Mercoledì 13 Giugno
Oggi nonostante ieri io e Ciro ci siamo
chiariti ho ancora una questione in sospeso da risolvere, Viola. Io non sono una ragazza violenta, aggressiva o impulsiva anzi tutto il contrario ma lei mi aveva portata al limite. Tutte le sue minacce e le sue falsità mi avevano veramente stancato anche per questa volta avevano messo in bilico una cosa davvero importante per me. E l'unica cosa che mi rappresentava era l'essere davvero vendicativa soprattutto per le cose o le persone a cui tengo e non poco.
Scesi giù dal letto e mi preparai per andare in mensa a fare colazione, ero davvero molto arrabbiata così aspettai il momento giusto e non appena la vidi distratta la colpì. Le guardie erano fuori quindi non ci potevano vedere. Anche se a me non piace scatenai una vera e propria rissa, il sentimento provato per Ciro era così forte che avrei scatenato una tempesta se avessero provato a toccarmi Ciro o se avrebbero provato a distruggerlo ,proprio come stavo facendo ora. Nel frattempo arrivarono anche i ragazzi richiamati dalle urla provenienti. Io le sferrai un pungo sul naso e me la levai da sopra prendendo io le redini del "combattimento". Presi il suo mento e le sussurrai
"Lassa sta' a Ciro" e poi venni portata insieme a lei dalla Direttrice, passando in mezzo io e Ciro ,ci scambiammo uno sguardo quasi d'intesa."Ma cosa vi è saltato in mente?! Ma dico io siete impazzite per caso? non è possibile" ora però avevo un po' di paura di finire in isolamento ma d'altro canto mi ero sfogata e liberata soprattutto di tutti quei maledetti pesi che avevo sul petto. O almeno così pensavo. Purtroppo il terrore che Sasà o che chiunque altro potesse di nuovo farmi quelle cose era ancora vivo nonostante Ciro mi aveva promesso di proteggermi e io so per certo che lo avrebbe fatto però questa terribile sensazione non voleva sapere di andarsene.
Dopo essersi confrontata con il Comandante noi vedemmo la Direttrice tornare in ufficio e riprese il discorso comunicandoci la sua scelta.
"Siccome è la prima volta che vi becco a fare una cosa del genere ,il Comandante mi ha convinta a non sbattervi in isolamento, ma ora inizierete un nuovo progetto dove dovrete cucinare la pizza in collaborazione con un pizzaiolo di Napoli amico di Beppe e voi ogni volta che finirà rimarrete per pulire tutto e quando dico tutto intendo proprio tutto. Non voglio vedere neanche un granello di farina rimasto sennò vi mando in isolamento, ci siamo intese?
Ora fuori! non voglio cambiare idea"
"Grazie Direttrì"
"Non vi voglio mai più vedere una cosa del genere e ovviamente i colloqui sono sospesi ad entrambe per una settimana".
Ero seriamente felice del verdetto deciso dalla Direttrice perché io qui dentro senza le mie amiche e Ciro non sarei stata felice neanche quel poco che era possibile. Per quanto riguarda i colloqui non mi interessava molto sinceramente anzi forse
era meglio così per ora. L'unico colloquio era stato terribile, struggente. Mi aveva davvero fatto stare male e anche in quel momento l'unico ad essersene accorto era stato Ciro che mi aveva fatto calmare e rilassare.
Quando con il Comandante e Viola uscì subito c'erano le mie compagne di cella e amiche che mi stavano aspettando e senza lasciarmi nemmeno un momento mi avvolsero subito in un forte abbraccio talmente forte che quasi non respirai da quanto mi stringevano. Da quell'abbraccio capì subito che avevo trovato delle amiche vere che mi sarebbero state sempre affianco e mi sentì ancora più in colpa a nascondergli di Ciro, però allo stesso tempo non volevo neanche deluderle.
"Allora cosa ti ha detto la Direttrice?" mi chiese subito in ansia Gemma
"Niente isolamento ragazze, non vi libererete facilmente di me" dissi io ridendo e di conseguenza tutte scoppiarono in una fragorosa risata
"Scema ci vuoi dire che ti ha detto" mi chiese di nuovo
"Dovrò pulire sempre e perfettamente la stanza dove faremo un laboratorio tipo di pizzeria"
"E perché quella faccia? dove sta la fregatura?" disse Silvia
"Che se non lo faccio perfettamente mi sbatte in isolamento e in più lo dovrò fare con Viola" dissi io con uno sguardo quasi indemoniato
"Ah ecco. Mi dispiace per te amica mia" disse poggiandomi una mano sulla spalla Silvia
"A proposito dove l'hanno messa?" mi domandò Naditza scherzando
"L'hanno portata in infermeria" dissi io non dando molta importanza all'affermazione appena detta.
"Aia mi sa che ci sei andata giù troppo pesante Serè"
"Ma poi cos'è che ti ha scatenato tutta questa rabbia? non ti ho mai vista così Serè" e questa fu la domanda che temevo di più perché il vero motivo scatenante era stato lui. Ciro Ricci. Quel ragazzo mi aveva fottuto così tanto la testa che ero arrivata a picchiare una ragazza per lui. Ma ovviamente non avrei potuto dirglielo
a loro o per lo meno non così.
"Non reggevo più le sue continue provocazioni e sono scoppiata" risposi io frettolosa di cambiare discorso, così feci.
"Mi hanno anche tolto i colloqui ma sinceramente non mi interessa, i miei mi odiano specialmente mio padre quindi non avrei avuto questa particolare voglia di vederli"
"Mi spiace Serè, comunque non ti devi preoccupare ci stiamo noi qui con te" mi disse Silvia
"Grazie ragazze lo so, siete le migliori" e ci riabbracciammo più forte di prima.
"comunque quella in isolamento ci doveva finire" aggiunsi io e finimmo tutte per ridere.
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Spazio Autrice
Capitolo un po più corto rispetto agli altri e lo so ma volevo incentrarmi anche sulla loro amicizia e sul loro legame quindi non solo sulla relazione tra Ciro e Serena. Spero vi piaccia.
Vostra❤️
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Il mio Malessere preferito
Teen FictionSono Serena Polidori e ho 16 anni. Ho sempre vissuto una vita tranquilla ma qualcosa distruggerà questa libertà. PROBABILI SPOILER ⚠️ [Quando metto 🌶️🌶️🌶️ é perché c'è presenza di scene piccanti]