In viaggio

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La voce che non dimenticherò più in vita mia
impartisce questo ordine e, mentre lui sale sul sedile
anteriore di questa elegantissima macchina, mi
vengono legati i polsi e le caviglie. Vengo distesa in
malo modo nell’ampio bagagliaio,
il portello viene
chiuso e percepisco, nel buio, la macchina che viene
messa in moto e si avvia chissà dove.
La posizione in cui mi trovo è scomoda in tutti i sensi: i
polsi e le caviglie sono legati stretti e mi fanno un male
cane, il bagagliaio è buio e fa freddo con addosso la
mia divisa da lavoro.
Ho sete e mi scappa la pipì.
Ho visto e sentito cose che non dovevo, il Monaco è
stato clemente con me, mi ha risparmiato, ma se una
volta arrivati dovesse cambiare idea? Cosa ne sarebbe
di me?
Penso a mio
padre e alla situazione in cui mi ha lasciato: piena di
debiti a causa di multe per bolli automobilistici non
pagati.
Papà non aveva mai pagato un bollo dell’auto in vita sua!
Aveva ignorato deliberatamente quelle
lettere che gli ricordavano i suoi obblighi e poi era morto,
vittima di un’incidente d’auto.
Nell’ultimo anno mi erano arrivate così tante notifiche
che avevo perso il conto. In totale facevano vent’anni
di tasse automobilistiche inevase, la cifra era di circa diecimila euro da pagare il prima possibile.
Spinta da questo bisogno, ho accettato
Il lavoro al Mazzini: faceva schifo ma guadagnavo bene.
Risparmiando il più possibile avrei risolto la situazione in un paio d’anni, poi mi sarei licenziata e
sarei andata avanti con la mia vita.
Ora invece sono in un bagagliaio diretta chissà dove.
Il Monaco mi ha risparmiato ma non è detta che ci ripensi
e mi uccida anche se ...
Non sembra un assassino,
la luce che ha in fondo agli occhi sembra quasi ... quella di un santo ... Eppure, l’ho appena visto
uccidere un uomo a mani nude, conosco la sua fama, le
sue gesta sono sussurrate lungo i corridoi del Mazzini
tra il personale e quasi nessuno sa com'è fatto il suo viso.
“Uomo d’affari” è ciò che si dice, “Mafioso” è ciò che si
pensa, ma nulla nel suo aspetto lascia intendere né
l’una né l’altra cosa.
Gli abiti comodi, il fisico asciutto
ma tuttavia massiccio fanno pensare più ad uno
studioso di discipline orientali che ad un malavitoso ...
Non che io conosca qualcuno né dell’una che dell'altra
categoria in effetti ... Sto
sragionando, è buio, freddo e la macchina mi culla,
tenere gli occhi aperti o chiusi è la stessa cosa perciò decido di chiuderli, sono esausta ma il sonno in cui
cado è tormentato e popolato da incubi.

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