'Lily'

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"Ei, bella maglietta!" urlò una ragazza tra i corridoi verso la mia direzione, "

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"Ei, bella maglietta!" urlò una ragazza tra i corridoi verso la mia direzione,
"...oh, si grazie" sorrisi, prima di rigirarmi e continuare il percorso,
"io sono Emma" pronunciò, mi rivoltai verso quest'ultima, pensando 'cosa vuole questa da me?',
"piacere...Lilith" uno sguardo sorpreso spuntò sul suo viso delicato e ironico, i suoi occhi erano di color cervone e i capelli ricci voluminosi gli ricoprivano il volto sorridente,
"Lilith? quella Lilith?"
"in persona" ricambiai il sorriso,
"allora...ti va di venire a una festa questa sera?"
"festa?" dissi sorpresa come se mi importasse un minimo di quella notizia,
"si, è a casa del mio ragazzo, Gabriel"
"va bene...ci penserò"
"oh, ecco questo è il mio numero di telefono, avvisami ti do tutte le informazioni, a più tardi Lily" disse prima di essere richiamata da una voce femminile alle sue spalle,
'Lily' nessuno mi aveva mai chiamato così fino ad ora, ma sembra così familiare...
Ritornai in camera, accettando l'invito della goffa ragazza, giusto per distrarmi, e magari, per farmi nuove amicizie.
Misi una gonna in jeans che ricopriva le mie forme partendo poco più in alto dal ginocchio, e una semplice maglietta bianca circondata dal profumo aggiunto, i capelli erano i soliti sciolti, con curve che formavano dolci boccoli, un filo di rossetto rosso ricopriva le mie labbra, ed io, ero pronta.
Uscì dalla porta chiudendola a chiave ma subito dopo essermi girata mi scontrai a pochi millimetri dal volto di Lucio,
"diamine!" urlai dall'improvvisa sorpresa,
"oh no, non ti permetterò di impedirmi di andare a una normale festa come la precedente" dissi alzando le sopracciglia con sguardo decisivo,
"oh non ti priverei mai di una festa mia cara, ma un angioletto come te, in mezzo a tutti quei demoni...avrai bisogno di un diavolo per difenderti"
"so difendermi benissimo da sola Lucio" gli riferissi tirandogli una spallata per proseguire il mio percorso, ma all'improvviso la sua fredda mano bloccò il mio polso, facendolo scivolare lungo la mia mano, per poi stringerla, aggiungendo,
"permettimi di essere il tuo accompagnatore...per favore?"
un sorriso spontaneo si formò sulle mie labbra, rimuovendolo subito dopo la realizzazione,
"se me lo chiedi per favore...potrei accettare".

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