II

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dopo aver finito la scuola, iniziai ad incamminarmi verso casa, sempre con la musica a palla nelle cuffie.
mentre camminavo, vidi la sagoma di qualcuno sopra uno skate. era di nuovo tom. lo vedo dappertutto.
e lui vedeva me dappertutto. si avvicinò a me e fece un cenno con la testa per salutarmi.
alzai la mano per salutarlo e lui mi sorrise.
«che ci fai qua?» chiese lui curioso.
«sto tornando a casa, mi sembra ovvio, stupido.» risposi sfacciatamente
«stupida sarai te semmai. stavo solo provando a comunicare con te.» era palesemente arrabbiato, si notava dal tono.
«vabbè. dove vivi te?» provai a calmare la situazione.
«in una casa, mi sembra ovvio, stupida.» disse imitandomi.
«che permaloso.» incrociai le braccia, squadrandolo dalla testa ai piedi.
ma lui non mi degnò di uno sguardo e partì con il suo skate, lasciandomi in mezzo alla strada da sola.
ero basita. si era veramente arrabbiato così facilmente? non che mi importasse così tanto di lui eh.
quindi continuai per la mia strada e arrivai a casa.
aprii la porta e salutai mia madre che era seduta sul divano a guardare il telegiornale.
«ciao cristal! com'è andata a scuola?» iniziammo a parlare.
dopo una chiacchierata, mia madre disse una cosa molto interessante:
«sai che due ragazzi si sono appena trasferiti vicino a casa nostra? sono due gemelli della tua età»
«ah, bello. penso di conoscerli. uno dei due va in classe mia.» risposi indifferente.
poi mi congedai e salii in camera mia, cercando di non urlare dalla gioia. insomma, quei due erano appena diventati i miei vicini di casa!
aprii subito la mia tenda e vidi DI NUOVO tom dall'altra parte. ma è possibile che in un giorno lo abbia visto sempre?!
aveva la finestra aperta e si stava cambiando, quindi chiusi subito le tende per non vederlo. era mancanza di rispetto nei suoi confronti e se lo avessi visto senza maglia sarei probabilmente svenuta.

tom's pov
l'avevo vista. di nuovo. ora vive pure vicino a me quella. giuro che chiedo a bill di trasferirci.
devo dire che è una bellissima ragazza, ma ha un'attitudine fastidiosa. comunque adoro stuzzicarla, se devo essere sincero. è stato educato da parte sua chiudere le tende quando si è accorta che mi stavo per togliere la maglietta. sembra così dolce.
ma cosa stai dicendo tom. è solo una ragazzina fastidiosa.
scesi in salotto perché erano arrivati gustav e georg, dovevamo provare.
quindi io, bill, gustav e georg dopo esserci salutati, andammo in garage e iniziammo a provare dei pezzi per la nostra canzone nuova. stavamo diventando famosi, finalmente, dopo tutto il nostro impegno.
quando finimmo di suonare, presi il telefono in mano e risposi ad alcuni messaggi.
c'era questa ragazza di nome julia o una roba del genere che mi tartassava il telefono di messaggi. l'avevo conosciuta in discoteca e ci siamo divertiti, ma nulla di più. questa però si era montata la testa e continuava a rompermi le scatole.
julia: «quindi usciamo uno di questi giorniii?»
tom: «hai rotto il cazzo, non voglio avere nulla con te»
chiusi la chat e la bloccai. era veramente arrivata al limite.
bill mi stava chiamando dalla cucina, quindi salii le scale.
«eh dimmi» dissi.
«ho preso un po' di birre, andiamo fuori in giardino e beviamo un po'?» mi chiese.
«sì andiamo» risposi.
mentre fumavamo, bevevamo e parlavamo di tutto quello che ci passava per la testa, sentii una finestra aprirsi.
era ovviamente quella stupida che voleva origliare.
girai la testa verso di lei e le sorrisi in modo malizioso, come per dirle "ti ho scoperta".

cristal's pov
CAVOLII, mi ha vista!
presa dal panico, chiusi la finestra e corsi via dalla camera.
andai in cucina a prepararmi un tè e mentre lo preparavo pensavo a tom.
avevo sentito tanto rumore in quella casa ed era musica, quindi si stavano esercitando.
tornai in camera con il tè e provai a concentrarmi sul libro che dovevo leggere, ma che non riuscivo a seguire per via di quel maledetto ragazzo.
ad un certo sentii un rumore provenire dalla mia finestra, quindi mi alzai dal letto per controllare.
erano dei sassolini che quel cretino continuava a lanciare. aprii la finestra e lui mi sorrise dall'altra parte.
«hey stupida. che fai?» mi chiese lui, mentre stava affacciato sulla sua finestra.
«stavo leggendo un libro. e tu prova a stare attento, mi romperai la finestra così. tu cosa fai?»
«penso che tu sappia già cosa io stessi facendo, dato che aprivi la finestra ogni nanosecondo.» rispose sarcastico.
«stai zitto. stavate solo facendo rumore, volevo semplicemente sapere se avreste continuato a lungo!»
«sì certo, cristallo. risparmia le bugie con me.»
«non sto mentendo, brutto bas-!»
«hey hey hey, modera le parole, stupida.»
feci una smorfia e lui mi fece il dito medio per rispondermi. chiusi la finestra e mi urlò: «non mi dai neanche la buonanotte?»
e con tanti pensieri in testa, andai a dormire.

tutto per te - tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora