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bill apre la porta della macchina, mentre tom stava per baciarmi il collo.

«ops, scusate il disturbo» rise lui.
ci staccammo subito e lui ci disse che sarebbe andato a dormire da maria.
«che cazzo bill? cosa stai combinando con la mia migliore amica?» scherzai.
«voi cosa avete combinato mezz'ora a discutere? eh?»
stetti zitta, mentre tom sogghignava.
tornammo a casa e bill se ne andò subito, lasciandoci da soli.
«allora principessa, ti faccio vedere una cosa.»
«sono curiosa»
andò al piano di sopra e tornò poco dopo con un foglio di carta.
me lo diede e vidi la scritta in grande "monsoon".
«ecco. questa è la nostra nuova canzone!»
«aw che carino! posso leggerla?» chiesi educatamente.
«secondo te perché l'ho portata, stupida» rispose sarcastico.
lessi il testo e già sembrava bella.
«ora ti obbligo a fare una cosa» mi disse, già ridendo.
«tom, ti giuro non la canter-»
«LA CANTI» urlò lui, ridendo come un matto.
«ma non sono brava» obbiettai.
«se non la canti, non ti bacio più» rise, mentre mi prese il viso con la mano e mi diede un leggero bacio a stampo.
«da quando sei così romantico?» lo presi in giro.
«sta zitta. mi sto impegnando»
corse via a prendere la sua chitarra elettrica ed iniziò ad accordarla.
«ti ammazzo se mi prendi in giro.»
«allora preparati, perché ti prenderò per il culo sicuramente»
gli feci la linguaccia e lui mi diede un pugnetto sulla spalla.
e poi iniziammo a fare un concerto per poveri.
cantai e cantai, probabilmente sembravo un'oca, ma l'unica cosa che tom fece fu ridere.
«la prossima volta chiamo yassmine e vediamo chi sa cantare meglio» mi provocò.
«pezzo di merda sono ancora in tempo a non perdonarti»
«e invece non lo sei» mi prese in braccio e mi mise a cavalcioni su di lui.
«ho fatto abbastanza il romantico? ora posso limonarti?» disse tom.
annuii con la testa e iniziammo a baciarci di nuovo. chiese l'accesso, che diedi subito. mi baciò il collo e mi lasciò dei succhiotti, continuammo a baciarci ininterrottamente, mentre i nostri corpi ormai erano uniti dal sentimento provocante e sensuale che provavamo l'uno per l'altro.
«sai quanto mi fai impazzire?» mi bisbigliò.
risi, e lui mi tolse la sua maglia, dato che ormai indossavo solo le sue cose.
«posso permettermi principessa?» mi chiese con gentilezza.
«io... non lo so...» ammisi imbarazzata.
«non l'hai mai fatto?» si mise a ridere.
«no, non prendermi in giro» gli feci una smorfia.
«meglio, sei ancora più pura. sta tranquilla, non è così male come pensi» mi rassicurò, accarezzandomi il seno ormai quasi scoperto.
«hey cristallo, voglio che sia chiaro: se non sei pronta, non ti toccherò nemmeno con un dito.» mi disse serio.
«io... penso che vada bene» ammisi, sempre però con un tono di voce insicuro. mi diede un bacio sulla fronte.
«va bene principessa.» e mi aiutò a togliere il reggiseno.
io tremai quando ci riuscì, perché mi vergognavo e avevo paura di non piacergli.
«ma quanto sei bella?» mi complimentò, guardandomi con lussuria.
«ora segui me... toglimi la maglia e i pantaloncini.» mi aiutava pure a capire cosa dovessi fare.
«ma non lo puoi fare da solo?» chiesi confusa.
«se vuoi.» mi tranquillizzò con una calma rasserenante e si tolse i vestiti.
mi iniziò a palpare il corpo, lasciando dei segni dappertutto.
io ansimai, mentre lui continuava a baciarmi in modo esperto.
«come fai ad essere così bravo?»
«esperienza» rise lui, accarezzandomi i fianchi.
«mi stavo quasi dimenticando che hai avuto fin troppe ragazze a letto»
«tu sei speciale. con quelle ragazze l'ho fatto subito, senza nemmeno dare un primo bacio.» mi rivelò lui, mentre mi sfilava le mutandine.
io arrossii più del previsto e quando mi tolse la biancheria chiusi le gambe d'istinto.
«non avere paura principessa, ci sto andando piano...» mi sussurrò, mentre mi lasciò un succhiotto sul seno.
le riaprii e lui mise due dita dentro, facendomi ansimare ancora di più. ero diventata fin troppo rossa, quindi lui smise subito per vedere come stessi.
«ti piace eh?» mi provocò.
non risposi e quindi lui continuò, facendo alcune pause per darmi dei leggeri baci, per farmi capire che non voleva farmi del male.
dopo un pò io ero esausta e quindi glielo feci notare.
«sei così fragile. avevamo appena iniziato.» rise lui, mentre mi lasciava dei baci umidi sul collo.
«eddai non rompere» mi ero un pò offesa.
lui si rivestì e io mi rimisi la sua maglia che mi arrivava al ginocchio e ci sdraiammo sul divano, abbracciati.
«sei il mio piccolo fragile cristallo» mi disse, mentre continuava a baciarmi in tutte le parti del viso.
«posso chiederti una cosa?» gli parlai, dopo qualche minuto di silenzio.
«spara»
«tu mi ami?» chiesi, sperando con tutto il cuore di ricevere un sì.
«cristal... io-» mi rispose, visibilmente a disagio.
«scusa la domanda, ho esagerato.»
«no stai tranquilla. ora dormi, sei stanca.»
alla fine, ci addormentammo coccolati dal calore reciproco, anche se io non avevo ricevuto la risposta che tanto desideravo...

spazio autrice
è stato un capitolo più corto del solito, ma spero che vi possa piacere lo stesso <3 dopotutto di cose ne son successe eh🤭💕💕 scusate se la parte spicy fa schifo, ma mi cringiava troppo scriverla. crediti per alcune frasi : @_uraaaaa , grazie mille vita🤍🤍

tutto per te - tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora