Capitolo 16: Paura di amare

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Alya POV's

Paura. Terrore. Ansia.
Queste sono le emozioni che sto provando in questo momento.
Sono certa che da quando hanno portato via Jason in ambulanza non ho smesso di piangere un momento e mi fa tremendamente male il petto.

<<Alya>> sento una voce chiamarmi e istintivamente mi alzo di scatto, guardando a destra e sinistra.
Sospiro quando vedo Gabriel correre verso di me, insieme ad Evan.
<<Gab>> sussurro
<<che cosa succede?>> chiedo
Il ragazzo davanti a me é pallido, non é più il ragazzo delle superiori, questo é certo.
Vedere e rendersi conto di quando si cresce in fretta e di quanto il tempo passi velocemente ti fa dubitare delle scelte fatte nella vita.
Perché sprecare così tanto tempo? Non meritiamo tutti di essere felici?

<<n-non so vado a chiedere ad un medico>> dice e ho la strana sensazione che stia mentendo ma decido di non controbattere.
Detto questo lo vedo sparire tra i corridoi.
Guardo Evan.
Sembra anche lui visibilmente provato.
<<vieni qui>> dice aprendo le braccia e io mi ci fiondo dentro. Mi stringe a se e involontariamente scoppio in un pianto disperato.
<<andrà tutto bene>> sussurra e io annuisco lentamente
<<non ci riesco ad odiarlo>> ammetto e sento il cuore battermi all'impazzata
<<vorrei, vorrei tanto pensare a lui e provare solo odio, invece->> mi blocco sentendomi improvvisamente impotente.
<<tranquilla, non devi dirmi nulla>> dice
<<i-invece si>> dico staccandomi da lui e sedendomi <<ne ho bisogno>>
<<per anni ho provato a dimenticarlo, di scordare chi era, dimenticare quello che abbiamo fatto, quello che mi ha fatto. Dimenticare cosa siamo stati.>> sussurro e sento come se il mio cuore si stesse per rompere in tanti piccoli pezzettini.
<<ma dimmi Evan, come puoi dimenticare la cosa più bella della tua vita? Perché si, Jason é stata la cosa più bella che mi potesse accadere e->>
<<Alya>>
<<non mi pento di nulla. Tornassi indietro rifarei tutto da capo, anche se fossi consapevole di come andrebbe a finire>> ammetto e mi viene da sorridere.
Non potrei mai odiarlo, per quanto io ci provi, lui rimarrà sempre Jason, il mio Jason.
La persona che é riuscita ad aiutarmi quando non volevo essere aiutata da nessuno, nemmeno da me stessa. 
La persona che é stata in grado di farmi ridere veramente dopo troppo tempo.
La persona che mi ha fatto amare tutto di me. Il mio corpo, il mio carattere.
Come si può odiare una persona che ti ha fatto sentire di nuovo in vita?
<<sai quando stavo male, anche se non stavamo insieme e non ci sopportavamo così tanto, lui era sempre lì. Stava in silenzio accanto a me. Non volevo che parlasse e così lui faceva. Restava lì, anche per ore a sentirmi piangere e ogni tanto allungava la mano per raccogliermi le lacrime. Restava in silenzio e quando smettevo di piangere, mi sorrideva semplicemente. Mi prendeva per mano e mi portava a mangiare il gelato. Il mio preferito.>> sorrido. Ricordando il momento in cui mi sono innamorata di lui.
<<come hai capito che eri innamorata di lui?>> chiede e io lo guardo
<<mi guardava come nessuno altro>>
<<sai quando l'ho conosciuto non sorrideva molto. Ma poi ha iniziato a farlo e a volte penso che forse un po' é stato anche merito mio. Il sorriso più bello del mondo.
Penso di essermi innamorata guardandolo ridere e sentendo il suono della sua risata.
Era viva, piena di calore e mi faceva sentire a casa, protetta.
So che sembra patetico ma con lui i miei problemi non esistevano. Aveva la capacità di mandare via qualsiasi dubbio o preoccupazione. Quando ero con lui entravo come in una bolla e mi sentivo al sicuro, ma soprattutto amata.>> dico
<<il tuo primo amore>> sussurra e io annuisco.
Sono passati così tanti anni, sembra ieri.
<<Evan, stai bene?>> dico notandolo strano.
<<s-si, devo andare un attimo in bagno, scusami>> dice in fretta per poi alzarsi e sparire. Mi lascio andare sulla sedia e chiudo gli occhi.

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