.Capitolo 25.

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Agnese scazzò al telefono con Lawrence per una buona manciata di minuti, prima che la conversazione venisse interrotta, probabilmente proprio dallo stesso ragazzo che le aveva chiuso il cellulare nel muso.
Lei sbuffò furiosa, battendo il piede a terra dalla rabbia, per poi portarsi la mano alla radice del naso esasperata.

Tutta la mia ansia e agitazione nei confronti del ragazzo svanirono in quell'esatto istante, quando vidi mia madre così fragile, stanca e impotente davanti la sua cocciutaggine..... non l'avevo mai vista così sconfitta! Mi vergognai, tra me e me, proprio perchè persai a quante volte l'avevo io ridotta così per i miei capricci e stupidaggini, a quante volte l'avevo fatta stare così male.
Entrai nella camera silenziosamente, avvicinandomi a lei e prendendole la mano, cercando di mantenere comuque la distanza, non sapendo se volesse vedermi o meno. Dopotutto era anche un pò colpa mia, no?
Lei sobbalzò per un attimo:<< oh Sirio... non ti avevo sentito entrare. Ora andiamo, dammi un minuto...>> disse, facendo finta di nulla.

La guardai preoccupato e distolsi lo sguardo verso il basso:<< ho sentito....ho sentito che hai litigato al telefono con......>> sospirai, neache io sapevo cosa dire: mi vergognavo per averla messa in quella situazione svariate volte con le mie cazzate e di stress con Lawrence, che conosceva sicuramente dopo il casino che IO avevo fatto venire giù, ma soprattutto che nel poco tempo insieme, non ero riuscito ad educare neanche un pò...

<<stai bene?>> riuscii a domandarle.
Agnese mi sorrise dolcissima, tirandomi per la mano in un abbraccio:<< sì, solo un pò agitata! Non che non sapessi che erano delle teste dure da quello che mi raccontavi tu ma.... tu non ti devi preoccupare di loro, hai capito?  Soprattutto non ti devi preoccupare per me! Io me la cavo...>> si staccò dall'abbraccio, ma solo per accarezzarmi la guancia:<< ...adesso è il tuo momento di stare tranquillo, riprendere in mano la tua vita e dargli una svolta! A quelle due testacce ci penserai, se vorrai, a tempo debito... per ora me ne occupo io!>> disse, andando a finire di prepararsi.

<<Mamma se vuoi che....insomma non li devi curare per conto mio, quei due!>> cercai di distorglierla dall'idea di prendersi la responsabilità dei ragazzi. IO non mi volevo prendere la responsabilità dei ragazzi, figuriamoci se doveva farlo lei!
<<ah, non ti preoccupare!>> disse, ora tornata serena:<< Li aiuto solo perchè mi sono venuti a cercare loro e sono così stolti che mi fanbo pena... lo faccio dalla  bontà e pazienza del mio animo, non per altro. Di sicuro non li tengo in caldo per te, per quando sarai pronto, anzi, se li tengo in caldo è solo con la mia mano!>> disse  scuotendola per aria.
Li aveva.....??????
<<aspetta quindi li hai....?>> domandai, sotto sotto curioso.
<<sculacciati? Parecchio anche! Marcus si è preso già due strigliate per il suo gentilissimo modo di fare. Lawrence per ora qualche ceffone, ma sta arrivando pericolosamente vicino a ricevere la toletta completa... a tirare troppo la corda, ci si fa male!>> annunciò fiera e severa, prendendo la borsa.
La scostai con un pò di gentilezza e presi io le sue cose del lavoro, per galanteria ed educazione. Non le faccio portare cose pesanti....già sono pesante io da sopportare...

<<... e io che mi facevo pure problemi con quei due...>> dissi sospirando, dopotutto sorpreso.
<<come io non me li faccio con te! Tu non sei esente, sappilo!>> ridacchiò Agnese, sculacciandomi dolcemente mentre mi passava accanto.
<<sissignora!>> le sorrisi, sperando in cuor (e culo) mio di non farla mai più arrabbiare.
Andammo in cucina dove slegai finalmente dalla sedia mia sorella che aveva indisturbata continuato a fare colazione, che di ripicca di scompigliò i capelli appena sistemati, facendomi ringhiare.
Lei scoppiò a ridere, e mi disarmò subito senza volerlo, e io le feci la linguaccia, giusto per pareggiare i conti. Volevo troppo bene a Ginevra per prendermela! E non parliamo del fatto che non vedo l'ora di essere zio!

Il resto della mattinata fu intenso: dovetti convincere i ragazzi a farci rientrare in istituto, con tanto di trattative al megafono con gli alunni di 5^ dalle finestre del secondo piano, firmai il "BELLISSIMO" contratto che Luciano aveva fatto apposta per me in aula Magna con i rappresentanti d'istituto e delle varie classi come testimoni, e tornai nel mio ufficio deserto e pieno di scatoloni. I ragazzi mi avevano accolto con applausi e urli, felicissimi che fossi tornato. Avevo ripristinato velocemente l'ordine, minacciando di interrogare tutti quanti, e loro sapevano che non scherzavo con le mie minacce, quindi erano scappati nelle rispettive classi a fare lezione.
Sospirai, che giornata!
Non riuscii a mettermi comodo che il preside entrò senza bussare, iniziando ad applaudire:<< complimenti, complimenti! Ben tornato.... fantastico piano devo dire....>> mi disse sarcastico Luciano, con la faccia di uno che avrebbe preferito scoparsi un opossum con l'aids.
Io cercai di buttarla sul diplomatico, ma non ci riuscii:<< ...avevo giurato a me stesso che non avrei rimesso piede qui dentro neanche morto, e invece.... sappia che lo faccio solo per i ragazzi, e nient'altro>> dissi, fiero.

Lui ridacchiò nervoso:<< ah sì eh? Come se non ci fosse lei dietro la prima occupazione di questa scuola in anni!>> mi accusò, puntandomi il dito contro.
<<cosa!? Io...io non centro proprio niente con quello che fanno i ragazzi! Se hanno voluto occupare è piuttosto lei a dover pensare alle motivazioni, signor preside!>> gli ringhiai contro. Non gli piaque proprio il mio tono e le mie frecciatine....
A lui non era mai andato giù che io e la sua "fidanzatina" Agnese fossimo vicini e affettuosi, e tanto meno non sopportava che i ragazzi avessero fatto una sommossa nella sua scuola perfetta per avermi indietro! Non dovevo andare di certo a dire a lui che consideravo quella donna mia MADRE e non la mia fidanzata, scoglionato del cazzo!
<<come dice lei, professore.... ma la avverto, io non accetterò un'altra uscita in gran classe come quella che ha fatto lei, neanche se ci fossero strupri, molestie, pedofilia, chi più ne ha più ne metta! Se si azzarda inoltre a dire qualcosa agli studenti del suo deplorevole passato, la faccio arrestare, chiaro?>> disse serio.

Io non dissi nulla, mi limitai a guardarlo in cagnesco, e a mandarlo mentalmente a fanculo mentre usciva.
Sentivo l'ansia crescermi nel petto: avrei voluto parlare ai ragazzi della Guerra della Bosnia-erzegovina del 93-95, ma perchè era una parte di storia moderna che non veniva mai trattata, non per altro..... perchè era giusto che sapessero cosa avevo...avevamo passato Io e Selene, così che non si possa ripetere!

<<ah, professore!>> disse, prima di chiudere la porta:<< mi sono permesso di informare i suoi nuovi colleghi della vostra fedina penale immacolata. Sa, non è giusto che gli altri professori siano ignari di un personaggio così ..... >> mi guardò dall'alto in basso:<< ....peculiare come lei....>> disse, con un sorrisino.
Deglutii, sentendomi mancare. Ancora? Questa storia non è finita?!? Come?? Perchè??
<< Se fossi in lei, starei semplicemente zitto. Le voci girano e si ingigantiscono, soprattutto dopo una reazione così "susciettibile" da parte sua..... magari riesce almeno a tenersi buona la Professoressa Berti...>> disse, uscendo dal mio ufficio.

Merda, merda, merda!
Mi dovetti sedere, preso dal panico più totale: non solo ero tornato nella foresta infestata dalle vipere, ora ero proprio nella tana del lupo!
E Agnese? Oddio, se i professori nuovi si mettono a spettegolare, prima o poi le voci arriveranno anche a lei!
E se qualcuno la convincesse ad andarsene? A denunciarmi???
O peggio: e se la sua reputazione venisse meno per colpa mia?
Mi misi la testa tra le mani...... stavo vivendo un incubo!



Redamancy: &quot;L'Amore che ritorna&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora