Capitolo 1: Nozze da dimenticare

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Settembre 2017

Alya Pov's

Mi rigiro tra le coperte percependo il calore paradisiaco dei raggi del sole scaldarmi la schiena. Emetto un leggero gemito e poi finalmente apro gli occhi, lentamente, abituandomi alla luce.

Un profumino mi arriva direttamente nelle narici e io chiudo gli occhi beandomi di quel momento.

Scendo dal letto con un sorriso stampato sul volto, indosso la vestaglia e le pantofole e esco dalla camera.

Scendo le scale e mi fermo all'entrata della cucina. Sorrido.

Osservo Jason cantare mentre impiatta dei pancake. Quando si gira e mi nota sbianca improvvisamente e io scoppio a ridere.

<<non sentirti in imbarazzo continua>> lo incito sorridendo e avvicinandomi a lui.

<<piccola veramente, volevo portartelo a letto.>> piagnucola e io lo abbraccio da dietro, circondandolo con le mie braccia e alzandomi sulle punte per lasciargli un bacio sulla sua spalla possente.

<<sei romantico sta mattina, potevi esserlo anche prima>> dico chiudendo gli occhi e inspirando il suo profumo: tabacco e menta, il mio preferito, una droga. La mia dipendenza.

<<mhh, non penso. Questo è stato l'atto più romantico in quattro anni, dovresti esserne felice, è stato un enorme sacrificio>> dice sorridendo

<<ti odio>> sussurro con la faccia schiacciata nel suo petto.

Scuote la testa, mi prende il mento con le dita e me lo alza, in modo da guardarlo negli occhi. Eccitante.

<<errato, mi ami da impazzire, non a caso fra- si guarda l'orologio- sei ore, sarai mia moglie>> sorride

<<e tu mio marito>> dico alzandomi sulle punte per baciarlo. Le nostre labbra si uniscono in un bacio passionale, che viene ben presto interrotto dal suono del campanello. Mi stacco controvoglia e sento Jason sbuffare.

<<se è la tua amica rompi coglioni mandala via! Eravamo sul punto di una nuova straordinaria esperienza sessuale>> brontola e io rido.

Apro la porta di casa e mi ritrovo la mia migliore amica davanti.

<<si può sapere che cosa stai facendo ancora in pigiama? E che diamine è questo buon profumino? O mio dio non mi vorrai dire che Jason è qui?>> inizia a strillare.

<<Cassy calmati>> cerco di parlarle.

<<ma certo che Jason è qui, questo profumo è troppo buono per derivare da dei tuoi esperimenti culinari>> sbotta

<<grazie mi hai appena detto che la mia cucina fa schifo>> dico sistemandomi la vestaglia.

<<o mio dio stavate facendo sesso?>> urla all'improvviso notando la vestaglia messa male

<<Cas!>> urlo a mia volta

<<amica mia, è la prima regola, diamine! Niente sesso prima delle nozze, lo sanno tutti!>>

<<Cassy rilassati, non stava->> vengo interrotta da Jason che entra in soggiorno

<<buongiorno anche a te Cassandra>> la saluta

<<tu devi andartene>> dice indicandolo e io mi trattengo dallo scoppiare a ridere.

<<per tua informazione non abbiamo fatto sesso sfortunatamente per me, ma ci tengo a precisare che eravamo in rotta di collisione quindi hai rovinato l'atmosfera, Cassandra>> controbatte il mio fidanzato marcando bene le parole e io quasi non scoppio a ridere per i termini usati.

<<va bene scusate, ma ora devi sparire, dobbiamo prepararci! Dai forza smamma>> conclude Cas.

<<mamma mia come siamo sgarbate oggi, però vi accontento, me ne vado>> dice Jason prendendo la felpa.

<<amore, fai il bravo, intesi?>> dico afferrandogli il braccio

<<piccola tranquilla, ora vado da Gabriel e mi preparo. Ci vediamo in chiesa, va bene?>> dice e io annuisco

<<non vedo l'ora di diventare tua moglie.>> dico baciandolo

<<anche io non vedo l'ora>> dice e poi sento il suo telefono squillare.

<<rispondi se devi>> lo incito e vedo la sua faccia rabbuiarsi quando vede il nome sullo schermo.

<<è solo il lavoro, richiameranno. Oggi sono solo tuo>> dice tornando a sorridere.

<<sono felice che lo pensi>>

<<piccioncini, stiamo perdendo tempo! Forza!>> tuona la mia amica dal piano di sopra.

<<è meglio se vado, ci vediamo più tardi, ti amo>> dice

<<ti amo anche io>> ribatto e lo vedo uscire di casa.

Torno al piano superiore e mi siedo sul letto.

<<allora pronta?>> mi chiede Cassy

<<prontissima>>


Venti minuti. Erano venti minuti che io ero qui, in chiesa e di Jason nemmeno l'ombra. Tutti gli invitati erano dentro in chiesa, seduti ad aspettare la mia entrata o meglio l'arrivo di Jason.

<<Cas!>> la chiamai

<<dimmi>> la mia amica si avvicinò e notai il suo sguardo preoccupato.

<<dove è Jason?>> tuonai

<<i-io non so, l'ho chiamato, ho chiamato Gabriel, ma niente>> disse

<<oddio- mi portai una mano davanti alla bocca- e se è successo qualcosa, un incidente o->>

<<Tesoro, calmati, sono sicura che arriverà>> cercò di tranquillizzarmi la mia amica.

Passarono altri interminabili minuti ma di Jason nessuna traccia.

Camminavo avanti e indietro, mentre Cassy cercava di calmarmi.

Mi fermai di scatto quando vidi Gabriel entrare in chiesa. Senza Jason.

Corsi verso di lui.

<<Gabriel>> dissi

<<Possiamo parlare in privato Alya?>> disse e io annuii semplicemente allontanandomi insieme a lui.

<<Mi dispiace tanto, Alya>> iniziò e io sentii le lacrime iniziare ad uscire. Era tutto così perfetto. Troppo perfetto.

<<che cosa è successo? Ci hai parlato?>> chiesi cercando di rimandare indietro le lacrime.

<<ha detto che non può farcela, h-ha avuto dei ripensamenti e che non pensa di poter riuscire a mantenere stabile un matrimonio a vent'anni e una relazione come->> lo bloccai subito, sentendo il sangue riballarmi nelle vene.

<<tutto qui? Non ha detto altro?>> chiesi di nuovo tra un singhiozzo e l'altro.

Gabriel scosse la testa.

<<perché mi ha fatto tutto questo?>> domandai più a me stessa che a lui, crollando.

<<Alya!>> corse la mia amica verso di me abbracciandomi.

<<lui->> iniziai

<<shh, tranquilla, sfogati, piangi->> e così feci, piansi tanto.

Piansi per giorni, settimane.

Perché mi aveva fatto questo? Eravamo felici, perché ha dovuto rovinare tutto?

Noi siamo destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora