Martedì 12 Giugno
Stamattina mi sono svegliata davvero di buon umore anche se non ci sarà più mia sorella qui con me, però c'era Ciro con me che nonostante lo conoscessi ancora da poco lo sentivo molto vicino.
Ci preparammo, andammo a fare colazione e andammo in classe per la solita lezione. Mentre stavamo arrivando da dietro vidi Viola dirigersi verso Ciro che stava aspettando di entrare nella classe pure lui e se ne stava appoggiato al muro con la sigaretta tra le labbra, lei le parló ma io non riuscivo a capire cosa si stessero dicendo. Vidi soltanto lei accarezzargli il braccio e poi si scambiarono un abbraccio, a quel punto non volevo vedere come andasse avanti così raggiunsi dentro alla classe le mie compagne che già mi stavano chiamando. Ero solo un po' stranita e infastidita da quel loro contatto.
La lezione iniziò e purtroppo dietro di me si era sistemata Viola che non perse nemmeno un secondo e mi sussurrò all'orecchio
"Il sapore delle labbra non è mai cambiato" io subito capisco di chi sta parlando e mi innervosisco. Pensare che dopo i bei momenti passati con lui proprio lui si sia comportato così proprio con quella che aveva provato ad uccidermi solo un mese fa. Stavo male era un insieme tra rabbia e delusione ma non lo avrei mai dato a vedere, soprattutto a Viola. Così uscita dall'aula lo ignorai, non lo degnai neanche di uno sguardo.Arrivò ben presto dopo pranzo l'ora libera finalmente e ovviamente oggi essendo una giornata magnifica la passeremo fuori.
Ero davvero arrabbiata e non gliel'avrei fatta passare liscia. In realtà in classe avrei voluto davvero picchiarla fino a non farla più riconoscere Viola ma poi pensai che forse era meglio di no, o meglio forse era meglio fargliela pagare a Ciro in un'altro modo più incisivo. Farlo ingelosire. Io sapevo che con Ciro sarebbe stato davvero facile.
Il primo passo era già fatto, ero vestita con dei pantaloncini in jeans e un top con una cerniera sul petto nonostante la mia insicurezza per ancora la cicatrice visibile del taglio fatto da Viola.
Quando arrivammo andai con le ragazze, come al solito, dal ragazzo di Nad e insieme c'era anche Carmine. Mi sedetti subito affianco a lui e iniziammo a parlare e scherzare più del solito. La cosa mi risultò molto semplice sia perché Carmine si lasciò subito andare posizionando una braccio attorno alle mie spalle, sia perché sentì lo sguardo infastidito di Ciro bruciare su di me o meglio su me e Carmine. A me non piaceva quel contatto non era il suo tocco, ma il mio istinto mi diceva che fosse giusto per fargli provare la stessa cosa che lui mi aveva fatto provare per quello che aveva fatto con Viola. Mi risultava comunque complicato sentirmi completamente rilassata come tra le sue braccia.
"Ca mi passi una sigaretta?" le chiesi per il mio troppo nervosismo a ma quando mi resi conto del suo sguardo ancora puntato sul mio corpo e quindi su di me, sottrai dalle labbra di Carmine la sigaretta che si stava per accendere ricevendo prima un suo sguardo dubbioso e poi in seguito un sorriso. È così mi fumai quella sigaretta sotto il suo sguardo al quanto arrabbiato.
Quando mi alzai e andai verso il cestino per buttare la sigaretta Ciro mi prese per il braccio e mi trascinò dietro la siepe di fronte all'entrata della mensa.
"Ma che sfaccim faje co' Piecuro?" mi disse con due occhi al quanto indemoniati
"perché? ti da fastidio per caso?" dissi quindi io con aria di sfida
"si si mi da fastidio un fastidio pazzesco" mi ribattee quindi lui ancora più nervoso dalla mia totale aria di sfida nei suoi confronti.
"E perché ti dovrebbe dare tanto fastidio te la tua ragazza la tieni" ribattei quindi io
"Ma che staje dicendo Serè?"
"Non dire cazzate Ciro, ho visto con i miei occhi prima e poi Viola mi ha confermato tutto. So che non dovrei crederle però non ci riesco" rispondo quindi io schietta, allora lui posiziona le sue mani sulle mie guance e si abbassa per guardarmi dritta dritta negli occhi attaccando poi a parlare
" Serè ma io amo solo te. Non mi interessa nulla delle altre tanto meno di Viola e te non dovresti crederle perché lei è una pazza che ci vuole soltanto dividere perché invidiosa del nostro amore." fece una pausa per riprendere poi riattaccò il discorso.
"Io non voglio perdere tutto questo per delle cavolate perché mi fa stare bene anzi mi fai stare bene ciù ciù." In un attimo mi ritrovai ad assaporare di nuovo il
sapore delle sue labbra che per me voleva dire: sicurezza e amore.
"Comunque non voglio perderti nemmeno io Ci ed è per questo che picchierò quella stronza appena ci divideremo" dissi quindi io
"Vieni qui piccola testa calda, non devi combinare troppi casini ancora sennò rischi l'isolamento e poi come faremo io e te" mi disse riprendendomi dal braccio e riportandomi tra le sue braccia
"Lo so Ci ma mi da fastidio perché...." non sapevo se dirlo, se era il momento giusto io no ma alla fine mi lasciai andare visto che lui era stato il primo a dirlo
"...io ti amo Ciro" e quando finì lui mi prese in braccio facendomi girare e alzandomi come fossi un trofeo, posandomi poi a terra e baciandomi amorevolmente e appassionatamente. Sorrideva. Sorridevamo. Eravamo felici, ma io ancora dovevo dirlo alle altre che non sapevo come l'avrebbero presa.
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Spazio Autrice
Capitolo molto importante per Ciro e Serena che si sono finalmente detti la verità.
Come vare notato ho tolto l'orario e lasciato la data secondo me meglio, voi che ne dite?
Vostra❤️
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Il mio Malessere preferito
Teen FictionSono Serena Polidori e ho 16 anni. Ho sempre vissuto una vita tranquilla ma qualcosa distruggerà questa libertà. PROBABILI SPOILER ⚠️ [Quando metto 🌶️🌶️🌶️ é perché c'è presenza di scene piccanti]