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🔴 In questo capitolo sono presenti descrizioni di scene di sesso.

Marcus aveva riportato piccole escoriazioni dalla lotta con suo fratello e se ne stava davanti allo specchio a controllarle con sguardo fiero.
Sfilò la maglietta e la posò sul lavabo.

Le dita affusolate di Lien scivolarono lungo i suoi fianchi, per incontrarsi sull'addome scolpito. «Quando la smetterai di punzecchiarlo?»

Sorrise. «Mai, credo. Finalmente sta meglio e posso azzardare delle piccole zuffe, in pieno stile Krebs.» Posò le sue mani su quelle di lei.

«Siete dei dilettanti», sbuffò un sorriso. «Niente, in confronto allo stile Liu.»

Marcus piegò la testa da un lato per poter incrociare il suo sguardo allo specchio.
«Riconosco quello sguardo.»

Non terminò la frase, che Lien lo spinse contro la parete e prese posizione davanti a lui, ponendo le mani in avanti, tese e sottili.

Sul volto di Marcus si disegnò un sorriso malizioso. «Mettiamo fine all'astinenza?»
Quando lei lo attaccò, afferrò il suo braccio e lo torse all'indietro, tenendola bloccata con le spalle contro il suo petto.
I movimenti erano precisi, netti, attenti a non farle male.
Avvicinò le labbra al suo collo e lo carezzò col solo respiro. «Signorina Liu, si è messa in un grosso guaio», fece scivolare la mano nella sua vestaglia, lasciandosi solleticare dalla seta leggera e fresca. Sfiorò l'intimo sottile che copriva i suoi seni voluttuosi, provocandole un brivido.

Lien ruotò il braccio e lo spinse di nuovo contro la parete. Stavolta lo bloccò premendo il braccio contro il suo collo.
Si guardarono negli occhi, con un'intensità sfacciata e con il petto che faticava a trovare un ritmo meno serrato.

«Smettila di provare a sottomettermi», gli sussurrò, avvicinandosi pericolosamente alle sue labbra.

Marcus, di nuovo, sorrise malisioso «Perché? Non è per questo che ti sei innamorata di me?» Si liberò e la costrinse con le spalle al muro, tenendole i polsi sopra la testa e bloccati nella morsa delle sue grosse mani callose. «Dimmi che mi vuoi, meu amor», le sussurrò contro la bocca.

Il petto di Lien si spinse in avanti, sfuggendo al proprio controllo.

Marcus scosse lentamente la testa. «Voglio sentirtelo dire.»

Lei si dimenò, senza troppo impegno. «Sei uno stronzo», disse con tono arreso.

«Sì, lo sono.» Con i pollici liberi, le carezzò il dorso della mano con un gesto spontaneo. «Ora dillo, così potrò mettere fine a questa sofferenza.»

Lien la smise di opporsi e si rilassò completamente. «Sono tua, anima e corpo. Ti voglio.»

Marcus la travolse con un bacio colmo di desiderio. Con le mani afferrò il suo sedere sodo e la sollevò contro la parete.
La vestaglia si aprì, lasciando il suo corpo seminudo in bella vista, che Marcus non esitò a baciare tutto.
La prese con desiderio trascinante, rude quanto piaceva a lei, e senza farsi pregare.

La stanza sembrò troppo piccola per contenere tutta la loro energia.
Ogni volta che facevano l'amore, non era solo un atto di reciproco sentimento.
Si tenevano testa l'un l'altro, in un continuo gioco di forza.
Una partita senza vinti nè vincitori, solo appagamento.
Poco importava se qualche oggetto nei paraggi ne facesse le spese.

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