Lavinia è una ragazza come le altre, che sogna di diventare fisioterapista. Nonostante la sua giovane età ha dovuto affrontare molte sfide, ma ora che è tornata a Roma ha deciso di terminare gli studi per esaudire il suo sogno e permettere a suo fig...
POV LAVINIA <Quindi te metti il rosso?> <credo di sì Lavi. Se te metti il nero però sarei troppo eccentrica. Devi essere te al centro oggi.> <ma no, mi ci vedi al centro dell'attenzione? Metti te il rosso ed io il nero. Fidati di me.> <va bene allora. Vestiti e poi ti faccio i capelli.> Così io e Miriam iniziamo a prepararci, il tutto senza stoppare la musica che ci da sempre più carica. In un attimo mi sembra di essere tornata a quando avevo 16 anni e mi preparavo per andare a qualche festa. L'ansia per ciò che potrebbe succedere, l'adrenalina pre-serata, le aspettative, la musica che sovrasta i pensieri, l'odore dei trucchi ed il ferro caldo... Tutto questo è così felice. Non c'è altra parola per descriverlo. È solo un momento felice.
<amore sei stupenda. Facciamoci una foto subito!> Così io e Miriam ci mettiamo in posa e lei la pubblica sulla sua storia. @mimmi.sor ti ha menzionato nella sua storia
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Ripubblico la foto di Miriam e mentre stiamo chiudendo le finestre, mi arriva una risposta ad una storia da instagram. paulodybala: stiamo arrivando... Ce stato un piccolo cambio di programma pero no os preocupéis.
<Miriam cosa vuol dire c'è stato un piccolo cambio di programma?> <che ne so, dipende dal contesto.> <il contesto è quando devi uscire con un calciatore e ti scrive cinque minuti prima, c'è stato un piccolo cambio di programma.> A questo punto la mia amica si alza dal divano e viene da me. <cosa?> <amo, fammi vedere subito!> Le mostro il messaggio e lei inizia a sfilare ipotesi senza fine. Una lista di tutte le cose negative che possano essere collegate a quel messaggio.
E mentre parliamo un altro messaggio ci distrae. <dobbiamo scendere.> dico a Miriam. <ok amica. Ora scopriremo le nostre sorti.> e con questa frase drammatica, usciamo dal mio appartamento.
Fuori il cancello troviamo una jeep nera lucida. Da lì escono Dybala e il Faraone. Ma cosa ci fa lui qui? Appena Miriam lo vede, sta quasi per inciampare sui tacchi, ma io la prendo al volo. <trattieniti però amo.> la prendo in giro io. <ei princesa.> Dybala si avvicina a me e mi lascia due baci sulle guance, andando poi a salutare Miriam. Lo stesso fa Stephan, sia con me che con la mia amica e poi prende parola l'argentino. <mi amigo ha avuto un imprevisto, quindi è dovuto venire Stephan. Si comporterà da gentiluomo, tranquille.> scherza alla fine il calciatore e noi ridendo entriamo in macchina. El shaarawy mi fa mettere davanti, vicino a Paulo che guida, mentre lui va ai posti dietro con Miriam. Appena partiamo, Paulo accende la radio e nonostante le chiacchiere siano state effettivamente poche, non si è sentito molto l'imbarazzo, pensavo peggio. Io ammetto di non essermi integrata molto nella conversazione, ma guardare le strade di roma di notte ha sempre rappresentato qualcosa di irresistibile, ho perciò passato parte del viaggio con lo sguardo verso il finestrino.
<eccoci qui.> Scendiamo dalla macchina e ci troviamo a Testaccio. In un ristorante molto carino e abbastanza nascosto. Ci fanno sedere ad un tavolo appartato, in una saletta, probabilmente sotto richiesta dei calciatori per evitare troppe interruzioni, e subito ci vengono portati i menù. Io scelgo una bistecca al sangue, Paulo la mia stessa ma a cottura media, Miriam non rinuncia alla sua amata Carbonara e Stephan prende tipo un filetto con verdure, non ho capito bene. <Insomma la più cicciona sono io.> scherza Miriam, una volta aver fatto gli ordini. <macché. Vorrei prendere anche io una bella carbonara, ma devo seguire una dieta, sennò chi se lo sente il preparatore.> risponde subito Stephan.
Siamo seduti in un tavolo rettangolare. Io e Paulo da una parte e rispettivamente di fronte a noi ci sono Stephan e Miriam.
<ah non ti invidio per niente.> Dice lei mentre addenta una fetta di pane. <tanto mi farai assaggiare un po' di pasta, quindi sto tranquillo.> <oh no no, io non condivido il cibo.> <confermo. L'ultima volta che mi ha condiviso un panino aveva il prosciutto scaduto.> mi aggiungo alla conversazione, facendo ridere i due calciatori. <no, devi spiegarle bene le cose. Inizialmente non sapevo fosse scaduto il prosciutto.> <infatti poi hai odorato e l'hai dato a me, approfittandotene del mio raffreddore e la mia fame!> <che cattiva! Io non mi fiderei Elsha.> dice scherzando Paulo. <ma infatti no. Mangiatela te la pasta, io non la voglio più.> <meglio così.> continua sulla sua strada Miriam. È così durante la serata viene completamente messo da parte l'imbarazzo, fortunatamente. *** <gradite qualche dolce?> abbiamo appena finito di mangiare. Abbiamo tutti la pancia piena e tra il vino bevuto ed i vari aneddoti raccontati, non smettiamo più di ridere. <siamo apposto così, grazie. Ci può portare il conto?> risponde Paulo, dato che lui e Stephan stanno messi meglio di noi due ragazze. <certo, arriva subito.> <voi andate fuori. Ci pensiamo noi a pagare.> Prova a dirci l'argentino, ma ne io ne Miriam ci alziamo dal tavolo. <cosa? Nono, non se ne parla proprio.> rispondo io un po' biascicando per il vino bevuto. <e dai ragazze. La prossima volta offrite voi. Questa volta fate fare a noi.> <Ho un'idea!> Alza la mano Miriam, come si faceva a scuola per parlare, ed io scoppio a ridere vedendola. <facciamo che noi ora vi offriamo delle birre.> <volete bere ancora? Non avrete già bevuto troppo vino?> <oh no. È lei quella non abituata all'alcol. Io sono sana come un pesce.> <non ho capito il nesso con il modo di dire.> <che?> In effetti tra il mio modo di parlare e quello di Miriam si sente una grande differenza. Lei sta sparando più calzate, però alla fine questo lo fa anche da sobria. Io sento la testa pesante ed il tono di voce strano. <va bene allora. Andiamo.> Così lasciamo pagare i due e poi con la macchina ci dirigiamo verso un paninaro qua vicino che conosce Miriam. <eccolo!> arriviamo infatti dopo dieci minuti di macchina. <voi non venite?> Miriam e Stephan ci richiamano, ma io e Paulo abbiamo deciso di restare in macchina. <noi restiamo qua. Lei ha già bevuto abbastanza.> sorrido alle parole del calciatore. Mi piace quando la gente si preoccupa per me, quando capisce ciò di cui ho bisogno veramente.
Mentre Miriam e Stephan si stanno finendo le loro birre e parlano con il paninaro, io e Paulo ci spostiamo ai sedili dietro per stare più comodi. Lui poggia la schiena sullo sportello chiuso ed io la mia sul suo petto, praticamente sdraiandomi sui sedili dietro. <ti è piaciuta la serata?> chiedo io con voce rauca. <molto. A te?> <si. Ho solo un po' di mal di testa.> <il vino ti ha fatto male.> Sposta le sue braccia per circondarmi e mettermi più vicino a lui. <è che non sono più abituata a bere. Poi il vino rosso mi ha sempre fatto quest'effetto.> mi accoccolo di più sul suo petto. <ti fa girare la testa?> <mmh.> annuisco. <ti fa tanto male?> chiede ancora lui. <niente che un oki non possa risolvere.> alzo lo sguardo e lo trovo già intento a guardarmi. <sei bella stasera.> al buio non riesco a distinguere bene i tratti del suo viso, così avvicino una mano per toccarlo. Con il pollice traccio il contorno delle sue labbra e poi gli accarezzo una guancia. <hai una bella pelle.> me ne esco così. <grazie.> dice lui a voce bassa.
Riesco a sentire il suo cuore. <senti il tuo cuore.> prendo la sua mano e come un scossa di energia mi trapassa il corpo. <batte forte.> torno a guardarlo negli occhi, che nonostante l'oscurità continuano ad essere magnetici. <solo con te.> restiamo attimi infiniti a guardarci. Con le mani intrecciate e gli sguardi fissi l'uno sull'altro. Una sua mano passa ad accarezzarmi il fianco, fino a quando io, esausta, non mi addormento, cullata dal suo battito.
eii, ma il Faraone e Miriam? Quale coppia preferite tra loro e Paulo e Lavi? Fatemi sapere cosa ne pensate della storia e scusate se non aggiorno spesso. ❤️