14. Gelosia

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Dopo quella notte non mi sono più avvicinato a Jimin un po' per punirlo come lui ha punito me un po' perché sono sempre rientrato tardi. Gli affari di suo padre mi assorbono, Nam ha fatto troppi danni... Sono riuscito a salvare solo una parte del patrimonio compreso il Regent, Elenoire ha fatto un ottimo lavoro. Inoltre ha organizzato un evento di beneficenza al Regent invitando personalità facoltose al fine di attirare l'attenzione sull'albergo e ci farà un ottima pubblicità.
Ho chiesto a Jimin di essere presente è importante per la stampa.
La serata è frenetica appena arriviamo lo presento ad Elenoire e capisco subito che non si piacciono.
La loro conversazione è piuttosto fredda pur giungendo i complimenti di Jimin per la sostanziale ristrutturazione e l'organizzazione dell'evento.
Scopro Jimin più di una volta ad osservare Elenoire e pure quest'ultima quando Jimin non la vede lo scruta attentamente.
Elenoire questa sera è bellissima ha curato il proprio outfit in tutti i minimi particolari, indossando un abito blu notte lungo, con una scollatura velata maliziosa ma assolutamente non volgare, i capelli raccolti in un complicato chignon la rendono perfetta.
Perfetta si...come sempre...ma io non ho capito più niente quando ho visto lui.
A Jimin è bastato un pantalone a tubino nero e un camicia normalissima in raso damascato dello stesso colore... Sembrava un outfit ordinario... Non osato ... Ma quando si è girato di spalle mi è mancato il fiato... Il retro in voile trasparente mi ha stroncato... E quel pantalone elasticizzato sui suoi glutei ha fatto il resto... Scatenando in me una fastidiosa erezione che mi ha accompagnato tutta la sera.
È stata prevista una presentazione dell'evento in cui dovrò fare un piccolo discorso, poi per fortuna Elenoire ha ingaggiato un intrattenitore tal John Keber che sembra essere un personaggio conosciuto della televisione.
Quello che non ho previsto è quanto accade al mio tavolo in mia assenza.
Elenoire e Jimin stanno parlando studiandosi attentamente .
-lo conosci da molto?
Chiede Elenoire a Jimin.
-no solo dalla morte di mio padre.
Risponde vago lui.
-noi ci conosciamo da anni...dall'università... Ci siamo presi... lasciati e ripresi...ritrovati. Avevo perso la speranza ma mi ha ricontattato...
- JK aveva Jane...
-Jane non è mai stata un problema... Lui è sempre tornato da me. Vedi anche in questo frangente difficile per lui, mi ha cercato...
-non pensavo tradisse Jane...
Elenoire ride...
-almeno quanto lei tradiva lui...
Jimin noto un certo tuo attaccamento nei suoi confronti... E mi preoccupa... Lui è inafferrabile... Indomabile...
Lui torna solo da me... io sono la persona più vicina a JK da sempre.
-Ho avuto solo bisogno di lui... Se ti sembra che io sia vicino a lui particolarmente è solo per questo... Ha promesso di aiutarmi.
-questo non lo capisco... Ok Jane aveva una relazione con tuo padre ... E così vi siete conosciuti me l'ha raccontato... Ma perché continuare a frequentarvi? Perché vivi da lui?
-mi aiuta... Billy è affezionato a me... Semplicemente per questo.
-c'è qualcosa che non so... Vero?
Ma lo scoprirò.
-non sono così importante per lui non preoccuparti. Ora che ti ho visto ho capito tante cose.
Afferma Jimin.
-Forse no... Non sei così importante...
Ridacchia Jane.
Verso la metà della serata vedo da lontano Jimin parlare con John Keber.
Mi ingelosisce subito.
Keber sta facendo ridere Jimin dicendo qualche cazzata, è un uomo pieno di fascino sa come fare e la sua bellezza incanta donne e uomini.
-Keber sta monopolizzando Jimin...
Affermo girandomi verso Elenoire.
-che male c'è... Mi sembra che Jimin apprezzi la compagnia maschile più di quella femminile te ne sei accorto?
Mastico amaro e non rispondo continuando a guardarli, incontro per la frazione di un secondo i suoi occhi taglienti rendendomi conto che si appoggia ad un braccio di Keber per sussurrargli qualcosa nell'orecchio.
Ho una tale rabbia in corpo che mi spaventa.
-sistemata questa cosa degli alberghi... JK dovresti far tornare Jimin a casa sua se ne ha una... Sei stato fin troppo generoso aiutandolo a risollevarsi... il ragazzo è dichiaratamente gay quindi di certo non una compagnia ideale per Billy non trovi?
Annuisco non potendo fare altro.
Improvvisamente mi suona il cellulare.
-JK?
-Si Carola dimmi...
-mi sono portata un po' di lavoro a casa... C'era un mucchio di carte, documenti, fatture... In un cassettone di Heon Liu Park.
-cos'hai trovato?
-il contratto di acquisto di una villa in Thailandia. Ho visto le foto... un paradiso JK... Se la tieni devi mandarmici in vacanza... È su un'isola che si chiama Koh Samui, la casa è fronte mare... Un sogno...
-potrebbe averla acquistata e venduta... Domani fai i dovuti accertamenti poi fammi sapere... Se l'ha tenuta certo che ti ci mando...
Rispondo sicuro...per poi distrarmi vedendo Keber e Jimin che si sono seduti al bar insieme...
-Carola grazie a domani... Ora sono impegnato.
Mi avvicino a loro cercando di assumere una postura sicura e minacciosa.
-Oh eccolo qui Jeon...la ringrazio per avermi scelto per questo evento, l'hotel è bellissimo e poi ho conosciuto il figlio di Heon Liu Park... Un onore per me.
Dice stringendomi calorosamente la mano.
Jimin gli sorride apertamente... Per me è come una pugnalata al cuore.
Stringo a mia volta la sua ma rispondo acido e maleducato.
-per le scelte dell'evento lascio sempre tutto in mano ad Elenoire... Io purtroppo non guardo la televisione e non la conoscevo prima di oggi. Ora Jimin ti prego di seguirmi... Abbiamo ancora degli adempimenti da fare.
Keber è scioccato dalla mia maleducazione e non aggiunge altro.
Prendo Jimin per mano tirandolo leggermente verso di me per fortuna mi segue senza fare storie.
Ci incamminiamo verso il nostro tavolo è un breve tratto e in tanti ci osservano, lascio velocemente la sua mano meglio non destare sospetti.
-sei uno stronzo maleducato...
Commenta lui fra i denti.
-e tu sei una puttana in calore...
Gli rispondo cattivo.
-l'unica puttana che c'è qui è quella al nostro tavolo.
Mi dice girandosi verso di me sorridendo bastardamente.
Comprendo con sollievo e compiacimento che lui è geloso quanto me.
La serata continua a lungo quando è il momento di andare via Elenoire mi impone di accompagnarla.
Quindi tutti e tre ci avviamo verso casa sua.
È infastidita dalla presenza di Jimin... Lui se ne accorge e provocatoriamente dice...
-JK posso tornare da solo ho già guidato la tua auto... Se vuoi salire a bere qualcosa da Elenoire...
-ma certo sali. Ho un liquore norvegese da farti assaggiare e poi potrei farti vedere i colori dei tessuti dell'hotel di Busan.
-certo sali...
Ripete Jimin fra i denti.
-grazie ma sono troppo stanco... E poi ho una cosa da finire rispondo evasivo.
Dopo qualche minuto siamo sotto casa sua... La scarico è parto via velocemente.
Mentre guido non resisto e mollo una sonora manata sulla coscia a Jimin che ne frattempo mi si è seduto a fianco.
-aaahhhhiiii
Ma sei impazzito!!!
mi urla.
-non hai idea quanto...zitto ora fino a casa, per il resto della nottata di certo non userai la bocca per parlare.
-tu brutto figlio di...
Tenta di dire dandomi un pugno sul braccio.
Non ci vedo più dalla rabbia e svolto nel primo vicolo cieco che trovo.
Mi giro lo prendo per i capelli violentemente avvicinando la mia bocca alla sua per poi respingerlo bruscamente.
Spengo le luci blocco le portiere e oscuro i vetri determinato.
C'è un momento di tensione tremenda...
Mi sento un predatore e lui capisce che non ha via di scampo.
Ma non è fuggire che vuole.
Il silenzio è pazzesco.
Fino a quando è lui stesso che mi sale a cavalcioni baciandomi.
La sua lingua calda e peccaminosa invade la mia bocca mentre le mie mani si avventurano agguantando i suoi glutei nel tentativo di farlo aderire il più possibile alla mia intimità.
Quella camicia gliela strappo famelico strappandogli dei gemiti quando le mie labbra arrivano ai suoi capezzoli irti e doloranti sotto i miei morsi leggeri è pieno di voglia come me.
Tiro indietro il sedile per avere più spazio e giù lo schienale trascinandomelo addosso.
-sei... sei bellissimo
riesco a dire
-e sei solo mio...mio.
Aggiungo possessivo.
È un attimo e lo trascino sotto di me, mentre lui inizia ad armeggiare con i suoi pantaloni ed io con i miei...
Vedere quelle rotondità così esposte per me... Mi eccita da morire... E farlo in auto anche di più... È la prima volta per me... In auto non l'ho fatto mai... È scomodo ma terribilmente sporco... Terribilmente erotico.
I vetri sono appannati dal nostro calore e nelle nostre orecchie risuonano i nostri respiri ansanti.
Non resisto e schiaffeggio quelle morbidita' strappandogli un gridolino eccitato.
Si sta lavorando con una mano mentre aspetta me che estraggo un preservativo e una bustina di lubrificante dal portafoglio.
Nell'infilarmi la protezione mi chino e lo mordo leggermente su un fianco domani avrà il segno, poco male così si ricorderà a chi appartiene.
Lo penetro con le dita sforbiciando per dilatarlo quanto basta incurante dei suoi lamenti e del continuo venire incontro alle mie dita.
È un momento e sono dentro di lui.
È così stretto... sempre... eccittandomi ulteriormente. Affondo piano dapprima per poi accelerare assestando dei colpi profondi raggiungendo quel punto che ormai conosco per dargli piacere.
Gli tiro indietro il volto infilandogli ritmicamente la lingua in bocca... È stravolto almeno quanto me... Lo sto possedendo... Lo sto violando e a lui piace immensamente.
Non gli dò tregua finché non sento che viene disastrandomi il sedile dell'auto... Continuo a penetrarlo ancora fino al raggiungimento del mio momento di non ritorno, del mio momento di pura follia... Quando il cervello si disconnette dal corpo e voglio solo lui solo quello.
Gli resto sopra qualche minuto...
-non permetterti mai più di flirtare con qualcun altro...
Gli sussurro in un orecchio con voce roca e affaticata.
-stai diventando vecchio Jeon... Senti che fiatone che hai... Elenoire quando ha finito il suo lavoro se ne deve andare. Non la voglio!
Appena lo sento non posso non ridere.
-sei geloso...
Constato.
-disse quello che non lo era ...
Mi rintuzza lui.... Ridendo a sua volta.
Improvvisamente è silenzio ci zittiamo entrambi.
Mentre un rumore metallico proviene dall'esterno.
-Jimin... Ho sentito un rumore.
-shhhhh
Sentiamo voci indistinte... Risate...
-ci stanno smontando le gomme...
Affermo.
-cazzo... Tu e le tue idee di fermarti in un vicolo...
-scendo...
Dico io...
-no...neanche per idea. È troppo pericoloso... Potrebbero essere in più persone sicuramente sono armati... JK... Chiama la polizia.
Ci ricomponiamo.
ed è così che faccio la chiamo.
Dopo qualche minuto i rumori finiscono... Ma qualcosa centra il lunotto posteriore violentemente.
Con un estintore ci hanno sfondato il vetro.
L'urlo di Jimin rimbomba nel vicolo come pure la sirena della polizia che sopraggiunge in quel momento.
Non riescono a prenderli... oltre ai pneumatici pensavano di prendersi qualcos'altro... Avranno sentito i gemiti di Jimin... Bastardi.
La polizia ci bussa al vetro e scendiamo ricomponendoci ancora.
La mia Mercedes depredata dei costosi pneumatici viene messa su un carroattrezzi.
Segue un breve interrogatorio su come sono andati i fatti.
I poliziotti ci scrutano è evidente che hanno capito perché eravamo nel vicolo.
Scrutano in particolare Jimin... Con la camicia stracciata e macchiata del suo stesso sperma... la bocca rossa...dei vistosi segni su collo causati dalle mie labbra e dalla mia barba.
La domanda arriva diretta.
-il ragazzo si prostituisce con lei? Vi incontrate qui?
-no.... non mi prostituisco balbetta lui scioccato.
La prudenza svanisce perché non posso permettere che lo insultino ed io ammetto bruscamente...
-qui non si prostituisce nessuno, siamo usciti da una festa eravamo su di giri... Jimin è il mio compagno.
I poliziotti annuiscono imbarazzati lasciandoci subito dopo.
Rientriamo con un taxi...
-che avventura
Commento girandomi verso di lui... Mi sorprende sorridendomi.
-è vero?
-cosa?
-che sono il tuo compagno?
Annuisco sorridendo anch'io.


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