Non innamorarti

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Lucio rimase lunghi minuti a cercare di tranquillizzarmi, non fu facile metabolizzare e accettare l'essere vissuta in migliaia di vite, finché non lo feci, ormai esausta, promettendomi che avrei scavato più a fondo la questione, e la mia storia

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Lucio rimase lunghi minuti a cercare di tranquillizzarmi, non fu facile metabolizzare e accettare l'essere vissuta in migliaia di vite,
finché non lo feci, ormai esausta, promettendomi che avrei scavato più a fondo la questione, e la mia storia.
Sentì la porta della sua camera chiudersi a chiave, corsi verso di essa cercando di aprirla, "ma che diavolo..." sussurrai nebulosa girandomi verso lui,
"tranquilla, sono le 03:00 di notte, allo scatto preciso di questo orario tutte le camere dell'accademia si chiudono,
sai per non rischiare, in fondo questo è l'orario del diavolo" mi disse sereno fissando il pavimento.
"Puoi dormire sul mio letto...io, non dormo"
"non dormi? dove ti sdrai? mettiti con me"
"no Lilith, se lo verrà a scoprire mio padre non finirà bene, non dovresti nemmeno esserci qui"
mi posizionai dentro al letto coprendomi fino al collo, le lenzuola erano calde, e odoravano di lui, del profumo fresco che emanava,
"io invece credo che tuo padre non voglia sapere che suo figlio, futuro re, dorma sul pavimento, non credi?" dissi girandomi verso il muro, aspettando che arrivi il sonno, e che arrivi anche lui.
Dopo svariati minuti, sentì una presenza dietro di me,
"che fine hanno fatto le altre Lilith, come sono morte? dovrebbero essere immortali,sono demoni" chiesi d'un tratto interrompendo il silenzio, dopo un po', sentì ribattere,
"non lo so, si dice secondo i miti che muoia ogni volta che fa riconoscere il proprio amore, ogni volta che si innamora" sussurrò Lucio con tono spento.

"Pensi che...succederà anche a me?"
un sospiro leggero uscì dalle sue labbra,
"...spero di no Lilith, non innamorarti, non pronunciare mai quella parola".

"Chissà come si sono sentiti coloro che hanno perso la propria Lilith" sussurrai prima di cedere a un sonno profondo,
"Già...chissà"

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