Capitolo 6: Non siamo delle belle persone vero?

146 10 1
                                    

Evan POV's

Sento il ragazzo accanto a me muoversi e alzarsi. Apro leggermente gli occhi e osservo la sua imponente figura di schiena e rimango ammaliato.

Il suo telefono squilla e lui ci si fionda sopra.

<<Jason, tutto bene?>> chiede, quasi preoccupato. Chi è Jason?

<<come hanno fatto a trovarci?>> sussurra piano, per non farsi sentire dal sottoscritto, ma sento il suo tono arrabbiato e quasi impaurito. Chiudo gli occhi, sperando che Gabriel mi pensi ancora a dormire.

<<no, io ora sono->> si blocca girandosi a guardarmi.

<<arrivo subito, non fare cazzate>> dice infine prendendo le sue cose.

Apro gli occhi e mi metto seduto.

<<te ne vai già?>> chiedo

<<si>> risponde lui secco indossando la giacca.

<<che gentilezza di prima mattina, magari->> inizio a dire ma lui mi blocca subito

<<senti, ora devo andare>> dice secco senza mai guardarmi negli occhi

<<ma->> provo a dire, ma quando mi alzo mi accorgo che lui se né già andato. Mi risiedo sul letto e fisso il vuoto. Che diamine era appena successo? Che cosa gli era preso?

Jason POV's

4 ore prima

Un giramento di testa mi colpisce appena metto piede fuori dalla mia camera. Sento la testa pulsarmi e gli occhi bruciare. Arrivo barcollando al bancone della cucina e mi ci appoggio. Sospiro e poi emetto un gemito quando una fitta mi fa piegare in due. Mi porto le mani sul volto e provo a respirare. Quando mi sono calmato, allungo il braccio verso i barattoli delle medicine. Cerco quelle per l'emicrania e ne prendo tre. Le ingoio subito, bevendo poco dopo dell'acqua. Lentamente la testa smette di pulsare e io sospiro. Finalmente. Mi avvicino al frigo e lo apro. Sbuffo quando noto un piatto con un biglietto sopra.

Mangia, è il tuo preferito.

Sorrido debolmente e poi prendo il piatto. Dopo sposto lo sguardo sull'ultimo scaffale, deciso a prendermi una birra, ed è li che trovo un altro biglietto.

Niente birra, ti fa male. Dovresti smetterla. Diventerai un alcolizzato.

<<ma che cazzo, Gab!>> dico, prendendo il biglietto e buttandolo nel bidone. Poi prendo una birra e mi dirigo verso il divano. E pensare che una volta ero una persona atletica. Mi siedo sul divano e mi godo il silenzio. Il suono di una notifica mi fa distogliere lo sguardo dal vuoto. Apro il telefono e vedo un messaggio di Gabriel.

La chiudo li, spegnendo lo schermo e mettendomi comodo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

La chiudo li, spegnendo lo schermo e mettendomi comodo. Passa un po' di tempo e poi riprendo il cellulare. Scorro tra i contatti e mi fermo su uno in particolare. Quello di Alya. Resto a fissarlo per un po' poi lo spengo di nuovo.

Noi siamo destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora