Salutando l'infanzia

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Era metà maggio e l'anno scolastico stava volgendo al termine,ero triste perché purtroppo la mamma aveva deciso di non farmi frequentare le scuole medie del paese ma aveva fatto l'iscrizione in una scuola privata che a suo parere aveva molto più prestigio,ma questo voleva dire separarmi da gran parte  dei miei compagni di classe,infatti con me avrei avuto solo Kubra e Nad,ma soprattutto voleva dire non vedere ogni giorno Carmine e la cosa non mi piaceva affatto.Eravamo sul solito muretto fuori scuola,Silvia era appiccicata al suo Edoardo,si perché i due a quanto pare facevano coppia fissa,il resto dei ragazzi calciavano un pallone e io sconsolata con testa sulla spalla di Gemma non facevo altro che sospirare.Carmine quella domenica si era fermato con noi solo una mezz'oretta ed era tornato a casa e questo mi rendeva ancora più triste."Edo devi aiutarmi a far riprendere Rosa oggi ha proprio la luna storta"esordì Silvia."Effettivamente questa cosa della scuola nuova non le va proprio giù"rispose prontamente lui che a seguire si beccò uno scappellotto dietro la testa dalla sua fidanzatina"Silviè e ora cosa ho fatto?Non ho detto nulla di male"disse toccandosi la testa dolente."In effetti di male non hai detto nulla ma in verità sei proprio un tonto,lei sta così per Carmine è possibile che non ci arrivi?"Come colto da un improvvisa illuminazione Edo mi prese  a braccetto e mi trascinó dall'altra parte della strada."Ro ascoltami ormai tutti sappiamo della tua cotta per Carmine e secondo me anche a lui tu piaci ma adesso purtroppo abbiamo tempi stretti,tra due settimane la scuola finirà e se togli la pizza di fine anno non avremo molte occasioni di vederci,secondo me è il momento di rischiare e provare a vedere cosa può succedere,mal che vada a settembre non sarete in classe insieme e almeno non sarai in imbarazzo"concluse Edo.Le sue parole rimbombavano nelle mia testa,ero convinta che quello che dicesse in effetti avesse un senso ma sinceramente mi era difficile solo pensare di avere il coraggio di mettere in pratica il tutto."Edo so che hai ragione...ma sinceramente come pensi che io sia capace di farlo?dai è assurdo"conclusi sperando che non replicasse ma ovviamente non fu così"Ro ora ti dico cosa faremo,andremo tutti sotto casa di Carmine io farò in modo che esca fuori  e poi tu semplicemente glielo dirai.Facile no?"facile a dirsi non a farsi pensai,ma non so come dopo 10 minuti ci ritrovammo fuori casa di Carmine con Edo pronto a suonare il campanello e gli altri dietro di me che in qualche modo cercavano di supportarmi mentre io cercavo una via di fuga qualsiasi.Fu quando poi mi trovai difronte Carmine con uno sguardo smarrito che persi il contatto con la realtà."Ciao ragazzi ma cosa ci fate tutti qui?ci siamo lasciati solo un'ora fa?"subito intervenne Edoardo "Rosa aveva bisogno di parlarti è così ci siamo offerti di accompagnarla fin qui ma ora vi lasciamo parlare tranquilli"concluse con il suo mezzo sorrisino scatenando in me una voglia di tirargli dietro la prima cosa sottomano,a salvarlo ci pensò però Carmine che guardandomi disse"Ró che cosa dovevi dirmi?scusa ma devo tornare di sopra presto perché abbiamo degli ospiti a pranzo"ormai non avevo alternative avrei dovuto inventarmi qualcosa ma da una parte cogliere questa opportunità non era proprio una cattiva idea,così mi buttai è semplicemente gli chiesi"Carmine vorresti stare insieme a me?"ovviamente da bambina di 10 anni non avrei potuto chiedere qualcosa di diverso,ciò che mi sorprese fu lui che dopo essersi passato nervosamente la mano tra i capelli si aprì in un sorriso smagliante e mi rispose semplicemente di sì.I giorni che seguirono furono per me il più bel ricordo d'infanzia,tra le risate perché il lunedì successivo alla mia dichiarazione trovai sulla lavagna una scritta con un cuore che recitava semplicemente "ROSA E CARMINE",fatta da quella matta di Nad che era in vena dei suoi soliti scherzi,alla preparazione della recita di fine anno in cui ognuno di noi era impegnato a rappresentare uno stato europeo,fino poi ad arrivare a quell'ultima sera in cui saremmo stati compagni di classe,mangiammo una pizza buonissima e mentre i nostri genitori erano impegnati a chiacchierare  noi ci eravamo spostati in giardino per giocare e parlare  fra noi."Ragazzi vi rendete conto che fra soli 3 mesi saremo in un'altra scuola,con altre persone?"disse Kubra con le lacrime agli occhi."Si ma dai non ci perderemo mica?"rispose Pino semplicemente."Viviamo comunque nello stesso paese non sarà mica difficile incontrarci"confermó poi Filippo."Lo spero proprio"furono le uniche parole di Silvia che quella sera era stranamente tranquilla."Comunque ragazzi alla fine di sicuro ci ritroveremo a scuola anche se in sezioni diverse"disse Edo.A quel punto guardai Carmine,non è che fosse successo chissà che dalla mia dichiarazione,eravamo comunque dei ragazzini,per cui darsi la mano ogni tanto era già motivo di farfalle nello stomaco per me, lui mi sorrise e forse sapeva esattamente a cosa stessi pensando e infatti disse"Non importa se qualcuno andrà in una scuola diversa troveremo il modo per continuare a vederci e non perderci di vista"concluse.E quella sera io ci credevo che non ci saremmo mai persi,che avremmo continuato a ridere delle battute di Pino,che ci saremmo incontrarti ogni domenica mattina per la nostra pizzetta,che avremmo riso per i battibecchi di Silvia e Edo,ma del resto si sa i bambini credono che tutto sia possibile,che l'amicizia duri per sempre e che le storie d'amore hanno sempre un lieto fine,ma terminata l'infanzia anche queste convinzioni pian piano sfumano e purtroppo o per fortuna tutti prima o dopo devono crescere.

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