Anthony Torres

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La riunione si stava prolungando oltre il tempo previsto e il livello di attenzione stava calando in modo drastico.
Sì, si trattava di vita o di morte, ma quando mai era stato diverso?

Michael aveva lasciato il posto a Becky, che con tono serio, spiegava il piano.
Anthony lo seguì con lo sguardo, mentre usciva dalla sala riunioni, poi guardò Becky.

"Rebekah Dorbe, Becky. La 'sua stella'. Riuscirò mai ad essere alla sua altezza?"

Ad un tratto, Becky tacque.
L'uomo senza capelli si era alzato e, con voce ferma, esponeva le proprie idee, facendo sì che tutti si voltassero nella sua direzione.
Anthony strinse le mani dietro la schiena, raddrizzò le spalle, e continuò a seguire le sue labbra che si muovevano senza esitazione.
Lo seguì con lo sguardo, mentre si avvicinava alla lavagna interattiva, alle spalle di Becky. Osservò quanto sembrasse diverso da tutti gli altri.

Nicholas, era quello il nome che aveva pronunciato Lien, la ragazza che lo stava allenando nel combattimento corpo a corpo. Era alto e aveva una muscolatura più gentile, elegante, rispetto ai suoi collaboratori.

Si accingeva a spiegare l'utilità dei suoi programmi, nella lotta contro Victor, quando chiese i suoi appunti.
Gli occhi di Nicholas puntavano lui.

Si ridestò e puntò l'indice contro il suo stesso petto «Io?»

«Lascia stare» si allungò e prese la pila di fogli che aveva lasciato alla sua postazione.

Anthony deglutì, preso in contropiede. Scambiò uno sguardo interrogativo con il collega, che gli stava accanto, e lui, di tutta risposta, si piegò nelle spalle.

• • •

«Ma che ti è successo là dentro?» chiese il suo collega, un biondino spilungone.

Anthony fece spallucce «Mi ha beccato in un momento in cui ero sovrappensiero» si affrettò a ribattere.

«Sì, certo» fece per aprire la porta della sala della sorveglianza, ma con la mano aperta, Anthony la bloccò.
«Senti, se non riesci a lavorare con me, basta dirlo. Troverò un altro modo per aiutare Michael.»

Il biondino tornò sui suoi passi.
«Sono io che ho chiuso con te. Non mi da alcun fastidio averti intorno. E poi, non mi pareva facessi storie, due settimane fa» si avvicinò con fare malizioso.

Anthony bloccò la sua mano, che stava facendo scivolare verso il basso, sul suo corpo.
«Due settimane sono un sacco di tempo.»

«D'accordo» l'altro si ricompose all'istante «Quindi hai rinunciato al sesso per...?» aprì la porta ed entrarono nella sala.

«Ben, solo perché non faccio sesso con te, non vuol dire che io ci abbia rinunciato» sorrise malizioso.

«Ma certo. Ora ti piacciono i vecchi» si sedette alla postazione di controllo dei monitor, mentre Anthony prendeva due diet coke dal frigo.

Gliene porse una, ma quando Ben fece per afferrarla, la ritirò «Non mi piace nessuno, al momento» gliela lasciò prendere «E comunque, non è vecchio» si sedette accanto a lui.

Ben incrociò i suoi occhi e sollevò le sopracciglia, allargando le braccia. Scosse il capo e si dedicò al lavoro.

• • •

Anthony perlustrava i corridoi, poco prima che le luci venissero spente e partissero le registrazioni in visuale notturna.

Si sistemò il cinturone con le armi e canticchiò appena, un motivetto allegro fatto di soli versi.
Poco più distanti, Nicholas e Lien se la ridevano di gusto, mentre cercavano di aprire una porta con le chiavi, ma senza successo.
Ad Anthony scappò un sorriso.
I due sembravano su di giri e pareva arrivassero dal "salotto".
Dopo un attimo di esitazione, proseguì il suo cammino in quella direzione.

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