Evan POV's
Sento il ragazzo accanto a me muoversi e alzarsi. Apro leggermente gli occhi e osservo la sua imponente figura di schiena e rimango ammaliato.
Il suo telefono squilla e lui ci si fionda sopra.
<<Jason, tutto bene?>> chiede, quasi preoccupato. Chi è Jason?
<<come hanno fatto a trovarci?>> sussurra piano, per non farsi sentire dal sottoscritto, ma sento il suo tono arrabbiato e quasi impaurito. Chiudo gli occhi, sperando che Gabriel mi pensi ancora a dormire.
<<no, io ora sono->> si blocca girandosi a guardarmi.
<<arrivo subito, non fare cazzate>> dice infine prendendo le sue cose.
Apro gli occhi e mi metto seduto.
<<te ne vai già?>> chiedo
<<si>> risponde lui secco indossando la giacca.
<<che gentilezza di prima mattina, magari->> inizio a dire ma lui mi blocca subito
<<senti, ora devo andare>> dice secco senza mai guardarmi negli occhi
<<ma->> provo a dire, ma quando mi alzo mi accorgo che lui se né già andato. Mi risiedo sul letto e fisso il vuoto. Che diamine era appena successo? Che cosa gli era preso?
Jason POV's
4 ore prima
Un giramento di testa mi colpisce appena metto piede fuori dalla mia camera. Sento la testa pulsarmi e gli occhi bruciare. Arrivo barcollando al bancone della cucina e mi ci appoggio. Sospiro e poi emetto un gemito quando una fitta mi fa piegare in due. Mi porto le mani sul volto e provo a respirare. Quando mi sono calmato, allungo il braccio verso i barattoli delle medicine. Cerco quelle per l'emicrania e ne prendo tre. Le ingoio subito, bevendo poco dopo dell'acqua. Lentamente la testa smette di pulsare e io sospiro. Finalmente. Mi avvicino al frigo e lo apro. Sbuffo quando noto un piatto con un biglietto sopra.
Mangia, è il tuo preferito.
Sorrido debolmente e poi prendo il piatto. Dopo sposto lo sguardo sull'ultimo scaffale, deciso a prendermi una birra, ed è li che trovo un altro biglietto.
Niente birra, ti fa male. Dovresti smetterla. Diventerai un alcolizzato.
<<ma che cazzo, Gab!>> dico, prendendo il biglietto e buttandolo nel bidone. Poi prendo una birra e mi dirigo verso il divano. E pensare che una volta ero una persona atletica. Mi siedo sul divano e mi godo il silenzio. Il suono di una notifica mi fa distogliere lo sguardo dal vuoto. Apro il telefono e vedo un messaggio di Gabriel.
La chiudo li, spegnendo lo schermo e mettendomi comodo. Passa un po' di tempo e poi riprendo il cellulare. Scorro tra i contatti e mi fermo su uno in particolare. Quello di Alya. Resto a fissarlo per un po' poi lo spengo di nuovo.
STAI LEGGENDO
Noi siamo destino
RomanceAvevo sedici anni quando l'ho conosciuto e ne avevo venti quando ho deciso che lui non sarebbe più stato parte della mia vita. Avevo sedici anni quando me ne sono innamorato e ne avevo venti quando ho dovuto spezzarle il cuore. Alya e Jason, due rag...