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Il resto del viaggio è stato silenzioso.

Siamo arrivati al parco, scendiamo dalla macchina ed io prendo la borsa contenente il cibo.

"Che ne dite qui?" chiede Alessia appena arriviamo sotto un albero che ombreggia il terreno circostante.

"Va benissimo" rispondo uscendo dalla borsa una tovaglia a quadri bianca e rossa, e in seguito sedermici sopra.

Gli altri mi imitano.

"Domani partite..." smorzo il silenzio.

"Bhe io si, loro..." dice mia cugina.

"Noi no!" esclama Cameron.

"Cosa?!" chiedo alzando la voce.

"Noi ragazzi rimaniamo qui, volevamo farti una sorpresa, ci trasferiamo qui e finiamo gli studi nella tua sessa scuola. Qui a Milano avremo una scelta pù vasta di università" conclude Enzo.

"E voi non mi avete detto niente?" mi riferisco a Trevor e Cameron.

Ridono, io vado verso di loro e li abbraccio.

"Cosi non vi dovrò salutare, vi voglio bene ragazzi!" dico.

"Anche noi..." ricambia l'abbraccio Trevor.

Ritorno al posto e esco i panini dalla borsa.

"Sono buonissimi" confessa Alessia.

Annuisco e continuo a mangiare.

E' oramai pomeriggio, il tempo è volato con i ragazzi che raccontavano i loro programmi per il futuro qui.

"Ragazzi forse è meglio che io vada a preparare le valige" dice mia cugina.

"Ti accompagno io. Trev prendo la tua macchina, ci vediamo a casa" annuncia Came.

Ci salutano e vanno via.

Io sto guardando il cielo, mio cugino sta usando il cellulare e Trevor sta giocando con i fili d'erba.

"Ragazzi devo vedermi con Virginia a casa sua perchè i suoi genitori non ci sono quindi ci vediamo a casa" ci informa quello stupido del cugino che mi ritrovo.

Quando va via Trevor si stende al mio fianco.

"Allora amica che intenzioni hai?" chiede.

"Dormire, la mia missione" dico ridendo.

"Allora vieni qui e dormi" dice facendo cenno alla sua spalla .

Mi avvicino e appoggio la testa nel punto che ha indicato, in pochi minuti mi addormento.

TREVOR P.O.V.


Si è addormentata sulla mia spalla e lo riesco a capire dal suo respiro regolare.

Ormai sono le cinque del pomeriggio e sta iniziando a fare buio.

"Amico che fai con la mia fidanzata?!" mi giro e vedo quell'imbecille di Simone.

"Parla più piano che sta dormendo, stupido" lo riprendo.

"Mi spieghi cosa state facendo insieme?"chiede.

"Oggi con gli altri abbiamo deciso d'andare al parco, ma dopo mangiato sono andati via tutti tranne noi due, lei aveva sonno allora le ho detto di appoggiarsi a me per dormire, dopo sei arrivato tu e stai rompendo i coglioni" racconto semplicemente guardandolo negli occhi.

"Che stronzo!Non hai capito che lei vuole me e non te, mi ama. Non si render conto di tutto perchè è troppo ingenua, una povera ingenua"

"non parlare così di lei è pur sempre la tua ragazza anche se non lo meriti. Non preoccuparli le farò aprire gli occhi e le farò rendere conte di che razza di mostro sei!"

"Fottiti Trevor" dice girando i tacchi e andando via.

CHIARA P.O.V.


Dopo quello che ho sentito il mondo mi è crollato addosso, sono stata una stupida a non rendermi conto di che razza era Simone, m sono fidanzata con lui non conoscendolo abbastanza.

Stringo Trevor.

"Ehi perchè piangi?" chiede.

"Ho sentito tutto hai sempre avuto ragione, sono stata una stupida"

"Non devi stare male per persone che non lo meritano" mi da un bacio sulla fronte.

"Ti prego non lasciarmi anche tu"dico abbracciandolo.

Non so perchè ho detto quelle parole ma le sentivo, avevo bisogno di dirle.

Ho paura che lei mi lasci,io ci tengo a lui, sento che dentro di me sta nascendo qualcosa.

"Non lo farò mai, piccola, ci tengo troppo a te per farlo"confida.

Allora ci tiene veramente a me e non era solo una mia illusione.

"Forse è meglio tornare a casa, si è fatto tardi"

"mi aiuti a piegare la tovaglia?" chiedo alzandomi.

Annuisce e mettiamo tutto nella borsa.


"Porca buttana la macchina"mice portando le mani ai capelli e tirandoli leggermente.

"Ti va di fare una passeggiata con me?" chiedo cercando di trattenere le risate.

Annuisce.

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