Capitolo 3: Il ragazzo che ama il whisky e quello che odia il fumo

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Evan Pov's

<<mamma>> inizio sedendomi al bancone della cucina

<<dimmi tesoro>> mia madre mi guarda. È sempre stata una bella donna, ma nell'ultimo periodo aveva qualcosa in più, era raggiante. Tutto merito del fatto che aveva divorziato da mio padre.

<<sta sera esco>> dico non guardandola negli occhi

<<con i tuoi amici o->> si blocca a fissarmi

<<o mio dio hai conosciuto qualcuno? È carino?>> mi chiede. Adoravo mia madre, era una ragazzina. Mi capiva alla perfezione, non dovevo parlarle, era lei che capiva tutto e questo mi era servito molto quando ho fatto coming out. Lei l'ha presa bene, anzi benissimo, in realtà lo sospettava già da tempo. A differenza di mio padre. Che mi ha escluso dalla sua vita e minacciato di cacciarmi di casa. Insomma i miei si sono trovati. Poi mia madre lo ha cacciato di casa. Di punto in bianco. Un giorno c'era, l'altro era sparito chissà dove. Non lo sentivamo da mesi, ma non ne sentivo la mancanza, anzi. Io e la mamma stavamo benissimo.

<<no, ma ho deciso di mettermi in gioco, quindi andrò in un locale e vedremo>> spiego alzandomi e andando a prendere un succo. Già ho ventisei anni e bevo i succhi di frutti a casa di mia madre.

<<va bene, ma mandami la posizione così se hai bisogno ti vengo a prendere>> dice e io sorrido

<<mamma ho ventisei anni>> ribatto

<<appunto e bevi un succo di frutta alla pera a casa di tua madre>> come non detto.

<<okay, ma se ti chiamassi alle cinque del mattino?>> chiedo tornando a sedermi.

<<a maggior ragione ti verrei a prendere, ma confido che un adulto come te abbia abbastanza cervello di pensare che ha un lavoro e delle responsabilità. Detto questo fai quello che ti senti di fare, se hai bisogno mi chiami e domani voglio sapere tutto! Ogni singolo dettaglio. Non quelli sessuali per piacere.>> mi punta il dito contro. Poi prende un frutto e se ne va.

<<grazie ma', sei la migliore>> dico

<<lo so>> e sparisce nel suo ufficio e io sorrido come un ebete.



<<Alya non sei per niente di aiuto>> mi arrabbio contro la mia amica al telefono in video chiamata.

<<già Alya non sei di aiuto>> tiene corda Cassy

<<prestate attenzione ragazze, allora camicia bianca o nera?>> chiedo

<<bianca>> rispondono insieme e io mi ritengo soddisfatto.

<<aperta o chiusa?>> chiedo di nuovo

<<aperta è più sexy>> dice Cassy e vedo Alya annuire.

<<perfetto, Cassy lo sai che la nostra qui presente Alya ha una relazione con il nostro affascinante capo?>> dico sistemandomi le collane

<<cosa?>> quasi urla e io scoppio a ridere

<<Evan!>> mi sgrida

<<che c'è? Lo sai che non so mantenere i segreti>> mi giustifico

<<aspetta, lui lo sapeva e io no? Ma che->> inizia Cas

<<lo ha scoperto sta mattina, io non ho detto niente>> dice

<<in realtà lo sospettavo già da un po', però, dai era palese!>> dico mettendomi le scarpe.

<<Alya noi due dobbiamo fare una bella chiacchierata>> la sgrida l'altra e io sorrido.

Noi siamo destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora