17. Powerful

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Venus's pov

Beh devo dire che sono stata davvero stupenda nel derubare quell'uomo.

Mi accontenterò di questa macchina, jeep. Anche se preferisco una ferrari o una lamborghini, però ci arriveremo.

Mentre guido noto meglio gli occhiali, dovrebbero costare circa 5mila euro. Sorrido perché adesso sono miei.

Violet si muove nel sedile e brontola qualcosa. Ma non ci do molto peso. Adesso voglio solo andare a casa mia, farò dormire Violet con me, tanto non sarebbe la prima volta.

Dopo 20 minuti arrivo a casa e mi carico Violet in spalla. Entro in casa e poi la chiudo a chiave. Mi dirigo di sopra e metto Violet nel mio letto. Le tolgo i tacchi e la copro con le coperte.

Io ho bisogno di una bella tisana. Mi tolgo le scarpe e mi infilo le ciabatte, vado di sotto in cucina e mi preparo una tisana.

Intanto tengo i miei nuovi occhiali come cerchietto. Sono molto orgogliosa di me. Perché la vecchia me vorrebbe emergere e troncare tutto, ma la nuova me reprime quella parte.

La vecchia me era oscura, menefreghista a livelli estremi, stronza da far schifo, non me ne fregava un cazzo se ferivo una persona. Ma adesso ho imparato che i sentimenti sono un'emozione e io devo provare tutte le emozioni e non reprimerle.

Mentre metto il pentolino sul fuoco sento dei passi di scarpe. Mi allarmo.

Mi giro di scatto e indovinate un po' chi vedo? Sebastian. Dopo tutto ciò che ho visto e scoperto ha anche il coraggio di venire da me? Rido.

«Che cazzo vuoi? Si può sapere?» domando. Lui se ne sta davanti a me a osservarmi. Con un gesto mette le mani sulla penisola dietro di me, ostacolandomi il percorso. Sono in trappola, di nuovo.

«Spiegarti.» sussurra piano sulle mie labbra. Deglutisco, questo contatto mi mette in soggezione.

«Non voglio ascoltarti, ora vattene.» lo respingo.

«Mi ascolterai invece. E poi.. Di chi sono questi occhiali? Dove li hai presi?»

«Ho derubato un uomo.» lui alza un sopracciglio.

«Tu cosa?» rimane perplesso.

«Hai capito bene. Ora levati avrei cose più importanti da fare che sentire parlare la tua fogna di bocca.» lo insulto.

Lui posiziona una mano sulla mia vita e io serro la mascella. Ogni suo contatto, ora, mi fa schifo e ribrezzo.

«Non me ne vado. Inutile che cerchi di respingermi. So che mi vuoi come la tua fica implora il mio nome ogni volta che mi vedi.»

«Questo lo pensi tu. Non hai capito che ti odio? Ti odio con tutto il mio cuore, Sebastian Knight!» urlo in preda alla rabbia.

«Ammetti di essere gelosa di me e me ne vado.» ma è stupido o cosa? Io non sono gelosa di lui...

«Sebastian vattene o ti caccio a calci in culo, e non scherzo.» dico incazzata.

«No. Ammettilo e ti lascerò stare.» se lo ammetto porrò fine a tutte le mie sofferenze per colpa sua. Porró fine a questi giochetti, o qualunque cosa siano.

Sto per tirargli uno schiaffo quando lui mi ferma la mano con una stretta ferrea.

Mi guarda serrando la mascella e poi mi bacia. Mi bacia...

La sua lingua cerca la mia e quando si incontrano provo un misto di emozioni, rabbia, passione e desiderio. Ovviamente la mia amica li sotto reagisce e inizia a pulsare.

Ranteless.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora