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Lunedì 25 Giugno
Come tutte le mattine ci svegliammo presto con Liz, la guardia, che ci urlava di alzarci e preparaci per la colazione.
Io a dire la verità ultimamente sto dormendo pochissimo perché continuò a pensare a lui e al perché mi stia evitando mentre se sto con Carmine mi fissa con uno sguardo che sarebbe capace di fare un'omicidio di massa. Comunque dopo esserci date il buongiorno come sempre tra noi ci alziamo tutte e iniziamo a preparaci per andare in mensa a fare colazione, come ormai tutti i giorni opto per dei semplici pantaloncini in jeans molto corti che lasciano poco spazio all'immaginazione e a un top con una cerniera in mezzo al seno, indosso i miei soliti gioielli e uso i pochi trucchi permessi in carcere. Una volta pronte scendiamo in mensa con la consapevolezza che sta iniziando un'altro giorno chiuse qui dentro ma io ormai mi sono convinta di meritarmelo, forse.
Finita la colazione ci rivolgiamo tutti in aula per fare la nostra solita lezione, oggi è tutto così uguale come sempre anche se sta mattina in mensa i ragazzi non c'erano ma anzi ci stavano aspettando in aula per il resto tutto schifosamente uguale. Quando faccio il mio ingresso in aula lo individuo subito ormai il posto in mezzo è il suo, ci scambiamo uno sguardo che però lui distoglie quasi subito quindi io mi dirigo al mio posto ovvero l'unico rimasto vuoto cioè tra Carmine e Filippo praticamente davanti a lui. La lezione passa leggera e tranquilla io e Carmine ci divertiamo tutta la lezione ridendo e facendo scherzi a Filippo ed è strano perché io normalmente a lezione non avrei mai fatto una cosa del genere.

Era pomeriggio e come al solito noi il pomeriggio abbiamo diversi laboratori proposti dall'IPM, infatti in questo periodo come già detto era iniziato il laboratorio di "pizzeria" e così ci portarono nel magazzino dove continuammo a impastare molteplici pizze e paste delle pizze, questo perché la sera le avremmo mangiate tutti insieme. Oggi stranamente pure Ciro stava partecipando e me ne resi conto perché Massimiliano, il pizzaiolo, gli ordinò di andare a prendere altra farina nel ripostiglio e degli altri coltelli e cucchiai. Il peggio oltre al fatto che lo avessi affianco? è che per accompagnatore Massimiliano tra tutti i detenuti del carcere scelse proprio quella che non doveva scegliere, me. Le ragazze ovviamente mi rivolsero uno sguardo misto tra perversione e poca anzi pochissima convinzione ma noi ci dirigemmo in religioso silenzio e a dovuta distanza l'una dell'altro verso il ripostiglio per fare quello che Massimiliano aveva appena chiesto.
Avrei dovuto mettere da parte ogni mia parte del mio essere orgogliosa perché una delle cose da prendere era troppo in alto e io non ci sarei arrivata da sola infatti gli chiesi una mano per passarmi la scala e lui così fece mi passò la scala e io ci salì sopra, questa scala doveva essere un po' vecchia o difettosa perché cigolava e neanche il tempo di dirlo che BUM! scivolai e caddi precisamente in braccio a Ciro che se non fosse li probabilmente ora sarei stesa per terra con un probabilmente trauma cranico, e così per la seconda volta Ciro Ricci mi salvó la vita.
Eravamo a letteralmente due centimetri l'uno dell'altra e sinceramente io non ce l'avrei più fatta tanto ormai il mio piano di essere ancora più stronza e orgogliosa di lui era saltato così decisi io di fare il passo avanti e di azzerare completamente le nostre distanze così creando un bacio lento e passionale, lui aveva una mano sul mio collo e una sul mio fianco e in modo passionale e possessivo scendeva sempre più fino ad arrivare al mio fondoschiena e a iniziare a palparlo. Mi era terribilmente mancato il suo tocco. Così Ciro mi prese e mi posizionò sul tavolo presente divaricandomi le gambe e posizionadocisi in mezzo.
"Non resisto più Serè" aveva esordito lui con la voce rauca piena di eccitazione
così iniziò a slacciarmi il grembiule e successivamente passò ad aprire la zip del top che indossavo iniziando a scendere con dei baci gradualmente dal collo sino al seno e questa cosa mi mandò fuori di testa, con la bocca continuò a stuzzicarmi il seno mentre con le mani slacciò i miei jeans e io i suoi, poi mi guardò come a chiedermi il permesso che io senza esitare gli diedi quindi lui entrò in me con una spinta decisa.
"Mi eri mancata" mi sussurò nell'orecchio

"Ciro" gemetti io dopo diverse sue spinte mentre lui mi teneva le cosce e gemeva nel mio orecchio. Ci rivestimmo e prima che potessimo uscire lui mi attirò di nuovo a sè e mi baciò sussurandomi dopo
"mi eri mancata, ma soprattutto mi era mancato sentirti urlare il mio  nome" e così uscimmo sorridenti.
Avevo di nuovo fatto l'amore con Ciro, con l'uomo che amavo e questo era davvero stupendo come ogni volta che succedeva questa volta forse un po' di più.
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Spazio Autrice
Siamo ormai quasi alla fine di questa storia e spero vi stia piacendo anche se forse in po' banale. A me ha divertito molto scriverla.
Comunque forse i nostri due protagonisti si stanno riconciliando.
R❤️

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