I giorni seguenti Felix non si fece più vedere, ho scoperto che usciva di solito la mattina per stare nel campo di fiori dietro casa nostra.Non sono mai riuscito a rientrare prima per vederlo, pensai avesse iniziato a sviluppare dei superpoteri per sapere quando sarei rincasato.
Ogni giorno mi ritrovavo lì, davanti alla tela a supplicarlo di anche solo parlare.Sospirai esausto, volevo dirglielo in faccia che mi piaceva. Non mi lasciava modo, si era convinto di non piacermi.
« Felix per favore, te lo chiedo un'ultima volta. Fatti vedere, è una cosa davvero importante quella che devo dirti e non voglio farlo tramite una tela, quadro o come diavolo vuoi chiamarla. »Minho alla fine venne a scoprire tutto, all'inizio mi prese per pazzo poi non so come ma incominciò a credermi e adesso, qualche volta, mi consiglia cosa dirgli pur di farsi vedere.
Quella sarebbe davvero stata l'ultima volta, se non fosse uscito oggi ci avrei rinunciato.« Davvero, non sto scherzando. »
La mia, quasi, minaccia sembrò funzionare.
Mi allontanai leggermente dalla tela per poi trovarmi davanti il ragazzo più perfetto che si potesse incontrare.Sorrisi sollevato che finalmente ha deciso di ascoltarmi. Mi avvicinai piano a lui poggiando entrambe le mani a contornargli il viso.
« Sei uno stupido. » Sussurrai ad un centimetro dalle sue labbra.« Mi piaci anche tu Lix, non mi hai lasciato parlare sei davvero stupido. »
Non gli lasciai dire nulla, sapevo non avrebbe parlato. Mi avvicinai sempre di più al suo viso e finalmente congiunsi le nostre labbra.All'inizio riuscì a sentire il suo corpo irrigidirsi, poi ricambiò quasi inesperto anzi, lo era.
Mi staccai ma senza allontanarmi e sorrisi.« Scusa io .. non ho mai baciato nessuno. »
« Sh, va bene così. Sono felice di essere il primo, anche se spero più di essere anche l'ultimo. - Attirai la sua attenzione accarezzandogli le guance con entrambi i pollici. - Lixie, davvero, va tutto bene. Segui solo quello che faccio io, mh? »
Lo vidi annuire leggermente e attaccai le mie labbra alle sue andando con tutta la calma presente nel mondo. Piano piano riuscì a starmi dietro e finalmente potei approfondire quel tanto atteso bacio.
Portai le mani sui suoi fianchi stringendoli avidamente. Lui portò le sue braccia dietro al mio collo e sorrisi per la sicurezza che aveva acquisito in pochissimo tempo.
Mi staccai per colpa della mancanza di aria.
« Perché ti sei staccato? » Risi a quella domanda.
« Se vuoi baciarmi fino a morire soffocato basta dirlo. » Lo avvicinai di più a me, quanto più potevo e gli lasciai un bacio sulla fronte.