Lilith, un demone che non accetta la sua natura, vive e si nasconde fra gli umani, nell'accademia Helvius poco più distante da Londra,
ma un giorno, Lucio, figlio del diavolo, futuro re degli inferi, spunterà nella sua vita, sotto incarico di Lucif...
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Giorno dopo l'incontro col Diavolo. L'aria era calda, gli uccellini cantavano, e il sole batteva forte, mi rifugiai sotto un'albero del cortile per riflettere, ma d'un tratto vidi lui in lontananza che si dirigeva a passo furioso e velocizzato nella mia direzione. "Finalmente!" esclamò verso di me con aria furiosa, non avevo paura di lui, perché dovrei averne? ho fatto scappare il diavolo. "Alzati" mi disse in modo insistente, con calma mi alzai guardandolo con aria di sfida, sa che ho 'parlato' con suo padre? "Non ti avvicinare mai più a lui." disse avvicinandosi al mio viso con le vene che spuntavano sul collo. Cazzo, lo sa. "Senti posso spiegare è venuto lui..." "Non me ne può fregare di meno, devi stare distante da Drake." ah Drake...
"Sei geloso?" bisbigliai provocandolo fissandolo sulle labbra. "Perché?" continuai insistente, "Perché si. Perché mi fa infuriare vederti col mio amico." "Tu sei psicopatico." ridacchiai innervosita, "si." spostò gli occhi dai miei occhi alle mie labbra e si avventò tenendomi dal viso su di esse. Mi spinse sul tronco dell'albero facendo scendere le mani sul collo, ma a quel contatto gelido mi ricordai delle parole di Lucifer, "Stai lontana da lui Lilith, non può avere distrazioni, in caso contrario...ci sarà una conseguenza". Loallontanai spingendolo dal petto, lui mi guardò confuso, e io realizzai che non potevo continuare a sfidare il diavolo, perciò presi le mie cose e mi allontanai da lui. Lucio mi prese dal braccio e mi costrinse a voltarmi verso di lui, "Vattene" Gli dissi cercando di staccarmi dalla sua forte presa, "no, angioletto, tu resti con me." disse sbattendomi su di lui, non potevo rischiare.
"Avevi detto che dovevi solo controllarmi, fai il tuo lavoro, e lasciami." Lui mi guardò in modo intenso negli occhi, finché, mi sussurrò, lasciando la presa, "se ti vedo ancora con lui, io lo ammazzo".
