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Lunedì 28 maggio 2023
Ore 7.00
Arrivó Liz a svegliarci, con la solita delicatezza
"Buondì belle principesse, song le sette di mattina è ora di alzarsi"
" Dai Liz non ci puoi lasciare ancora un po?" disse Silvia forse troppo stanca per riuscire ad alzarsi
"te  piacess' che sei? a' pricipss 'ngop o' cazz?" disse Liz e tutte ridemmo.
Mentre stavamo facendo colazione il Comandante arrivò per comunicarci che a fine colazione ci saremmo dovute trovare radunate in cortile insieme anche ai ragazzi perché la direttrice ci avrebbe dovuto parlare, quando mi voltai per finire la mia colazione vidi Nad sorridere felice perché avrebbe rivisto il suo Chiattillo, così lei disse.

Liz, la guardia, ci portò in cortile dove già si trovavano i ragazzi arrivati prima di noi perché avevano fatto colazione prima di noi, qui dentro non mangiavamo quasi mai insieme.
Quando arrivò la direttrice vidi insieme a lei altre due persone, e guardando meglio notai che una di loro era mia sorella e istintivamente sorrisi felice di rivederla. In realtà non ci vedevamo poco ma per me era già un'eternità. L'altra la presentarono come assistente di Teresa nel progetto.
" Bene ragazzi, loro sono Teresa e Talia delle laureande in arte e sono qua per farvi dipingere il muro che potete vedere qui affianco vorrei che prendeste questo progetto molto seriamente " disse la direttrice Paola.
"Piccré ora si che mi piace l'arte" disse un ragazzo che faceva parte del gruppo di Ciro e da quel che ho capito era il suo braccio destro o fratello.
"Edoardo per favore a meno che non sia una cosa intelligente stai zitto" gli disse la direttrice, così scopri il suo nome.
Mentre ascoltavo Teresa spiegarci il progetto che saremmo dovuti andare a fare mi sentì osservata e non poco quindi mi girai a guardare e quando lo feci incontrai il suo sguardo, lo sguardo di Ciro, che mi guardava ma mi voltai subito perché tutti iniziarono ad andare in magazzino per prendere i colori e gli attrezzi utili. Così li iniziai a raggiungere pure io ma venni bloccata per il braccio da una ragazza che non mi aveva dato buone impressioni impressioni in questi giorni.
"Stai lontana da Ciro lui é mio" mi disse, sembrava un misto tra pazza e bambinesca ma mentre stavo penso a cosa risponderle arrivò in Nad per chiamarmi e si rivolse alla ragazza in modo in po brusco.
" Viola lievt 'nnanz' i pall pe' piacire" e lei così fece ma con un'aria di superiorità,
"Non vi state molto simpatiche,no?" dissi io a Naditza.
"Ma perché si nota tanto?" mi rispose e poi ridendo entrammo nel magazzino, dove trovai Viola e Ciro stare praticamente attaccati e così capì subito perché Viola si era rivolta a me in quel modo, però non so per quale motivo mi fermai a guardarli con sguardo forse un misto tra disgusto e tristezza, infatti se ne accorse anche Silvia quando mi venne a parlare
" Chiattila che è sto sguardo triste, hai visto un morto?" e quando non le risposi lei volse lo sguardo nella direzione in cui era il mio e capì subito o forse.
" Eee ma che é te sei 'nnamurata del boss?" disse lei
" No ma che vai dicendo silvié" le risposi io, non mi sarei mai potuta innamorare di un ragazzo del genere.
"Allora Seré sarà meglio che gli stacchi gli occhi di dosso perché lo stai consumando" disse Naditza e andammo a iniziare il progetto dipingendo le prime parti.

Quando finimmo c'era un casino assurdo: il pavimento era pieno di colore e c'erano pennarelli sparsi ovunque così rimanemmo a pulire solo io, Teresa, Alessia e stranamente anche Ciro probabilmente era stato costretto o chissà cosa perché non mi sembrava tipo di persona che si mettesse a pulire il casino degli altri. Ci mettemmo quindi a pulire prima il pavimento ma mentre io e Ciro stavamo andando a prendere i pennelli da andare a pulire nel piccolo bagno del magazzino io scivolai dato il pavimento leggermente bagnato, ma fortunatamente due braccia molto possenti mi presero ed evitarono la mia quasi sicura ed imbarazzante caduta. Ovviamente quelle braccia erano le braccia di Ciro e quindi mi trovai obbligata a ringraziarlo.
"Grazie..." dissi facendo finta di non sapere il nome per non dargli troppa importanza.
"Ciro, prego piccré" disse lui guardandomi dall'alto verso il basso con un sorrisetto fastidioso.
"Serena, chiamami solo Serena grazie" lo corressi contraccambiando il suo sorrisetto beffardo e andai sciacquare i pennelli.
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Spazio Autrice
Spero vi stia piacendo la storia, oggi finalmente c'è stato il primo dialogo tra i due e possiamo già notare il carattere forte di Serena.

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