17. Risvegli

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Dalle finestre altissime della stanza filtra un sole felice.
Ho gli occhi socchiusi e intravedo la luce che si abbatte sul pavimento creando una striscia obliqua. La seguo rigirandomi di fianco nel letto, la mano di Francesco mi prende il bacino e mi tira verso di lui, abbracciandomi alle spalle con decisione.
Poi appoggia la stessa mano sul seno, stringendomi.
Tengo ancora gli occhi socchiusi e non mi muovo, non mi sposto. Sono in quel meraviglioso limbo tra la notte e il risveglio.
Sono tutta rotta.
Mi fa male tutto.
Indolenzita dalle acrobazie sessuali della notte.
E forse pure dal vino...
Non mi dispiace questa stanchezza... mi fa sentire viva.
Il dolore è sempre la più grande dimostrazione del nostro essere vivi.
Il piacere ne è la sostanza.
Con gli occhi aperti scorro le ultime ore trascorse, come fotogrammi di un film nel quale sono la protagonista. Mi sembra quasi irreale. Totalmente inaspettato e inevitabile direi.
Nella vita non sono mai una protagonista... direi che sono piuttosto l'attrice in secondo piano, l'attrice non protagonista... quella che aiuta e consiglia la protagonista...
Ma in questo spazio tutto mio, segreto e intimo, sono io ad essere al centro.
Non voglio più chiedermi se funzionerà o se sarò capace di gestirla.
Voglio solo viverla.
Questa non è una storia con un lieto fine da principessa.
Non è un filmetto in cui ci innamoriamo e troviamo il modo di stare insieme.
Questa è una storia di appartenenza a letto.
È una storia di passaggio.
È la dimostrazione che ci si può amare senza avere una relazione. Che si può stare insieme senza possesso. Liberi dalle convenzioni e dai giudizi sociali.
Questa camera dell' Hotel Piazza Borsa sarà la nostra casa, il nostro mondo,  dove tutto si apre e si chiude in corrispondenza con la porta. Uno spazio sacro.
Quello che succede qua dentro è solo nostro.
Una sorta di vita parallela che nessuno conosce, ma che alimenta l'altra...
...l'altra vita in cui sono Barbara, responsabile di filiale a Napoli, single e annoiata dagli uomini.

Abbandono tutte le domande e chiudo nuovamente gli occhi.
Voglio farmi un regalo e non pensare più a niente.
Voglio cucirmi addosso un vestito di colori nuovi,  voglio una stoffa che mi corrisponda.
E voglio spogliarmi da tutte le maschere che ho indossato per resistere alla vita.
Voglio un risveglio, che sia tutto mio e solo mio.
Voglio godermi la vita con leggerezza. Come non ho mai fatto.
E voglio ridere e sorridere più che mai.
Ci siamo, niente più risposte da cercare.
Una sana e robusta rinascita dalle macerie di me stessa.
Sono una Barbara nuova e mi alzo e vado a farmi una doccia...

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