15. smell of defeat

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Sebastian's pov

Quella ragazzina mi farà uscire di testa. Prendo il mio pacchetto di Marlboro e mi accendo una sigaretta per placare i nervi.

Venus mi fa alterare, mi fa innervosire, ma è vero anche che mi fa provare sensazioni mai provate.

Ho un sacco di demoni che mi perseguitano, il mio passato mi ha fatto diventare quello che sono adesso.

Ho il cuore a pezzi, ma Venus riesce a riassemblare i pezzi.

Dal primo istante in cui la vidi, capii che lei era l'eccezione. Con lei, anche il cuore a pezzi avrebbe avuto senso.

Lei è come la luna, ha un lato che non mostra mai. Ama sembrare invincibile e restare distaccata fa chiunque le si avvicina. Vive in un mondo di mancanze, ma anche di tanta paura. Paura di amare. Di tuffarsi a picco nelle cose e trovarci il vuoto. Infine scegliere bene, per lei è estremamente importante, per cui sceglie soltanto qualcosa che le fa perdere la testa che la incuriosisca a tal punto di scordarsi di lei.

Ho scoperto cosa la tormenta. Il fatto di non aver avuto dei genitori presenti nella sua vita l'ha fatta cambiare radicalmente.

Immerso nei miei pensieri non mi ero accorto che mi sta squillando il telefono. Lo prendo dalla tasca e rispondo.

«Ma dove sei finito? Un secondo fa eri alla festa di beneficienza.» è Arthur.

«Si, sono uscito per fumare una sigaretta. Ora ritorno dentro.» stacco la chiamata e ritorno alla festicciola.

La musica classica mi pervade le orecchie appena metto piede in questa casa. Sono così raffinati, una cosa che odio.

«Oh ciao, Sebastian. Come stai?» il Signor Byrne mi fionda davanti con due cocktail.

«Salve signore, sto bene, e lei?» chiedo.

«Molto bene. Che ne dici di brindare alla salute?» accetto e lui mi offre il cocktail che aveva in mano. Brindiamo e beviamo. O almeno faccio finta di farlo.

Non mi quadra che mi abbia portato un cocktail, chissà, magari sono paranoico. Ma non mi fido di nessuno.

«Divertiti, figliolo.» Il signor Byrne va da sua moglie e io cerco Arthur con lo sguardo, ma non lo vedo. Mi incammino in mezzo alla folla  e finalmente lo vedo, seduto su un divanetto a baciarsi con una ragazza.

Mi schiarisco la gola e lui apre gli occhi per vedere chi è. Io incrocio le braccia e lo guardo come a dirgli "Falla smammare, devo parlarti."
e lui così fa.

«Mi dispiace piccola, continuiamo un'altra volta.» la ragazza se ne va con il broncio e finalmente posso stare con Arthur.

«Sappi che mi hai interrotto un bacio, Quindi cos'hai di più importante da dirmi?.»

«Sono sicuro che Adam Byrne mi abbia messo qualcosa nel bicchiere. Ovviamente non l'ho bevuto. Aggiungi questo nome alla mia lista di persone da "schiattare".» ghigno.

«Ci penso io. Tu va dalla tua Venus, perché sta pomiciando con un tipo.» mi avverte lui puntando il dito davanti a me.

Venus sta ballando con un tipo sulla pista.

Mi ci vuole tutto il mio autocontrollo per non alzarmi e picchiare a sangue quel tipo.

«Sebastian? Calmati. Non è tua, lei ha la sua vita.»  dice Arthur e quando lo fulmino con lo sguardo capisce di aver detto una cazzata.

«Lei è mia. L'ho marchiata. E adesso vedrà.» mi alzo furioso e vado verso di loro.

«Non ti hanno insegnato che non si balla con le ragazze già impegnate?» il ragazzo mi guarda mortificato.

Ranteless.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora