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«Non capisco» Silvia balzò dalla sedia «sapevi tutto e non hai per nulla pensato a quanto potesse essere pericoloso?»
L'afferrò per un braccio «Cosa ti è saltato in mente?» le disse tra i denti.

Il sorriso di Jenna si spense all'istante.
Era vero che non ci aveva riflettuto molto, prima di accettare quella nuova vita, ma si era innamorata di Becky e le bastò pensare a questo per far sì che il sorriso le tornasse, anche più grande di prima.
«Finché Becky sarà al mio fianco, non avrò paura di nulla» le posò una mano sulla spalla. «Spero che un giorno tu possa trovare qualcuno che ti renda felice come lo sono io.»

Silvia s'intristì in volto. «Ovvio che ora ti sembri tutto bello. Siete innamorate, il sesso va alla grande... ma se un giorno dovesse accaderti qualcosa a causa sua, forse ti renderai davvero conto di quanto sia un pericolo per te.»

Quelle parole, dette proprio dalla sua migliore amica, la ferirono nel profondo. Non si aspettava che lei capisse, ma di certo nemmeno che le remasse contro.
Questo la intristì di nuovo.

«Non ti sembra di essere troppo dura con lei?» Becky intervenne nella conversazione, attirando la loro attenzione.

«Sono solo preoccupata. Dovresti esserlo anche tu, se davvero la ami», Silvia rispose a tono.

Becky incrociò lo sguardo dispiaciuto della sua ragazza.
«Certo che mi preoccupo per Jenna» le tese la mano e lei l'afferrò. «Ecco perché ho deciso che, dopo che avrò riportato indietro Marcus, mi ritirerò.» Le diede un bacio sulla mano e l'attirò a sé per stringerle un braccio intorno alla vita.

«Dici sul serio?» chiese Jenna, increspando la fronte.
Becky annuì e lei se ne allontanò, davanti alla sua espressione accigliata.
«Non puoi dire sul serio!» esclamò infastidita, lasciando perplesse entrambe. «Becky, tu ami il tuo lavoro. È anche un modo per stare con la tua famiglia. Sono sicura che ti mancherà tutto questo.»

Becky aveva perso le parole, perché si ritrovò a pensare a quello che le aveva detto Michael.
Jenna stava usando le sue esatte parole.
«Tesoro, non rischierò che ti accada ancora qualcosa», cercò di avvicinarla, ma Jenna si ritrasse.

«Ma io non voglio che rinunci per qualcosa che potrebbe accadere e di cui non ne abbiamo la certezza. Neanche io rinuncerò al mio locale. Mi piace quello che faccio.»

«Jenna, sii ragionevole. Non sono paragonabili le due cose» aggiunse Silvia, ricevendo un'occhiataccia da parte sua.

«Ha ragione», continuò Becky, «non essere cocciuta.»

«Cosa?» fece un passo indietro, allontanandosi da entrambe. «Mi piace stare con te, perché ti amo. E ti amo perché sei tutto questo», allargò le braccia, «Per quanto possa essere pericoloso, devo ammettere che questa vita mi eccita. Imparerò a difendermi, se devo. A sparare, persino. Qualunque cosa, purché tu non smetta di essere ciò che sei. Quella che ho conosciuto nel mio bar, la mia Becky.» Abbassò le braccia, facendole penzolare lungo i fianchi, poi guardò Silvia. «E tu, non preoccuparti per me. Dovresti semplicemente iniziare a vivere la tua vita come desideri. Ti voglio bene, ma Becky non è Leon.»

Silvia s'irrigidì, con il respiro che si faceva più veloce. «Come... », guardò Becky.

«No», aggiunse subito l'amica, «stavolta Becky non c'entra. Sai, nel locale passano persone di ogni genere. La gente parla molto quando beve.» I suoi occhi divennero lucidi «Ho taciuto perché pensavo volessi solo dimenticartene.» Una lacrima cadde giù senza freni «Perché non me ne hai mai parlato? Siamo amiche da una vita.»

Silvia sentì un groppo in gola e i suoi occhi si riempirono di lacrime. Scosse il capo, incapace di proferire parola.
Jenna la prese tra le braccia, cancellando la discussione che avevano avuto. «Sappi che puoi sempre dirmi tutto.» La strinse forte e lei scoppiò in un pianto liberatorio.

Jenna's placeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora