20. wait for me

1.5K 24 14
                                    

Venus's pov

Ogni parte del mio corpo mi dice "balla con un'altro e vediamo fin dove si spingerà Sebastian" ma un'altra parte di me mi dice "resta qui, aspettalo."

Ma fanculo! Mi muovo verso la pista e mi metto a ballare con il primo ragazzo che vedo.

«Oh.. Hey bellezza..» io gli sorrido sensualmente consapevole del fatto che Sebastian starà assistendo a questo scenario.

«Sei fidanzata...?» domanda all'allerta.

«Si, con me. Figlio di puttana!» Sento la voce di Sebastian e non faccio neanche in tempo di girarmi che trovo il povero ragazzo steso a terra sanguinante.

«Sai.. Le proprietà degli altri non si toccano. E tu hai toccato quella sbagliata.» Sebastian tira fuori la pistola dalla tasca e la punta al ragazzo, io mi metto subito davanti a lui.

«Spara me.» Metto la sua pistola all'altezza del mio cuore e lui incatena i suoi occhi ai miei.

«Spostati, Venus. Sai che non ti farei mai e poi mai del male.» pronuncia queste parole con tutta la rabbia che ha nel corpo.

«Sebastian, era solo un ballo. Non mi ha neanche sfiorata. Se devi prendertela con qualcuno prenditela con me.» mi faccio coraggio e lo affronto.

«Non ti ha sfiorata?! Cazzo aveva le sue mani luride sui tuoi fianchi e tra un po' scendeva anche oltre!» sbraita inferocito.

«Lo avrei fermato.» dico io. Ora sto veramente iniziando ad avere paura. Sebastian ha seri problemi a gestire la rabbia.

«Venus, spostati. Non lo ripeterò un'altra volta.» mi intima. La sua voce risulta piena d'odio. Ma non per me, per il poveretto steso a terra.

«Oh.. Uoo.. Sebastian, che diavolo stai facendo?!» dice Arthur tenendolo fermo. Gli prende la pistola dalle mani e se la mette in tasca.

Arthur mi fa un cenno con la testa di uscire fuori dal locale, e così faccio.
Sebastian era davvero fuori di se questa volta...

Dopo pochi minuti ritornando fuori. Sebastian ha sempre quello sguardo perso nel vuoto, mentre Arthur lo tiene dalla spalla per farlo calmare.

«Sali in auto.» mi dice Arthur.
Io mi siedo dietro e Arthur e Sebastian davanti.

Per tutto il viaggio nessuno osa aprire bocca.
Ora mi sento un po' a disagio.. Forse non avrei dovuto ballare con quel ragazzo..
Se ci fosse stata Violet ora mi avrebbe sicuramente detto "Va bene così, dovevi divertirti".

Appena arriviamo a casa di Sebastian, Arthur ci lascia qui entrambi e lui se ne va.
Ah grazie.. Mi lascia con il pericolo adesso.

Percorriamo le scale in silenzio, e arriviamo davanti ad un'ascensore. Lo prendiamo e io mi mangio le unghie per restare calma. Ho troppa paura degli spazi ristretti.

L'ascensore si apre dopo pochi minuti dando alla nostra vista il suo bellissimo appartamento lussuoso che da su New York.

Lo invidio, da qui si vedono tutti i palazzi, grattacieli, negozi... Questa vista è stratosferica.
Sebastian si incammina verso la cucina a passo svelto. Io lo seguo, dal tronde posso solo fare questo.

«Sebastian.. Senti, dobbiamo parlare di quello che è successo.» dico io togliendomi i tacchi, credo mi verranno le vesciche.

«Di cosa vorresti parlare? Di quel bastardo che si strusciava su di te?!» sbraita inferocito mentre si versa qualcosa di alcolico nel bicchiere.
Allenta la cravatta con due mani e poi prende a bere.

«È stato un errore. Sono stata presa dalla foga del momento. Io non voglio lui, ma te.» glielo sto dicendo con tutto il coraggio che ho in corpo.

«Non l'ho ucciso stasera perché... Lascia stare.
Non l'ho ucciso stasera ma la prossima volta lo ucciderò con le mie stesse mani, e nemmeno tu potrai fermarmi, Tesoro.»
Io mi acciglio.. Credo che ci sia qualcosa che non so.

Ranteless.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora