6. him and i

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Venus's pov

Improvvisamente sentiamo dei passi. Merda.

Mi affretto ad aggiustarmi il vestito e lui ghigna provocatorio.

«Aggiustati, cazzo!» gli dico aggiustandomi il vestito.

«Calma, calma, Topolino. Chiunque oserà guadarti finirà con la testa spiaccicata al muro.» dice lui.

«E questo dovrebbe rassicurarmi?» dico.

Sbuffo. Apro la porta e scruto fuori per vedere se c'è qualcuno. Ok via libera.

«Andiamo ora, sbrigati.» gli dico affrettandomi a scendere le scale.

Il mio vestito si impiglia in un tacco e sto per inciampare quando due mani mi prendono salde per la vita.

«Attenzione a dove metti i piedi, Topolino.» merda... La sua voce ora risulta così sexy.. Credo che quello che ho bevuto prima ha fatto effetto.

Scendo le scale, questa volta più cautamente e arrivo al piano di sotto, alla festa.

Qualcuno mi viene incontro. Imogen.

«Hey.. Come stai ora? Ti sei ripresa?» mi chiede.

«Si.. Si. Grazie Imogen, non dovevi preoccuparti.» dico io sorridendole.

«E di che! Sono sempre a disposizione lo sai.» detto ciò, va da un uomo alto, moro.

Vado verso il bancone, pur sapendo che Hulk è proprio dietro di me che mi segue. Mi siedo al bancone e ordino uno scotch.

«Perché non mi lasci semplicemente in pace, che ne dici ,Hulk?»

«Sai che non lo faró.» e come risposta ordina lo stesso che ho ordinato io.

«Ok.. Beh se non te ne vai tu me ne vado io.» dico sicura.

«Tu non te ne andrai, e nemmeno io. Accettalo, Topolino.» sbuffo, cazzo mi è venuto il mal di testa.

«Me ne vado a casa.» dico alzandomi dal bancone e prendendo la mia borsa.
Sebastian mi afferra dal gomito e mi attira a se.

La mia faccia è a 2 centimetri di distanza dalla sua.

«Resti qui.» mi sussurra sulla bocca, e a questo punto mi fa sedere sulle sue gambe. Sento il suo membro premere sulla mia intimità.

«Non riesci a far stare calmo il tuo amichetto li sotto? Sai sta dando fastidio alla mia di amichetta.» credo che mi abbia capito.
Sebastian fa una risatina gutturale e mi accarezza una coscia risalando all'interno coscia. Mi accarezza delicatamente.

«Non controllo io la natura, Topolino.» mi stuzzica ancora.

Guardo intorno a me e noto quell'uomo di prima.. Ha sparato lui Tyler.

«Lo conosci?» chiedo.

«Purtroppo si.» dice lui sarcastico.

«E chi è?» chiedo.

«Se vuoi queste informazioni private, Topolino, ti occorrerà dirmi anche tu qualcosa di te.» Sbuffo per la sua incolumità.

«Che vuoi sapere?» dico scocciata. Se vuole sapere qualcosa glielo dirò. Tranne se si parla dei miei genitori.

«Conosci per caso Conrad Lloyd? Avete lo stesso cognome e deduco siate parenti.»

«È mio fratello. Perchè?» ora sono proprio curiosa.

«È socio importante per i miei affari, solo questo.» riduco gli occhi in due fessure per fissarlo meglio.

«Mh.. Facciamo che ti credo.»

Ranteless.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora