Una lettera strisciò da sotto la porta, fino ad arrivare ai piedi della mia scrivania, mi alzai di scatto, presi la lettera, e mi diressi vaga verso la porta, ma, vuoto, non c'era anima viva, rimasi sull'orlo della porta a osservare da destra a sinistra, per poi abbassare lo sguardo sulla lettera, aveva un colore giallastro, materiale ruvido, e le punte leggermente rovinate,
"incontriamoci in biblioteca, devo parlarti, non dire a nessuno che sono qui.
-N"
"N?" sussurrai confusa,
Mi vestii in fretta e furia, presi la lettera, e la nascosi in un cassetto.
Scesi le scale di corsa fino ad arrivare all'entrata della biblioteca, il corridoio era vuoto, e il buio accompagnava il silenzio che mi circondava, aprii la porta lentamente, udendo il fastidioso rumore della maniglia arrugginita, entrai silenziosamente, girovagando tutta la biblioteca, con la luna che contrastava la sua oscurità.
Arrivai davanti alla vasta finestra a forma di cerchio, e mi soffermai a guardare Venere, che quella notte brillava più che mai.
"Lilith" esordì una voce troppo familiare,
"...com'è possibile? che ci fai qui?" dissi incamminandomi verso di lei,
"mi mancavi" dichiarò sorridendo,
"e...sono stanca di trattenere tutto questo da anni"
"non capisco...Nené, che ci fai qui,come hai fatto?"
"...sediamoci, ora ti dico tutto, ma non ho molto tempo a disposizione, non posso restare qui".
"Sono in pericolo, e tu sei l'unica di cui posso fidarmi, non andartene, non farmi del male dopo ciò"
"Nené non sto capendo, io non ti farei mai del male" dissi stringendogli la mano,"....io, so cosa sei" il sangue mi si gelò,
"ma tu, tu non sai chi sono io." una vampata di caldo mi circondò, le mani incominciarono a sudare, e la confusione si insidiava man mano nella mia mente.
"Lilith, sono un angelo" confessò,
mi alzai di scatto allontanandomi da lei,
"stai lontana da me!" dissi con voce alta e tremolante,
"Lilith posso spiegare" disse avvicinandosi a me a occhi lucidi,
"mi hai mentito per tutto questo tempo, sapevi cosa sono, e tu! come hai potuto! stare vicina a un cazzo di demone!" sboccai esausta con le mani nei capelli,
"io dovevo proteggerti, sono rimasta al tuo fianco per prendermi cura di te, nessuno lo sa e nessuno lo deve sapere, il mio signore, mi ha affidato questo compito sin dalla nascita, devo proteggere la nostra Luna nera,
Lilith ricorda che tu sei nata come angelo.
Una parte di te lo rimarrà sempre."
Iniziai a fare respiri profondi, l'aria sembrava essersi dissolta, e io collegai tutto,"ma...non so perché, è stato più difficile del previsto, emana un'energia...diversa".
"Ecco perché Lucio ebbe difficoltà a soggiogarti, ora è tutto più chiaro" dissi alzando lo sguardo dal pavimento ai suoi occhi,
"Lilith, ti prego, mi devi aiutare, tu sei la mia migliore amica,
mi stanno cercando, vogliono uccidermi, e io non posso tornare in paradiso, devo restare qui per te, per sempre."
"cosa vuoi che faccia? non puoi rimanere qui, è pieno di demoni" dissi avvicinandomi a lei,
"l'unica soluzione, è quella di portarti con me, in paradiso..." dichiarò tenendomi per mano,
"sei impazzita? no, no!" dissi distaccandomi dalla sua presa,
"perché! cosa ti trattiene qui?" insistette Nené,
il silenzio colpì la sala, e dopo qualche secondo spuntò una smorfia di illuminazione sul suo volto,
"è per lui vero?" disse non distogliendo lo sguardo dal mio, "Lucio"
"Lilith io devo proteggerti, ma ora non riesco a proteggere nemmeno me stessa, devo scappare, e non so quando ci rivedremo, non togliere mai la mia collana, ci penserà lei a difenderti, ma tu, non osare mai e poi mai dirgli quella parola",
"non so di cosa tu stia parlando,
l'amore non è per me".Negava anch'essa però, che la punta del suo cuore, fin troppo limata, l'aveva inflitta
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Me and the Devil
RomanceLilith, un demone che non accetta la sua natura, vive e si nasconde fra gli umani, nell'accademia Helvius poco più distante da Londra, ma un giorno, Lucio, figlio del diavolo, futuro re degli inferi, spunterà nella sua vita, sotto incarico di Lucif...