Capitolo 26- Parco

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POV LAVINIA
Quando la porta si apre si presenta Paulo ed io rimango un attimo scioccata.
<Paulo?>
<Paulo!> Matti corre verso il calciatore che non esita a prenderlo in braccio e coccolarlo un po'.
<gioca con noi Paulo.> Matti lo fa sedere sul letto, proprio difronte a me e va a prendere un altro peluche per lui.
Approfittiamo della piccola distanza di Matteo per salutarci al volo.
<ho letto i commenti.>
<gia, non pensavo...> non è che ora sta qui solo per pietà?
<forse ho sbagliato ieri a mettere quella storia, con così poco preavviso, ma se l'ho fatto c'è un motivo Lavi.>
<che motivo?>
<Pluto!> Non riesce a finire di parlare che Matti li porta il pupazzetto di Pluto e dobbiamo giocare con lui.

Apparte gli sguardi e qualche battutina con mio figlio di mezzo, non c'è stata nessuna interazione tra di noi; e la mia mente nel frattempo sta cercando una scusa per uscire da questa stanza anche solo un minuto e sentire quello che ha da dirmi.
<ora mamma prende Bing, Paulo lei e io Pluto.>
<io ho un'idea migliore campeon, andiamo a giocare con Bing al parco?>
<sii.>
<sentiamo prima la mamma.> es entrambi si girano verso di me, ma ormai non posso dire di no.
<va bene, andiamoci a vestire e andiamo.> d'altronde è stato tutto il giorno a casa, gli servirà un po' d'aria fresca e farà bene anche a mia mamma.

Dopo una ventina di minuti siamo tutti e quattro fuori da casa, pronti per dirigerci a piedi verso il parco. Paulo si copre con occhiali da sole e cappuccio per non farsi riconoscere, io invece decido di non coprirmi tanto non dovremmo incontrare molte fan dei social al parco.
<fidati Lavi, copriti è meglio>
<Paulo basta, non ho bisogno di coprirmi sto portando mio figlio al parco non c'è pericolo.>
<e secondo te le mamme dei bambini non hanno social?>
<di certo non si mettono a guardare tik tok o notizie su instagram di noi due.>
<va bene, come credi tu. Io però te lo do il cappello.>
Mi mette in testa il suo cappellino con la visiera, avvicinandosi così tanto a me che scappa un bacio a stampo.
<ora meglio.> fa il suo solito sorrisetto furbo e non riesco a non sorridere anche io.
<stupido> gli do una botta scherzosa sul braccio e guardo davanti mia mamma e Matteo mano nella mano. Lui le sta indicando tutti i palazzi della zona e le case
dei suoi amichetti, ha davvero una buona memoria per essere così piccolo.
<mamma ti ricordi casa di Dylan?> mi urla a me.
<ai amore, è il palazzo arancione!>
<arancione nonna> Il ragazzo ed io ridiamo alla scena e continuiamo a camminare mano nella mano verso il parco.

Una volta arrivati mia mamma si ferma al bar difronte della sua amica per chiacchierare un po', io e Paulo ci mettiamo in una panchina e Matti gioca con una sua compagna di classe che ha portato i suoi pupazzetti.
<si sta bene qua.> il calciatore mette un braccio dietro le mie spalle ed io appoggio la testa sulla sua.
<si, non fa neanche troppo freddo.> Ariamo lo seduti in silenzio guardando io figlio giocare e godendoci la pace del momento.

<Lavi!> pace interrotta dopo pochi minuti da una voce familiare.
Alzo lo sguardo e vedo Alessio in tenuta sportiva.
<Ale ciao! Come stai?> mi alzo per abbracciarlo.
<tutto bene. Sto ancora aspettando quell'aperitivo eh.> mi rinfaccia sorridendo e mettendo in mostra i denti bianchi perfetti.
<si lo so, sono stata impegnatissima questi giorni, lascia perdere.>
<eh, ho letto le notizie.> solo in questo momento abbassa lo sguardo e nota Paulo sulla panchina. Conoscendolo starà facendo un'espressione indispettita, ma fortunatamente tra cappuccio e occhiali non si nota molto.
<sei te?> Alessio abbassa la voce per rivolgersi al calciatore argentino,
che come risposta fa solo un cenno del capo e forza un sorriso.
<ciao piacere. Sono Alessio, un amico di vecchia data di Lavi.>
<ah sì? Non mi ha mai parlato di te.> ed ecco che l'accento argentino inizia a farsi più marcato.
<ma come no Lavi? Mi sento offeso sappilo.> scherza mettendomi una mano sulla spalla.
<siete qui con Matti?>
<si, sta giocando.> lo indico e lui sorride guardandolo.
<è cresciuto tanto.>
<eh si, sta diventando un piccolo ometto.>
<magari una volta che sono in condizioni migliori lo saluto, ora non mi sembra il caso.> si indica la maglietta sudata.
<ma va, come se si scandalizzasse per un po' di sudore.>
<sempre meglio prevenire.> mi fa l'occhiolino ed io mi metto a ridere. A questo punto Paulo si alza e si mette vicino a me, circondandomi i fianchi con un braccio.
< allora Lavi, magari un giorno di questi che sta in condizioni migliori possiamo andare a prendere un aperitivo tutti insieme, che dici? ti direi di andare oggi, ma capisci benissimo da sola che non è possibile.> ride sull'ultima parte ed io gli lancio un occhiataccia.
<okok, per me sarebbe un onore conoscere l'uomo della piccola Lavi. Guarda che io sono un grande fan ma se la fai soffrire non mi fregherà niente se ho a che fare conPaulo Dybala.> Lo minaccia scherzosamente il mio amico.
<non succederà, tranquillo.>
<ora non fate i maschi alpha però.> provo a tranquillizzare la situazione, facendo in modo che da un tono scherzoso non si vada oltre.
<dai, io vi lascio. Aspetto per l'aperitivo, fatemi sapere.>
Mi saluta con un bacio in fronte e poi stringe la mano a Paulo.
<è stato un piacere Joya.>
<piacere mio.>

E finiti i saluti torna a correre; io mi giro subito verso Paulo che continua a guardarlo allontanarsi in cagnesco.
<era gelosia quella?> non riesco a trattenere una risata.
<ti pare Piccola Lavi?>
<oddio sei gelosooo.> gli prendo il viso con le mani, facendogli spostare lo sguardo su di me.
<mi piace cento volte di più te.> gli lascio un bacio a stampo che lui prova ad approfondire, ma mi stacco subito.
<Paulo siamo circondati da bambini.>
<mmh, voglio baciarti.> mi ne da un altro a stampo e le sue braccia non smettono di sorreggermi, e menomale che senza di queste potrei cadere a terra da un momento all'altro.
<dopo possiamo.> gli lascio un altro bacio a stampo e mi risiedo sulla panchina, guardandolo in faccia.
<mi farai diventare loco princesa.> si siede accanto a me e torniamo abbracciati, continuando a guardare Matteo e coccolarci.

Paulo geloso>>>>

Famiglia||Paulo Dybala Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora