Capitolo 5- un cambio di un turno

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POV LAVINIA
Nuovo giorno, nuova sveglia alle 5:00.
Questa notte ho dormito malissimo, devo aver mangiato male ieri sera, e Matteo che non si ferma un attimo quando dorme non ha aiutato.
Stanotte l'ho fatto dormire insieme a me perché insisteva nel voler dormire a casa di mia mamma, così sono dovuta scendere a patti per convincerlo.

Stamattina prepararlo non è stato molto difficile; si è svegliato quasi subito quando l'ho chiamato e ha bevuto abbastanza velocemente il suo latte, per i vestiti non ha fatto storie come fa di solito e sono riuscita anche a fargli una doccetta veloce.
Mi sto lavando i denti io quando mi arriva un messaggio da Miriam.

da Mirii:
amò oggi si attacca dopo
a Mirii:
ma che stai a dì amo
da Mirii:
guarda l'email. Hanno avuto un problema con dei tubi, non ho capito bene... Comunque attacchiamo alle 11:00.
a Mirii:
allora torno a dormì 😂
da Mirii:
io uguale 😂😂

<Matti amore vuoi dormire un altro po' che mi hanno spostato il turno?> Vado da Matteo che mi stava aspettando sul divano, con gli occhietti mezzi chiusi.
<davvero possiamo?> chiede incredulo, con tono assonnato.
<si cucciolo, vieni con me.> Lo prendo in braccio e ci ributtiamo sul letto. Tempo di sdraiarci che mi riabbraccia e si addormenta vicino a me, praticamente attaccato.
Io metto la sveglia per le 9:30 e torno a dormire, beandomi di quelle poche ore in più di sonno.
***
10:52
Arrivare al parcheggio e trovarlo già pieno di macchine... Una sensazione che non vivevo ormai da troppo tempo. 
Accanto a dove trovo posto io ci sono due Porsche, che la mia macchina a confronto fa ridere.
Alla faccia loro.
Appena arrivo mando un messaggio a Miriam, ma lei dice di essere bloccata nel traffico, perciò intanto decido di andare verso il bar e coprirla in qualche modo.
Scendo dalla macchina ed inizio a camminare. Non essendoci Miriam con cui poter parlare e fare gossip, ci metto molto di meno a cambiarmi, così in pochi minuti sono pronta e vado a lavorare dietro il bancone.
Sono appena entrata quando la porta già inizia ad aprirsi.

Prendo il taccuino cominciando a prendere i primi ordini.
Samuele oggi si è piazzato in cassa e prende gli ordini per il pranzo. Io invece mi occupo dei tavoli e degli ordini per ora.
<Samu, mi fai il conto per il tavolo 3?>
<Samu?> sventolo una mano davanti al viso del ragazzo, ma lui pare essere come ipnotizzato.
Guardo dove sta guardando lui e vedo entrare due ragazzi con la tuta di allenamento.
<Lavinia pizzicami e dimmi che non sto sognando.>
<cosa?>
<te fallo.>
pizzico il braccio del mio amico.
<ahia.> si tocca il punto dolorante.
<scusa.>
<lascia perdere. Sono appena entrati Abraham e Dybala! Ora vai a servirli, veloce.> praticamente mi spinge verso i due che neanche si sono seduti.
<ma aspetta, falli sedere!> ribatto io.
In questo momento i due si girano verso di noi ed io posso guardare quel viso che ieri ho avuto il piacere di vedere tanto bene.
Paulo Dybala, me lo ricordo da sola il suo nome.
È proprio quest'ultimo che ci rivolge un piccolo sorriso, mentre l'altro prende parola.
<possiamo sederci?> indica un tavolino che si trova attaccato alla parete destra.
Samuele fa cenno di si e poi mi richiama.
<vaii.> dice a bassa voce, provando a contenere il suo entusiasmo nel vedere i giocatori della sua squadra del cuore.
<ora vadoo.>
Mi preparo mentalmente e poi vado verso il loro tavolo.

<buongiorno. Cosa posso portarvi?> chiedo cortesemente.
<ciao, ci sono le spremute d'arancia?> dice Abraham.
<si, piccola, media o grande?>
<per me una piccola. Paulo, a te?> mi segno l'ordine e torno a guardare i due davanti a me.
<io, ehm, anche io una spremuta come lui.> l'argentino questa volta ha un accento più marcato rispetto a ieri.
Non ci faccio caso e segno anche il suo ordine.
<torno subito.> sorrido ai calciatori e vado a preparare le spremute.
Sono le 11:15 e ancora nessuna traccia di Miriam. Fortunatamente ancora nessun supervisore è venuto a controllare, ma non saprei cosa inventarmi in tal caso.

<ecco a voi le spremute.> Torno praticamente subito dai due calciatori, a cui servo le loro ordinazioni.
<grazie.> risponde Dybala. Come risposta sorrido e poi torno al bancone per preparare un altro ordine.

POV PAULO
<fra però potevi anche parlare un po' di più.> mi dice Abraham.
<ma cosa vuoi. Beviti la tua spremuta.> rido io.
<poi la chiami te per pagare è.>
<cosa? No no, te lo scordi.>
Mi giro per guardare la ragazza e rimango sempre più scioccato dalla sua bellezza.
È così una bellezza naturale che mi rimane in testa.
La continuo a guardare quando una ragazza le se avvicina.
Vedo che le dice qualcosa all'orecchio e poi si gira verso di noi.
Io faccio finta di niente e giro in tempo lo sguardo.
Abraham a guardarmi scoppia a ridere muovendo la testa ed io provo a farlo zittire.
<shh, cállate!> ma questo proprio non ce la fa a stare zitto.

Abbiamo finito la spremuta e siamo pronti a pagare per andare ad allenarci.
Il mio compagno mi obbliga a chiedere il conto, perciò provo a richiamare l'attenzione di quella cameriera.
Sfortunatamente però ci raggiunge l'altra ragazza.
<posso aiutarvi?>
<si. Il conto, grazie.> dico incerto. Anche lei ci sorride, ma non come l'altra ragazza.

Torna dopo pochi minuti e prima di andare via ci chiede una foto.
Noi ovviamente ce la facciamo e poi ci alziamo per andare a pagare.
<un po' più convinto la prossima volta Paulo.> scherza Abraham, dandomi una pacca sulla schiena ridendo.

Siamo arrivati alla cassa e proprio in questo momento arriva la ragazza, lei.
<scusate.> si rivolge a noi, poi torna a guardare il suo collega in cassa.
<Samu mi fai al volo il conto al tavolo 8 che devono andà a fa na riunione?>
<Lavì scusa ma ce stanno loro qui, aspetta che li faccio pagà 'n attimo e poi te vedo a te.> la ragazza abbassa lo sguardo alle parole del ragazzo, così io intervengo.
<ma no tranquillo. Se è urgente fai prima lei.> mi intrometto sistemandomi il ciuffo.
<ok...> sospira il tipo in cassa e poi da il conto all'altra.
<grazie mille.> dice a lui e poi guarda me prima di andare via.
Un sorriso non può che sorgermi sulle labbra, per poi rigirarmi a pagare e provare a coprirlo.

Ma questo Paulino timidino? Ahahahah.
Fatemi sapere cosa ne pensate, se avete consigli, desideri per i prossimi capitoli... Ditemi voi.
❤️

Famiglia||Paulo Dybala Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora