galleggiante fluo in attesa di un pesciolino curioso. <<si.....un pò stressato. Insomma Louis è molto scettico su questa intera faccenda, spiegargli che le tue intenzioni sono buone sarà dura, è molto diffidente! Ma...piano piano sono certo che imparerà a conoscerti e a rispettarti, soprattutto davanti agli evidenti miglioramenti!>> le risposi, sentendola accarezzarmi il braccio con il suo solito affetto, oltre che a tirare un profondo sospiro che sapeva di preoccupazione.

Oggi dovrei andare da Louis per un check-up, Agnese è su di giri da giorni, non lo sopporta ed è pronta a spaccargli la testa in due!
Ma dall'altra parte non posso biasimare troppo il mio amico: ha visto tante truffatrici nel mondo militare, come mogli, amanti e persino madri e sorelle, che si volevano occupare a forza dei loro cari veterani solo per avere la pensione, senza rendersi conto delle responsabilità! Infatti queste storie finivano spesso in tragedia, e non dubito che Louis non ne abbia trovate altre per mostrarmi i "sotterfugi" che Agnese sta attuando per chissà cosa.

Un pesce fece oscillare il galleggiante, facendomi irrigidire: <<calmati! Si chiamano tocche, è quando il pesce assaggia circospetto l'esca senza prenderla tutta in bocca. Se tiri su adesso, rischi che si spaventi, resta tranquillo....>> mi istruì Agnese, mettendomi la sua mano sul braccio, come per tenerlo giù.
<<da quando in qua sai pescare?>> le chiesi stupito. <<me lo insegnò Samuel, e fu quello che mi permise di tenere del cibo in tavola quando lui morì, io non avevo ancora fatto le pratiche per i conti bancari e stavo senza lavoro.... infatti se Ginevra sente odore di pesce si spara, ne ha mangiato troppo da piccola! Pesca, caccia, coltivazione e raccolta di piante selvatiche.... dovrei aggiungerle sul curriculum... >>

Ridacchiai, rilassandomi. Quella donna era una forza della natura!
<<appena scende giù completamente, dai un colpetto usando solo il polso e la mano, così che l'amo di agganci.... dai che lo prendi!>> mi disse, parlando a voce bassa, incoraggiandomi.
<<io a Sarajevo ho mangiato un cane!>> dissi di punto in bianco forse perchè volevo essere partecipe o forse perchè volevo condividere una mia stranezza per non lasciarla lì appesa.
<<COSA?!?>> mi guardò Agnese con gli occhi strabuzzati.
<<eccerto, eravano senza razioni di cibo! Poraccio, gli avevano sparato i soldati serbi perchè faceva troppo chiasso abbaiando, e a noi ci dispiaceva buttar via tutta quella carne. A mali estremi....>> le svelai.

Lei non fece nessuna faccia strana, era solo rimasta sorpresa, forse per il fatto che anche lei si era trovata a dover attuare delle misure drastiche pur di sopravvivere, e non era certo donna da giudicare una cosa del genere.
<<almeno era buono?>> mi domandò ridendo. <<no, era una merda, da vomitare, ma proteine sono proteine e a me piace ricordarlo come una carne che sapeva di pollo, forse per evitare proprio di ricorsarmelo!>> dissi.
<<dai poteva andarti peggio...>> mi disse dopo un pò.
<<del tipo?>> le chiesi, sapendo in cuor mio che stava per dire una stronzata.
<<poteva piacerti! Te lo immagini vedere un cane per strada e al posto di dire "che carino" averci l'acquolina in bocca?!?>> disse, facendomi scoppiare a ridere.
<<meglio un durello a caso, credimi! Hey.....>> indicai il galleggiante che aveva ripreso a muoversi.

Aspettando qualche minuto in silenzio, e appena scese sotto l'acqua, io, memore dei consigli di Agnese, diedi uno strattone deciso ma misurato, finalmente prendendo il pesce! Trionfante recuperai un trotino dall'acqua, mostrandolo tutto fiero a lei, che mi sorrise: era riuscita ad insegnarmi una cosa che non avevo mai fatto e a supportarmi in ogni attimo di essa.
Mi scattò persino una foto, che promise di tenere per sè:<< così quando conoscerai i tuoi fratelli vi potrete dilettare in delle gare di pesca!>> mi disse entusiasta.
Alla fine decidemmo di ributtare il trotino in acqua, troppo piccolo per qualsiasi ricetta:<< prossima volta cerco di prenderne altri più grandi!>> dissi, contendo come un bambino appena uscito dalle giostre.
Agnese ridacchiò:<< ecco, hai trovato un nuovo hobby! Dai "pescatore all'ombra dell'ultimo sole", ti aspetta una doccia a casa, spuzzi tutto di triglia!>> mi disse, con estrema dolcezza e raggiante come un sole.

Ho amanto solo un'altra persona così nella mia vita.... e lei ne è degna erede!

Redamancy: &quot;L'Amore che ritorna&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora