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🔴 Questo capitolo contiene descrizioni di atti sessuali


«Non lo so, Bek» Christopher ruotò la sedia nella sua direzione, lasciando ciò che stava facendo «Nella mia stupida testa, pensavo che sarebbe tornata e avremmo potuto finalmente dirci cosa proviamo l'uno per l'altra. L'avrei stretta fra le braccia e non l'avrei più lasciata andare.»

Becky prese anche lei una sedia e si sedette, facendosi più vicina.
«Mi dispiace. So che non è facile, ma andrà meglio, col tempo.»

«Sono stato così stupido. Ho ferito l'unica persona che credo di aver mai amato» tuffò il viso fra le mani «Sono patetico» accennò un finto sorriso.

Becky sentì un vuoto allo stomaco.
Vedere il suo migliore amico in quello stato, la fece sentire terribilmente in colpa, perché insieme a Jenna, aveva deciso di non raccontargli proprio tutto.
Ora però, le cose stavano cambiando in fretta.

Fece un grosso respiro e gli afferrò le mani «Devo dirti una cosa» esitò un istante, preoccupata per la sua reazione, poi si decise a vuotare il sacco.
«Io non so come abbiano fatto a trovarla così velocemente. Forse ci seguivano da tempo ed hanno perso le nostre tracce lì  vicino, così hanno atteso fino a quando uno di noi non si è fatto vivo. Sfortunatamente è toccato a Silvia. Sono entrati nella stanza del motel in cui aveva deciso di fermarsi per la notte.»

Christopher la guardò interrogativo.
«Questo lo so già. Perché me lo stai raccontando di nuovo?»

Becky si mise in piedi, presa dall'agitazione «Ti prego, fammi finire, perché non è tutto.»

Ancora una volta, lui la guardò stranito.

«Silvia ha ucciso un uomo, come sai. Quello che invece non ti ho detto, è che lo ha fatto per difendersi da una violenza.»

Restarono immobili.
Christopher serrò la mascella così forte, che i muscoli del viso guizzarono a quella pressione.

Con un gesto improvviso, spinse via la sedia, lasciandola schiantare contro la parete.
Respirare non era mai stato così doloroso.

«È morto. Ha avuto quello che si meritava» cercò di farlo tornare in sé, avvicinandosi con cautela.

«Perché non me lo hai detto prima?»
I suoi occhi si fecero lucidi.

«Jenna mi ha detto che Silvia non voleva lo sapesse nessuno, soprattutto tu. È...lei sta seguendo una terapia anche per quello.»

«Avrei potuto...» si passò una mano sul volto «Insomma, avrei evitato di spingermi un po' oltre con lei, se lo avessi saputo.»

Becky gli carezzò la spalla «Mi dispiace.»

Lui annuì debolmente.
«Non farlo. La colpa è solo mia.» una lacrima scappò al suo controllo e prontamente la spazzò via «Sono stato così bravo a darti consigli e poi io stesso non li ho seguiti.»

«Devi guardare avanti ora. Finalmente vi siete chiariti e, anche se sarà più graduale del previsto, sarete insieme.»

La guardò di nuovo e, quello che lei vide fu tanta disperazione e dolore, nei suoi occhi.

Credeva davvero che le cose sarebbero andate meglio col tempo, ma nessuno poteva sapere quanto ce ne sarebbe voluto.

Silvia sembrava migliorare ogni giorno, però poi bastava un gesto per farla crollare.
I ricordi dell'accaduto tornavano a galla come relitti di una nave distrutta dalla tempesta.
Ogni pezzo portava con sé una parte della sua anima.

• • •

Christopher aveva raggiunto Silvia, che si apprestava a lasciare la sessione di fisioterapia.

Jenna's placeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora