XIV

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tom ed io non entrammo nemmeno più in quella casa degli incubi, quindi aspettammo che georg, bill e gustav uscissero.
poco dopo, ricevetti anche una chiamata da mia madre, che ormai non vedevo da un bel pò.
«amore mio! come stai?» mi chiese.
«bene, mamma. ma mi manchi! ti ricordo che ho sedici anni e mi lasci da sola spessissimo» le risposi, ridendo.
«scusami amore, ma il lavoro chiama e io devo rispondere... presto tornerò a casa, mi manchi tanto» mi consolò con una voce che mi fece sciogliere.
«anche tu! non vedo l'ora di rivederti. tra l'altro c'è qualcuno che devi incontrare quando torni...» dissi, alzando il tono di voce per farmi sentire da tom, che spalancò gli occhi.
«certo amore. allora ci sentiamo domani, ora vai a dormire. buonanotte tesoro» ci salutammo e riattaccai.
«vuoi che conosca tua madre? seriamente?» chiese subito tom, quando mi vide spegnere il telefono.
«perché no? è un pezzo di pane, cosa vuoi che succeda?» gli chiesi, curiosa.
«no no, ho solo un pò paura di non piacerle.» rivelò.
«ma che dici» gli risposi, stuzzicando i suoi dread.
e proprio in quel momento, i tre ragazzi uscirono dalla porta, e ci videro sorridere.
«se sorridete voi, allora possiamo sorridere tutti» disse gustav, felice di rivederci insieme.
«torniamo a casa su» ci avvisò georg; tutti lo ascoltammo e salimmo in macchina, stanchi morti.
arrivati finalmente a destinazione, mi cambiai e mi addormentai in un nanosecondo.

tom's pov
mi cambiai e salii per dormire, vedendo già il mio cristallo che dormiva beatamente. mi sdraiai accanto a lei, lasciandole dei baci in giro per il corpo. non riuscivo però a dormire, nonostante fossero state le tre di notte circa.
stavo ancora pensando se la amassi veramente, come le avevo detto su quella panchina.
inoltre, volevo che venisse con me durante il tour, ma questo non glielo avevo ancora detto: insomma, non ero sicuro neanche di quello. non è la solita ragazza che sta con me soltanto per la fama, ma ho avuto fin troppe brutte esperienze, quindi dovevo sempre guardarmi le spalle.
un altro dei miei pensieri che impediva il sonno era: ho veramente pianto per lei?
era assurdo anche solo pensare che io avessi sprecato lacrime per una ragazza. in poche parole, ero in una fase di confusione totale.
«perché continuo a trovare dei motivi per non ammettere a me stesso che non la amo? quando in realtà so benissimo che senza di lei non sarei neanche riuscito a vivere?» bisbigliai, dando voce ai miei pensieri.
proprio allora bill entrò in camera mia.
«scusa se origliavo, ma ero curioso» mi sussurrò lui, per non svegliare quell'angelo dormiente.
«non dirmi che mi hai sentito.» pregai.
«certo che ti ho sentito, ma non ti vergognare. dopotutto sono sempre il tuo gemello» rispose lui, tenendo sempre il tono di voce basso.
rimasi in silenzio, aspettando che bill mi aiutasse a dare un senso alle mie parole.
«mi spiace dirtelo tom: ma sei fuso di lei. impazzito. cotto. è un dato di fatto. la ami, e non poco» disse, mettendomi una mano sulla spalla.
«è la prima volta che mi sento così con una...» mormorai insicuro.
«lo so, lo so. ma lei è fatta apposta per te. e tu per lei.» continuò.
«la voglio invitare dietro le quinte del tour... non voglio stare senza di lei per tutto quel tempo» dissi.
«devi dirglielo. comunque guarda qua.» mi mostrò il telefono, dove c'erano centinaia di foto di me e cristal, risalenti alla giornata in centro.
sospirai e bill rise.
«ormai tutti sanno di lei. vogliono soltanto la conferma»
«tutto sta andando troppo velocemente. forse preferivo scoparmene una ogni giorno» risi.
«non si poteva andare così all'infinito, e poi... cristal è molto meglio» scherzò bill.
«hai ragione. lei è praticamente perfetta....» bofonchiai.
mi diede una pacca sulla spalla e mi augurò la buonanotte.
dopo aver parlato con bill, i miei pensieri si erano riordinati ed ero pronto ad invitarla al mio tour. però devo dire che avevo ancora paura di conoscere sua madre.
e alla fine riuscii ad addormentarmi. e sognai il mio cristallo...

dopo qualche giorno, la vita stava continuando normalmente, andavo purtroppo a scuola, io e cristal ci amavamo, le prove continuavano e l'ansia per il tour saliva sempre di più. ormai arrivò anche dicembre, e anche l'aria natalizia stava iniziando a farsi sentire.

tutto per te - tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora