27.

31 8 1
                                    

Marcus, Lien, Michael e Rob erano alle spalle di Nicholas, davanti al computer. L'uomo dall'accento inglese trafficò con la tastiera, toccando i tasti in sequenza, in modo spasmodico. "Come potete vedere, ci sono uomini che sorvegliano tutte le entrate e i corridoi interni della struttura", fece scivolare le dita sullo schermo. "Dovremmo entrare da qui, dopo aver eliminato le guardie, e poi percorrere questo corridoio. Fino ad arrivare al caveau", picchiettò due volte con il dito sullo schermo. "Una volta dentro, posizionate l'attrezzatura. Dopodiché toccherà a me." Si asciugò la fronte con la manica della camicia, quando sentì l'ansia crescere dentro di sé. "Il mio decriptatore è veloce, ma questo sistema di sicurezza prevede solo due minuti per inserire la sequenza numerica necessaria ad aprire lo sportello blindato."

Rob si allontanò di colpo e questo richiamò l'attenzione degli altri. Nicholas lo seguì con lo sguardo, mentre faceva avanti e indietro preso dal nervosismo. "È un suicidio!" si bloccò all'improvviso. "E poi?", posò le mani sui fianchi. "Dico, ammesso che ce la facessimo, come faremo a uscire senza essere visti?"

Fra Marcus e Michael ci fu uno scambio di sguardi che non sfuggì a Nicholas.
"Tutto il discorso sull'essere sinceri, sul fine comune..." cantilenò. "Valeva solo per noi?" Anche Lien e Rob guardarono i due con espressione interrogativa.

Marcus fece un cenno al veterano, invogliandolo a mettere al corrente gli altri.
"All'interno c'è uno dei miei che ha deciso di fare ammenda. Proprio qui", indicò una zona poco visibile all'interno della stanza con la camera blindata, "ci ha già lasciato delle divise. Ci saranno utili per infiltrarci e uscire senza dare nell'occhio."

"Perché non dirlo prima?" chiese Nicholas in modo retorico, tornando a torturare la tastiera. "Sono riuscito a raggiungere l'intero sistema di sorveglianza!"
Appena pronunciate quelle parole, tutti si fiondarono da lui.

 "Sono riuscito a raggiungere l'intero sistema di sorveglianza!"Appena pronunciate quelle parole, tutti si fiondarono da lui

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Col passare dei minuti, l'incessante via vai all'esterno sembrava essersi pian piano calmato.
«Pronto con quell'affare?» Michael si avvicinò a Rob. «Spero che il tuo amico sia più rapido di te», aggiunse in un ghigno.

Rob serrò la mascella e collegò l'ultimo cavo alla serratura computerizzata del caveau.
«Non siamo dei novizi», replicò adirato, prima di premere il tasto sull'auricolare e dare il via al suo collega.
Nicholas avviò il decriptatore e nello stesso preciso istante il timer di Rob partì con il conto alla rovescia.
I secondi scorrevano veloci, mentre infilavano le divise, pronti a uscire di scena rapidamente.

Il primo minuto era volato via. Il tempo sembrava scorrere molto più rapido del solito. Metà parte del codice era completa e man mano la sequenza di numeri andava componendosi.
Altri due numeri erano apparsi, due ancora ne mancavano per completarlo.
Le linee che definivano le cifre cambiavano con rapidità, diventando un groviglio di segni verdi senza senso.

«Dai, forza.» Rob strinse i pugni, «non mi deludere» sussurrò, guardando con sguardo supplichevole il suo orologio digitale. Un altro numero e pochi secondi rimanenti.
Mancava davvero pochissimo. Gli altri si prepararono a qualunque evenienza. Imbracciarono le armi e le puntarono verso la porta dalla quale erano entrati.
Sullo scadere dell'ultimo secondo, in apprensione, tutti guardarono il timer, quando un suono breve e metallico riecheggiò nella stanza. Subito dopo uno scatto, e la porta del caveau si aprì sotto gli occhi increduli dei presenti.
«Ottimo lavoro», disse Rob dopo aver premuto il tasto sull'auricolare.

Jenna's placeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora