Lunedì 11 Giugno
Erano passati ormai circa cinque giorni da quello che era successo con Ciro e ormai era iniziata una sorta di relazione segreta o per lo meno io avevo esplicitamente chiesto a Ciro di lasciarmi il tempo di dirlo alle ragazze, soprattutto a Naditza.
Ci incontravamo sempre nello stesso luogo e quasi sempre nello stesso periodo della giornata, dopo pranzo nell'ora libera comune a noi concessa.
Stavo davvero bene con lui mi faceva sentire protetta e questa cosa mi piaceva anche se le mie ansie erano comunque rimaste.
"Dammi la mano ti porto in un luogo un po' più carino del solito bagno" Mi disse alzandosi di botto da terra
"Ciro ma sei pazzo ci vedranno tutti!" gili dissi io.
"Ma che ti importa Serè, l'importante è che non stacchi mai la mano dalla mia" Disse guardandomi dritto negli occhi e io le accennai un sorriso scuotendo la testa in segno di arresa.
Ci fece aprire una porta che dava su delle scale da Lino, quest'ultimo era praticamente il suo schiavetto, e aprendo la porta mi ritrovai su una terrazza o meglio sul tetto dell'IPM da cui si poteva avere una romanticissima vista sul mare.
"Da quando Ciro Ricci é accussì romantico?" dissi io con un sorriso a trentadue denti per la meravigliosa sorpresa completamente inaspettata.
E lui avvicinandomi e senza dire nulla mi prese per i fianchi e mi baciò. Un bacio romantico che però presto si trasformò in un bacio poco casto, infatti Ciro prese a toccarmi ben presto il sedere con il suo solito modo possessivo fino a che con la bocca iniziò a scendere sul mio colo e a baciarlo. Io però mi scostai dopo poco, quel giorno non ero dell'umore avevo tutte le mie paranoie concentrate in testa e questo faceva si che non volessi sprecare un così bel momento con Ciro in questo modo.
"Serè ma che tieni?" mi chiese agitato e io abbassai lo sguardo spostandomi e appoggiandomi sul bordo per guardare il mare. Dopo poco sentì le sue braccia avvolgermi e la sua testa appoggiarsi sulla mia spalla nell'incavo del mio collo.
"Serè mi vuoi dire che tieni? sono giorni che ti vedo un poco strana" Mi ridomandò e io presi coraggio aprendomi completamente a lui. Gli confessai sella mia costante ansia di essere sola in un luogo per colpa delle continue minacce subite da viola o di essere toccata da un uno o un ragazzo dalla quale non voglio essere toccata.
"... e non era il primo Sasà da cui ho ricevuto una roba del genere" dissi abbassando di nuovo gli occhi dalla tristezza di quel ricordo.
"Ciù ciù non ti devi preoccupare ci sto io 'ca nzieme a te, amo che tu ti sia confidata con me. Ma che vuoi dire che non era il primo Sasà che ti aveva fatto una cosa del genere?" mi chiese Ciro alzandomi il mento con due dita e a ripensare a quella sera mi venne il nervoso e l'ansia quasi, ma tirai un bel respiro e gli raccontai tutto. Perché ero finita in carcere. Cos'era successo quella sera. Cosa avevo fatto.
E lui abbracciandomi mi disse
"Tranquilla Serè , lo avrei fatto pure io per un mio amico. Ora però stai tranquilla ci sto io qua e non permetterò a nessuno di torcerti nemmeno un capello" Mi disse stringendomi al suo petto e non so perché ma mi sentivo così sicura che riuscì perfettamente a calmarmi.
"Piccioncini bisogna andare" ci disse Lino rovinando il bel momento che si era creato su quella "terrazza". Così io mi iniziai a dirigere verso la porta ma prima che riuscissi ad aprirla Ciro mi afferrò dal braccio e mi girò dandomi poi un casto bacio sulle labbra che sapeva d'amore .Quando tornammo giù ci fecero andare tutti nel magazzino dicendoci che ci avrebbero dovuto dire delle cose, infatti li ci trovai mia sorella e le sue collaboratrici.
"Ragazzi anche quest'avventura è giunta al termine, il murales è terminato e siete stati tutti davvero bravissimi. Ora però manca un'ultima cosa: andarlo a vedere tutti insieme il vostro lavoro. Complimenti" e neanche finì di dire l'ultima parola che subito Edoardo intervenì.
"Complimenti a te bella uagliona" disse applaudendo e io giurai di aver visto mia sorella almeno un po' arrossire. Andammo dunque fuori a vedere quella che tutti definirono "la nostra arte" ed effettivamente era vero era venuto molto bene ed era davvero bello.
"Ma dov'eri finita prima?" mi chiese Gemma incuriosita dalla mia improvvisa sparizione,
"Da nessuna parte, ero solo andata un po in bagno a sciacquarmi" dissi io mentendo palesemente anche se non mi piaceva per niente mentire a loro, le mie compagne di cella ma soprattutto di avventura che mi avevano sin da subito aiutato e accolto.
"In questi giorni ti vedo molto distratta e un po' assente Serè, va tutto bene?" mi chiese poi intrufolandosi nel discorso Silvia e io istintivamente cercai il suo sguardo che era già su di me.
"Non è che ci nascondi qualcosa?" chiese poi Nad
"O qualcuno?" si riaggiunse Silvia con uno sguardo incuriosito e un sorrisone.
"No no ragazze non vi nascondo niente e nessuno, sono solo le solite cose" risposi poi io tenendo il contatto visivo con lui.
"Forza ragazze belle tutte in fila che si torna in cella" ci urlò praticamente Liz e la stessa cosa fece il Comandante con i ragazzi, cosi ci dirigemmo verso le celle e incrociandosi sentì una mano sfiorarmi e girandomi notai che era la sua. Ci scambiammo un sorriso ma sempre cercando di non farmi notare dalle mie amiche.Era sera e io come sempre ormai ero rimasta l'ultima della cella ad andare a letto, fin quando mi arrivò ,come ormai ogni notte soprattutto da cinque giorni a questa parte, il biglietto da parte di Ciro e istintivamente sorrisi come una bambina che riceve le sue caramelle preferite.
"Sei bellissima quando sorridi. Buonanotte ciù ciù" e io sorridendo mi misi a letto.
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Spazio Autrice
Penso che da questo momento toglierò almeno le ore, non do ancora i giorni.
Che ne dite?
Capitolo un utile per chiarire com'è la situazione, ma non rimarrà così idilliaca la situazione mi sa.
Vostra❤️
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Il mio Malessere preferito
Teen FictionSono Serena Polidori e ho 16 anni. Ho sempre vissuto una vita tranquilla ma qualcosa distruggerà questa libertà. PROBABILI SPOILER ⚠️ [Quando metto 🌶️🌶️🌶️ é perché c'è presenza di scene piccanti]