Pettegolezzi

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Usciamo dall’edificio, è una fredda mattina di marzo e non indosso un giubbotto, d’istinto mi infilo le mani
sotto le ascelle incrociando le braccia.

- Hai freddo? –

Fortuna è infagottata e non
percepisce il freddo come me.

- Un po’... Sai, ne ho sentito  tanto l’altra notte! –

Corre via gridandomi un “aspetta qui!” Poco dopo la vedo tornare con un lungo cappotto di lana blu cobalto, deve piacerle parecchio questo colore...

Ci incamminiamo per i vialetti di ghiaia che separano
le varie abitazioni di questo …
Castello?
Paesino sperduto?
Boh!
La verità è che non so assolutamente nulla di questo posto e dei suoi abitanti a parte quello che mi ha
detto di sé a colazione la vedova spigolosa che mi
cammina di fianco.

- Laggiù c’è la stalla con i cavalli.–

Fortuna indica una costruzione bassa poco distante.

- Non pensavo che aveste dei cavalli qui!–

Sorride mostrandomi il movimento dei tendini nel viso scavato.

- Sono purosangue da corsa, è uno degli hobby di mio fratello, e lui . . . –

Indica un uomo anziano che sta venendo fuori dalla costruzione.

– È Alberto, si occupa dei cavalli, hai conosciuto sua moglie, Elisabetta.-

È un uomo dall’aspetto simpatico, viene verso di noi e ci saluta, poi ci porta dentro a far conoscenza dei suoi “ragazzi”.
Sono animali bellissimi, non li avevo
mai visti da vicino prima d’ora e mi fanno un po’ paura anche se Alberto cerca di rassicurarmi.

- Fortuna! –

Una voce maschile che riconosco come quella del
tizio della cavigliera chiama la
mia nuova amica, lei si volta verso di lui ma non dice una parola.

- Salvatore vuole parlarti, ti aspetta nel suo ufficio –

La vedo sospirare, si scusa e mi chiede di continuare il
tour da sola, lei tornerà appena possibile.

- Certo! Ci vediamo più tardi! –

Tanto non scappo . . .

La vedo allontanarsi,
lui la segue a poca distanza.

- Brutta storia! –

Penso si riferisca a Fortuna.

- Già. Tutto il contrario del suo nome! –

Godo per aver pronunciato a voce alta questa battuta,
ho voluto farlo da appena si è presentata ma non ne
ho mai avuto l’occasione.
Alberto scuote la testa.

- Non solo lei anche il signor Eros. . . –

Senti senti chi ha voglia di farsi i fatti degli altri insieme a me …

- Il signor Eros? –

Annuisce mentre pulisce il pavimento con dei decisi colpi di ramazza.

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