CAPITOLO V Demone custode

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"Angioletto? scappi da me?"  sentì pronunciare questa mattina uscendo dalla camera

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"Angioletto? scappi da me?"  sentì pronunciare questa mattina uscendo dalla camera.

Ad interrompere i vaghi pensieri fu la voce sicura di una donna, doveva essere la professoressa, alta, giovane, carnagione chiara, senza la presenza di rughe sul volto e agile nei suoi movimenti,
"oggi abbiamo due nuovi arrivati...importanti arrivati..." disse con un sorriso leggero alternando lo sguardo dal mia, alla sua direzione.
"Prego, presentatevi" aggiunse.
Lucio fu il primo, affascinò e richiamò tutta l'attenzione dei presenti lì dentro, specialmente quella delle ragazze, ricordando semplicemente il suo nome.
Poi arrivai io, mi guardavano curiosi e sorpresi, certo...dopo aver conosciuto chi sia realmente, lo sarei anche io.
"Mi presento" disse l'insegnante dopo aver concluso le presentazioni, "sono Aquila Fisher, l'insegnante di combattimento"
combattimento? affascinante.
"Senza perderci in molteplici discorsi, andiamo in aula da addestramento".
Arrivammo in aula, ci sparpagliammo, e per sbaglio andai a sbattere contro una ragazza,
"come ti permetti? fai attenzione idiota!"
disse spingendomi con una spallata, oh...qui non finirà bene.
"Idiota a chi esattamente?" ridacchiai leggermente con un sorrisino stampato sul volto,"a te, ma guardati sembri una misera umana" non sa chi ha difronte, divertente.
"Già" mi allontanai dandogli le spalle, ma prima di andarmene, sentì il suo sussurro pronunciare "lurido demone" oh no...
mi voltai di scatto, un ammasso di energia trasparente uscì dal palmo della mia mano, facendo sbattere violentemente  la ragazza sul muro, diversi ragazzi provarono ad andare in soccorso, ma con un semplice gesto di mani feci cadere anche loro, mi incamminai velocemente verso di lei in modo minaccioso, "come ti chiami" sussurrai cupa vicino al suo viso, "Catherine" ansimò impaurita, "sei che questo 'lurido demone' è stato cresciuto dal tuo signore? dal diavolo?" ridacchiai divertita, "e secondo la storia anche soprannominata Lilith, madre dei demoni?" al pronunciare del mio nome Catherine si irrigidì, "porta rispetto cara Catherine, sennò, ti strappo il cuore e me lo mangio" forse non sono tanto diversa da Lucifer...
"Lilith!" mi richiamò l'insegnante, "in presidenza!"
mi ricomposi lentamente, e senza ribattere incominciai ad incamminarmi, ma una voce mi blocòo,"no professoressa, non credo ce ne sia bisogno" disse Lucio con un ghigno sul volto, "Ora voi tutti dimenticherete l'accaduto, pensando di aver svolto una faticosa lezione di combattimento, e che nessuno si sia fatto male" continuò Lucio, sul nostro volto scaturì un ghigno, diabolici anche per i demoni.

"Oh mia cara come faresti senza il tuo demone custode".

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