Mi sveglio un po' prima della sveglia, prendo il telefono e, con un occhio aperto e uno chiuso, scorro le notifiche. Un messaggio attira la mia attenzione. E' quello di Jk, in cui mi dice che si sente giù di morale, e che ha bisogno della mia compagnia invitandomi a cena. I miei pensieri vagano, facendomi perdere tempo, quando vedo l'ora sul cellulare realizzo che ho poco tempo per arrivare al lavoro.
Prendo la borsa, e mi chiudo la porta alle spalle. Invece di andare a piedi prendo l'autobus, che ho notato, passa puntuale spaccando il secondo e si ferma a pochi passi dall'ufficio.
Sono vestita con una semplice camicetta e un paio di pantaloni neri e un cappello con la visiera che mi copre il volto. Qualche minuto dopo il mio arrivo in fermata, l'autobus arriva e finalmente riesco a salire. E' un autobus molto grande, mi rendo conto che alcuni posti sono vuoti e solo determinate persone si possono sedere. I posti disponibili sono tutti occupati e noto alcuni ragazzi che parlano aggrappati ai poggiamano per non cadere.
Così resto in piedi aspettando che arrivi la mia fermata, quando il mezzo frena di colpo mi ritrovo tra le braccia di uno di questi ragazzi. Il suo viso è a pochi centimetri dal mio e il suo braccio circonda la mia vita. Una sensazione strana mi prende, mi accorgo che le mie braccia si trovano attorno al suo collo. Per me è una cosa nuova essere aiutata mentre sto per cadere. (Nella mia cultura non si aiuta se non viene chiesto e questa cosa mi fa sentire delusa da ciò che conosco e ho sempre amato. Ma adesso è questa la mia cultura, il mio mondo.)
-Tutto bene signorina?- mi chiede il ragazzo preoccupato.
-Si grazie.- Sento il volto caldo, ho caldo d'improvviso.
"Dai, contieniti Y/n, non lo conosci." A guardarlo bene non è un ragazzino del liceo, come il resto degli altri passeggeri, ma un ragazzo più grande, circa o più la mia età.
E' vestito con una tuta color blu, ai piedi ha delle scarpe da ginnastica e porta una felpa col cappuccio.Quando ci siamo guardati ho visto solo il volto. In effetti era coperto da un cappello nero.
Mi sembra di averlo già visto. Non ricordo dove però perché mi ricorda molto nei lineamenti un idol forse un membro dei Monsta x.Ed ecco che riesco a riconoscere la strada che percorro a piedi. La maestosità della Hybe si fa strada tra gli alberi e le strade.
Mi preparo a scendere, suono la prenotazione della fermata, e scendo rimanendo estasiata come sempre dalla bellezza delle due Seoul, quella antica e quella moderna che si mischiano e si amalgamano tra di loro.Arrivata davanti l'agenzia entro di fretta e inizio il mio lavoro lasciando perdere il telefono. Mi concentro così tanto da non avere il tempo neanche di mangiare un boccone a pranzo, che devo organizzare dei concept per gli Enyphen.
In più devo assistere alla coreografia della loro ultima canzone, Bite me.
E' un po' complicata, perché il coreografo ha deciso, dato che la canzone parla di vampiri, di farlo in coppia con delle ballerine. Sono contenta della decisione, finalmente qualcuno che osa andare a ciò che pensano le fan e i k-media.
Arrivata l'ora di staccare da lavoro, prendo il telefono per vedere chi mi ha scritto e rispondere. Ci sono messaggi di mia madre, la mia migliore amica, che non sento da tanto, perché prese dal lavoro entrambe, e alcuni messaggi di Jk. Il cuore si riempie di gioia e il respiro diventa più pesante. Il messaggio di Jk è così carino che mi si scioglie il cuore.
"Ci vediamo fuori l'ufficio, ti aspetto lì. Mi manchi tanto. Ti amo."
Osservo l'ora, mancano pochi minuti, sistemo le ultime cose, vado in bagno e mi guardo allo specchio. Ho il volto stanco "mi servirebbe una vacanza per riprendermi." Mi sciacquo il viso e scendo le scale.Jungkook è lì ad aspettarmi, tutto vestito casual, con dei jeans e una maglietta bianca classica mentre ai piedi porta un paio di scarpe da ginnastica. Lo vedo concentrato a parlare con un'altra persona. E' la sua guardia del corpo che aspetta il mio arrivo.
Quando la guardia del corpo mi vede arrivare si inchina per salutare Jk e si allontana. Più mi avvicino più penso di fargli uno scherzetto, picchiettandolo sulla spalla da dietro. E così ho fatto.
-Hmmm?- Incuriosito si gira dalla parte dove lo avevo chiamato con le mani sbucando dall'altra parte. -Ah ma sei tu, pensavo fosse qualcun altro.-
-Scherzetto!-
Ridendo mi abbraccia e mi bacia sulle labbra.
-Andiamo.-
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Chi Ama Chiude Gli Occhi - L'essenziale è Invisibile agli occhi!
أدب الهواةÈ la prima volta che scrivo... spero vi piaccia. È una storia basata sulla mia vita le mie esperienze, le mie emozioni come persona è difficile per me aprirmi. Ma l'ho fatto. Non ho messo il mio nome nella protagonista per farvi entrare meglio nel...