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Il giorno dopo mi sveglio pensando di trovarlo accanto a me, invece si è alzato presto.

La sera precedente ero andata a dormire solo con la maglietta di Jk addosso perchè i pantaloncini servivano a lui dato che quelli che aveva erano bagnati.

Mi strofino un occhio per svegliarmi senza risultato. Perlustrando la stanza trovo dei pantaloncini, me li infilo ma la maglietta li copre; metto le scarpe ai piedi ed esco. Dalla camera e vago per i corridoi del dormitorio. Non avevo mai visto il loro dormitorio. Nessuno oltre a loro e al personale autorizzato può entrarci. Nel dormitorio entra una luce forte e accecante, quasi cammino con gli occhi semichiusi, mi trascino verso le voci che sento in lontananza.

Qualcuno scherza, ride, ma non sento bene, forse è un'allucinazione. Passo dopo passo arrivo in cucina. Tutti si ammutoliscono, cercando di tornare seri. Non capisco che succede ma percepisco molto imbarazzo. Senza dire una parola prendo una tazza, cerco del caffè in giro per la cucina, ma è liofilizzato, "che odio", quindi opto per del latte con i cereali. In tutto ciò sento i loro sguardi su di me, come se non avessero mai visto una ragazza solo con una maglietta addosso. La mattina già sono nervosa di mio, nessuno mi deve parlare, toccare o fare cose del genere, che rispondo male.

Alla fine alzo lo sguardo e stanno aspettando qualcosa... -Cosa cazzo avete da guardare?- La mia testa vaga su due pensieri soltanto: "O è perchè sono mezza nuda davanti a loro; oppure ancora più grave, che hanno sentito i nostri gemiti... Se così fosse, CHE FIGURA DI MERDA! Non è possibile... Non può essere..."

Nel mentre che la mia testa vaga, mi sono resa conto di esser diventata un peperone. Erano tutti lì presenti, guardai Jungkook per avere la certezza che non fosse il secondo pensiero. Jungkook, per tranquillizzarmi si avvicina dandomi un bacio a fior di labbra, tenero e dolce davanti a tutti.

-Ragazzi... ma non avete da fare?- chiedo per alleggerire la tensione che mi sta salendo. Adesso che sono più sveglia li osservo attentamente: hanno tutti una tuta e delle scarpe da ginnastica. Taehyung e Jimin hanno le felpe bianche e i pantaloni neri abbinati, Jin porta una maglietta rosa abbinata a dei pantaloni bianchi, Yoongi e Hobi hanno le magliette della tuta bianche con dei pantaloni blu, Jungkook ha un completo grigio mentre Namjoon è vestito di nero. Jungkook mi diede un altro bacio e uscirono tutti tranne Jimin che resta per sistemare la cucina. La porta del dormitorio si chiuse.

-Come è andata ieri sera?-, chiede Jimin senza guardarmi con un sorrisino. Ho paura di fare domande, mi si gela il sangue, inizio a sentire freddo. "No, no, no, no... assolutamente non può essere...". deglutisco per rispondere ma non mi rendo conto che la risposta arriva balbettando:-B-bene anzi b-enone perchè me lo chiedi?-, mi alzo timorosa, il pericolo si faceva più vicino durante il movimento dal tavolo al lavandino. "Perchè, Jimin devi essere così figo e attraente, Y/n SMETTILA!".

Jimin nel mentre si era posizionato dietro di me e mi aveva preso per i fianchi, il mio punto debole, che, se toccato, mi manda in tilt. - Ho sentito tutto e ti stavo pensando!-, mi sussurra all'orecchio. La sua voce è così sensuale che ad ogni parola mi lascia un brivido. Non lo avevo mai visto così, mi faceva paura. Dopo aver sistemato la tazza nella lavastoviglie, Jimin mi prende per mano e mi accompagna in una stanza che non avevo visto ancora.

La stanza è molto grande, una specie di secondo soggiorno privato. Ci sono due divani ed una poltrona con una televisione grandissima, dall'altra parte c'è un biliardo. Non ci ho mai giocato, ho sempre guardato giocare ma non ho mai preso una stecca in mano. Le pareti della stanza hanno degli scaffali in legno dove ci sono vari libri e delle edere in vaso che adornano qua e là la stanza. -Sai giocare a biliardo?- chiede incuriosito. Ha notato che stavo osservando il tavolo. -...No...-,

"Jungkook ti prego aiutami". Penso a Jungkook, sperando che il mio pensiero gli arrivi. Jimin nel mentre ha preso le stecche da biliardo e me ne sta porgendo una. La prendo svogliatamente, questo lo fa infuriare da morire.

-Jimin non voglio dai, ma che ti prende? Non ti ho mai visto così! No! Non voglio JIMIN!-

Mi ha preso per la vita e mi sta accarezzando le gambe, quelle gambe che qualche ora prima avevano accolto Jungkook.

Un urlo esce dalla mia bocca, la porta si spalanca facendo saltare Jimin e accorrono Jin e Jungkook che erano rientrati in casa per prendere alcune cose che servivano loro. Il volto di Jungkook non l'ho mai visto così nero di rabbia, in un attimo si avventa su Jimin e gli lancia un pugno in faccia.

Nel mentre mi vado a nascondere tra le braccia di Jin che era rimasto dietro, scioccato dall'atteggiamento di Jimin. Inizio a piangere e a quel punto Jin si riprende e mi abbraccia. Non voglio vedere uno dei suoi migliori amici picchiare l'altro. Sono sempre stati uniti, sapevo che successe lo stesso a Jimin con un altro ragazzo di cui non ricordo il nome però.

Alla fine però ho così paura che Jungkook gli rompa qualche osso che mi lancio verso di lui per fermarlo. E' troppo forte ma la mia testardaggine ha la meglio e dopo un pò si ferma, paralizzato. Osservo Jimin, è pieno di lividi e di graffi sul viso, la sua felpa bianca è piena di gocce di colore rosso che scendono dal lato della bocca.

Per parecchio tempo dopo l'episodio, non si parlano evitandosi addirittura. Il rancore della gelosia tra i due, nei confronti l'uno dell'altro era alto, i rapporti erano incrinati e avevo la sensazione che fosse qualcosa di più vecchio dell'accaduto che però a me non era stato mai confessato. Successivemente venni a sapere che la prima volta avvenne per una ragazza conosciuta a scuola da Jimin.

Fu quando era ancora Trainee, una ragazza lo aveva lasciato per un'altro e lui non mandò giù la faccenda, ne era troppo innamorato. Cercò di riallacciare i rapporti con questa ragazza, ma quando si furono visti notò un anello all'anulare sinistro. All'inizio era dura, ma piano piano ha cercato di allontanarsi, dal gruppo, da tutti e tutto, ma Namjoon lo aiutò a risollevarsi, Jungkook anche a sua volta lo aiutò standogli accanto.

Questo atteggiamento di gelosia di Jungkook non l'ho mai visto così, è veramente furioso, non riesce a ragionare.

Nei giorni successivi all'episodio chiamai in Italia per avere notizie tra genitori e amici. Chiamai anche la mia migliore amica che capì subito e nel giro di pochi giorni mi raggiunse.

Partì qualche giorno dopo essermi tranquillizzata.
Intanto Jungkook e Jimin non si parlarono tanto, sentivo l'aria molto negativa, vedevo che i due si lanciavano occhiate d'odio ma vedevo piano piano un miglioramento. Non si sciolsero, continuavano a stare uniti per gli Army, ma si capiva che qualcosa era cambiato.

I giorni passano molto veloci, Seul è bellissima con tutti i palazzi moderni ed antichi. Sono tornata nella casa ospitante, passo ogni pranzo e i momenti liberi con i ragazzi anche se è dura, perchè la loro scaletta di gruppo è molto piena, ma anche quella individuale non è da meno.

I momenti liberi di Jungkook sono veramente pochi tra uno shooting, dello sport, le varie registrazioni sia delle canzoni che di un passatempo che i ragazzi hanno dal titolo "Run BTS". Cerco di seguirlo in tutto senza farmi vedere, quando un giorno mi si avvicina una ragazza, in tuta con un borsello pieni di pennelli per il trucco. 

Chi Ama Chiude Gli Occhi - L'essenziale è Invisibile agli occhi!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora