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Finite le varie commissioni, mi prendo un po' di tempo per elaborare tutto quello che ho sentito questa mattina.
Passo davanti l'agenzia ed entro, non so il perché, qualcosa mi spinge dentro, ma non è Jungkook dato che era in dormitorio...
Ad un certo punto vado a sbattere contro un ragazzo, più piccolo, ma più alto di me, non era né dei Bts, né dei Txt, né degli Enyphen, con cui lavoravo, non era coreano, ma cinese.
-Attenta.- dice lui.-Ahhhh, ops... mi scusi... non volevo... mi dispiace.-
-Tranquilla, non ti preoccupare, tutto bene?-
-Si si-
Non mi sono accorta che davanti a me ho Minghao, con nome d'arte The8, ottavo membro dei Seventeen. Non ci avevo mai parlato. Non li seguivo, ma li conoscevo perché... non lo so a dir la verità.
Il loro fandom si chiama Carat, da Carat/o, dato che la sagoma del loro logo sembra una faccia di un diamante.
Può essere che vengono dalla stessa agenzia, la Hibe.

E' vestito con una maglietta nera, un giacchetto bianco, dei jeans strappati sulle ginocchia, ma la cosa che mi ha colpito subito sono stati i suoi capelli color grigio che gli donano tantissimo.
Faccio un passo indietro perché mi sento svenire, Minghao arriva in tempo a sorreggermi portandomi in una stanza. Ho un deja vu...
-Y/n stai meglio vero?- Mi tende un bicchiere d'acqua.
-Si si, grazie Minghao.- Prendo il bicchiere d'acqua portandolo alla bocca lentamente.
-Che è successo?- chiede incuriosito.
-Come sai, I BTS hanno deciso di andare al militare...-
-Si, lo so, partiranno a distanza di mesi uno dall'altro.-
-... e senza di loro, senza le loro live, non ci riesco a stare...
-Io sento la tua tenacia, una forza che può superare ogni difficoltà. E di questo, il tuo ragazzo lo dovrebbe sapere. Io ti posso dire soltanto quello che ti avranno già detto gli altri idol, che torneranno, devi solo aver fiducia in loro.-
-Ma... Io... senza di... lui... non riesco... a stare...-
-Solo i nativi coreani hanno il dovere e l'obbligo di andare a fare il servizio militare. Gli idol di altre nazionalità invece no.-
A questa frase mi si illuminano gli occhi. -Quindi, tu, Jun, Vernon rimarrete...-
-Si, non ci allontaneremo, non vi dovete preoccupare.- Ride. -Scusami mi stanno chiamando.- Esce e risponde al telefono.

La stanza è simile alla B13, solo che lo scaffale è di metallo e ci sono in più dei vasi ad abbellire la stanza.
Alcuni fogli sono pentagrammati, con delle note scritte sopra, altri testi, o qualcosa di burocratico.
Mi sento un pochino meglio, quando nella stanza entra Choi Seung Cheol, leader dei Seventeen.
Aveva in mano dei fogli che leggeva, forse ripassando qualcosa mentalmente perché con la mano libera la muoveva in su, in giù e rimaneva lì, a ritmo.
Ha i capelli neri, indossa una felpa nera con delle linee bianche sulle braccia, porta dei pantaloni jeans e delle scarpe da ginnastica ai piedi.

Quello dev'essere il suo studio.
-Ah, sei tu qui dentro, come stai?-
-Meglio S.Coups meglio, mi ha portato The 8.-
-Si, si, lo so, gliel'ho detto io.-
Quando l'ho guardato, le nostre anime si sono viste e lui ha capito di avere davanti qualcuno di simile a lui, un'altra leader.
-Adesso ho da fare, ti lascio lavorare grazie.-
Esco dalla stanza. e dall'edificio. Non ci posso credere che ho parlato con lui, lo vedevo sempre in giro, con una valigetta sempre appresso, pieno di lavoro. E così è.

E' stata una giornata piena, sono veramente stanca, guardo l'orologio e m'incammino verso casa.
Tornata a casa, finalmente mi addormento nel letto con il profumo di Jungkook, ripensando prima alle conversazioni avute con i due componenti dei Seventeen. 

Chi Ama Chiude Gli Occhi - L'essenziale è Invisibile agli occhi!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora