cristal's pov
ero al settimo cielo. tutto quanto stava procedendo alla perfezione. peccato che mia madre sia partita di nuovo. mi ha detto che avrebbe provato a ritornare per natale, ma non ero molto fiduciosa.
io e tom ormai stavamo spesso insieme e lui mi trattava quasi sempre bene, tranne le volte in cui mi ignorava senza motivo, ma comunque era parte del suo carattere.
anche maria aveva iniziato ad avere una cosa seria con bill, e io rimasi scioccata dal sapere che loro due si sono fidanzati più velocemente di me e tom, nonostante io mi frequentassi con lui da una vita.
insomma, maria era ufficialmente impegnata, mentre io ancora no.
era il due di dicembre, e io andai a casa di tom e bill, come sempre quando non c'era mia mamma in casa.
«hey, ci stavi iniziando a mancare» mi salutò bill.
entrai in casa e vidi anche maria, seduta sul divano a guardare una serie tv.
«hey mari» la salutai e lei ricambiò con un cenno.
«dov'è tom?» chiesi istintivamente io, dato che non lo vedevo.
«al piano di sopra» rispose bill, e io corsi su per le scale.
spalancai la porta e lo vidi seduto a terra, sempre bellissimo come sempre, ma purtroppo stava fumando.
«hey tom. che fai?»
«hey. nulla» disse, mentre buttò la sigaretta a terra.
«non si butta sul pavimento. e comunque, dovresti smetterla di fumare, soprattutto in casa.» lo rimproverai, mentre annusavo l'odore di tabacco di cui la stanza era ricoperta.
«faccio quello che voglio» mi rispose con un tono molto antipatico.
«c'è qualcosa che non va? sai che puoi parlarne con me» capii che tom stava passando qualche periodo strano, perché non era solito fumare senza un motivo.
«non sono affari tuoi.» continuò lui, nonostante io avessi provato ad essere più delicata possibile.
sospirai triste e mi sedei di fianco a lui.
«sei in ansia per il tour?» ipotizzai io.
«lasciami in pace, ho detto» mi sgridò, spingendomi più lontano.
ero perplessa, quindi mi alzai e osservai le condizioni della stanza. era disordinata come al solito, ma vidi qualcosa sopra il letto che attirò la mia attenzione.
era una sostanza bianca, tipo polverina. non mi ci volle tanto per capire che fosse una di quelle droghe che giravano in quel periodo.
presi in mano il sacchettino e guardai tom, con un'espressione delusa.
«sei uscito di testa? cos'è questa roba?» chiesi seriamente.
«cristal posala. non ne ho usata tanta...» mormorò lui, come se stesse per addormentarsi.
«tom. io capisco il fumo e l'alcol, ma questo è troppo!»
tom si accese un'altra sigaretta e si mise a fumarla, mentre io lo guardavo sbigottita.
«tu non stai bene. dammi subito!» mi avvicinai per staccargli la sigaretta dalla mano e lui chiuse gli occhi.
«cazzo tom, cosa hai combinato...» bisbigliai, mentre mi abbassavo per controllare se stesse dormendo o fosse successo qualcosa di più grave.
controllai il respiro e riuscii a capire che si fosse addormentato, per via di tutte quelle sostanze.
provai a prenderlo in braccio e con molta fatica riuscii a farlo sdraiare sul suo letto.
gli toccai la fronte e stava iniziando ad essere caldo, ma non potevo fare nulla, dato che sembrava in coma.
non volevo disturbare maria e bill, ma soprattutto non volevo che suo fratello scoprisse quello che tom stava facendo.
non mi restò altra scelta. aspettai e aspettai che tom si svegliasse, mentre lo accarezzavo impaurita.
dopo un'oretta circa stavo perdendo le speranze, ma tom aprì un'occhio.
«tom! sei sveglio allora...» mormorai, sorridendo.
«mmh... cosa sta succedend-» chiese lui, provando ad alzare la testa.
«stai tranquillo tom. sei soltanto stato male. adesso riposati, poi ne parleremo»
«ma cosa...» era completamente stordito.
«vado a prenderti una medicina. torno subito. tu rimani qui e non muoverti, chiaro?» ordinai.
lui annuì e io scesi giù.
c'erano bill e maria che si stavano baciando con foga e maria non aveva neanche più la maglia.
«cazzo...» imprecai e loro si girarono.
bill sorrise imbarazzato e maria diventò rossa.
«pensavamo che tu e tom foste impegnati a fare lo stesso...» disse poi bill, ridendo.
«scusate il disturbo, ragazzi. vado subito su.» e corsi velocemente in cucina a prendere le medicine che servivano.
ritornai da tom, che si era seduto sul letto.
«ma cosa fai?! ti avevo detto di rimanere sdraiato» lo sgridai.
«sto meglio.» disse, con una voce bassissima.
«tieni. misura la febbre e prendi questa» gli diedi l'acqua, così che potesse ingoiare la pillola. infine, misurò la febbre, che segnava 37 gradi.
«sto bene. ho pochissima febbre» disse, ritornando in sé.
«va bene tom. ora per favore spiegami cosa ti è saltato in mente...» chiesi, accarezzandogli le mani calde.
«quando non so cosa fare, ne compro un pò. ma nulla di grave»
«così non va proprio bene. cosa ti turba?»
«niente. ho solo un pò paura del tour»
«ma sei cretino? mancano ancora dei mesi per quel maledetto tour. e tu ti riduci così?! che poi di cosa dovresti avere paura?» alzai la voce.
«non lo so, cristal. sono soltanto un pò stressato. ma hai ragione, non lo farò più» sospirò infine.
«non devi darmi ragione. devi capire che è gravissimo. ora riprenditi, per favore.» e feci per alzarmi, ma lui mi prese il braccio.
«mi riprendo solo se scopiamo»
«tom kaulitz. non fare lo stupido.» e mi staccai.
«almeno un bacio me lo dai?» mi pregò.
risi e mi sedei su di lui. ci baciammo e lui mi teneva per i fianchi. quanto amavo i suoi baci...
«vedi? ora sto già meglio» disse, ridendo.
gli diedi un pizzicotto e poi lo aiutai ad alzarsi.
scendemmo al piano di sotto e bill ci urlò:
«io e maria abbiamo avuto un'idea fighissima»
«spara» disse tom.
«dato che è natale fra poco, che ne dite di fare una vacanza?»
«spacca come idea. io ci sto» rispose tom.
«anche per me potrebbe starci!» continuai io, euforica.
«allora è ufficiale. ho già chiamato georg e gustav e sono dentro anche loro» rispose bill.
«tom ti vedo un pò sciupato. stai bene?» chiese poi maria.
«sì. ho solo fatto un pisolino» disse un pò spaventato, cercando il mio sguardo.
«allora. ci sono delle mete?» chiesi curiosa.
«pensavamo di fare qualcosa di grande. dato che la band ha iniziato a guadagnare qualcosa, volevamo una meta lontana» borbottò bill.
«che ne dite di andare in austria a sciare?» proposi io.
«l'austria ce l'abbiamo sopra il culo, stupida. un posto più lontano?» mi rispose tom, offendendomi non poco.
lo guardai male.
«senti è la verità» si difese lui.
«dovremmo chiedere anche a gustav e georg le loro proposte» dissi io.
«a loro andrebbe bene anche andare alla fattoria a due chilometri da noi» rise tom.
«finiscila di contraddirmi!» risposi offesa.
«ma che ne dite di andare in slovenia?» continuò bill.
«dici di voler andare lontano e poi proponi la slovenia. bah» polemizzò tom.
«ma poi chi se la caga la slovenia» continuò.
«tom smettila di fare l'antipatico» affermai.
«è sempre così lui» si mise in mezzo bill, e tom gli diede un pugno un pò più forte dei soliti.
«senti chi parla. vabbè ma che ne dite di andare a new york?» dichiarò tom.
«NO!» urlammo io, maria e bill all'unisono, per prenderlo in giro.
«fate gli stronzi, ma comunque la mia è l'idea migliore» si giustificò tom.
«è una bella idea, ma costa tanto» ammise bill.
«e dai. possiamo permettercelo! e poi stiamo per fare un tour e diventeremo ancora più ricchi!» provò a dire tom.
«e se non venisse nessuno ai concerti?» affermò bill, leggermente intimidito.
«ma fatemi il piacere. ora se esco fuori di casa, vengo quasi rapito da delle ragazze con gli ormoni un pò troppo a palla» scherzò tom.
«nessuno ha gli ormoni più a palla di te, a dirla tutta» ammisi io.
bill mi diede ragione e tom mi mandò a quel paese. ma dopo tante parole, l'unica opzione valida era new york.
«dai oh. ti prego.» tom non voleva assolutamente farla passare. si era fissato con new york.
«ma non è detto che mia madre mi faccia andare così lontano!» realizzai io.
«cri stai tranquilla. se ci sono io, tua madre ci fa fare tutto» mi rassicurò maria, che aveva anche ragione.
«tutto è deciso dai! new york! new york!» tom iniziò a fare un coro e tutti ci mettemmo a ridere.
alla fine bill cedette e tutti iniziammo ad impazzire di gioia.
avvisammo anche georg e gustav, che erano molto soddisfatti della nostra scelta.
«ma chi ha più voglia di andare a scuola per altre due settimane?» borbottò tom.
«tom. non iniziare. andremo a scuola e stai zitto» lo sgridò bill.e così, iniziammo a fare il conto alla rovescia. ormai era tutto deciso. mia madre mi diede il consenso, dato che usai la mia arma leggendaria: "maria viene con noi".
i giorni passavano, anche se sembravano sempre più lenti, come se il tempo non ci volesse far arrivare al diciassette di dicembre, che era il giorno del nostro volo.
anche tom stava ritornando a pensare prima di agire. infatti, buttò via tutte le sostanze stupefacenti che aveva in stanza e mi promise di non toccarle più.
però, i fan dei tokio hotel stavano iniziando a scaldarsi, in particolar modo le fan di tom. infatti, gente postava foto di noi due insieme, e spesso i commenti erano cattivissimi nei miei confronti. lo raccontai anche a tom, dicendo che mi faceva star male, ma lui mi rispose che dovevo imparare a fregarmene, perché i commenti non smetteranno mai.
non era molto rincuorante come risposta, ma purtroppo era la dura verità.
oltre questo, non passai più tanto tempo con tom, dato che era sempre impegnatissimo con eventi, feste, prove e canzoni.insomma, era un periodo di passaggio, prima di partire per nuove esperienze e soprattutto nuove avventure.
spazio autrice
ciao cuoricinii<33💋❤️ spero vi piaccia, anche se era un capitolo un po' di passaggio, ma vedrete che durante la vacanza succederanno tante cosine molto interessanti MUAHAHAH, non so se oggi posto ancora una parte comunque :(💕 intanto ditemi se questa vi è piaciuta
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tutto per te - tom kaulitz
Fanfictioncristal è una semplice ragazza di sedici anni che va a scuola e si diverte con i suoi amici, ma l'arrivo di un ragazzo le stravolgerà la vita... ✯ rankings ✯ #1 in #italiano ✯ #3 in #tomkaulitz ✯ #1 in #tokiohotel