Capitolo 18: Un pezzo della storia

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Gabriel POV's

Apro lo sportello del frigo svogliatamente e osservo.


<<dio non c'è un cazzo>> dico


<<non vai mai a fare la spesa vero?>> chiede Evan 


<<no>> 


<<di solito ci va Jason>> dico 

<<sai quando torna a casa?>> chiede il mio ragazzo dall'altro capo del telefono.

Mi fa ancora strano chiamarlo "il mio ragazzo"

<<un paio di giorni, devono fargli ancora degli esami>> dico cercando di non pensarci troppo

<<c'è speranza che tutto si sistemi?>> chiede Evan incerto

<<no, si sa già come andrà a finire e non piacerà a nessuno>> dico

<<cavolo, Alya la prenderà malissimo>> 

<<non ci voglio neanche pensare>> dico 

<<ordinerò una pizza>> sussurro poi

<<vuoi compagnia?>> chiede Evan 

<<no tranquillo, poi devo sistemare alcune cose>>

<<con tuo padre?>> chiede

<<si, ma farò presto>> dico

<<non avevi detto che non ci avresti più avuto a che fare?>> chiede

<<si lo so, sto facendo il possibile>> dico un po' scocciato, anche se non dovrei prendermela con lui. Ha ragione non mi sto allontanando dalla mia famiglia, anzi. Li sto aiutando. 

<<va bene, ma non fare cazzate, prometti?>>

<<prometto, ci sentiamo domani>>  dice e poi attacca. Sbuffo e poi  compongo il numero della pizzeria. 

Suona il campanello  

Svogliatamente appoggio il pezzo di pizza nel cartone e mi alzo per andare ad aprire.

Senza neanche chiedere che è, spalanco la porta.

<<ciao Gab>> dice una voce

<<Alya, che ci fai qui>>

<<la verità, voglio solo la verità>> dice

Cassy POV's

Respiro per l'ennesima volta. Riempio i polmoni. Quello che sto per fare non mi piacerà affatto. 

Afferro la maniglia della porta e lentamente la apro. 

Osservo la stanza e il buio che mi circonda. 

Dei brividi mi percorrono la schiena. Che cosa stai facendo Cassy? 

Jason è girato di spalle, guarda fuori, non sembra neanche accorgersi della mia presenza. 

<<non dirlo a Arya. Ti prego>> dice e per un istante mi si ferma il cuore

<<J-Jason>>

<<Cassy, te lo sto chiedendo per piacere. Non dirle nulla>> 

<<lei merita di sapere>> sbotto. Una lacrima mi bagna il viso

<<perchè, perché non le dici che sei malato?>> chiedo avvicinandomi

<<non lo so>> 

Noi siamo destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora