Rosso bordeaux

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Il momento che viene subito dopo la sua incredibile affermazione sembra il normale epilogo di ogni incontro amoroso:mi depone un leggero bacio sulle labbra e mi dà la mano
per aiutarmi ad alzarmi.

«Adesso torna in camera tua, fatti una doccia e cambiati con i vestiti che ti sono stati messi a disposizione, poi scenderai a cena con Fortuna.»

Sono tutta un tremore e ho dei seri dubbi che le gambe riescano a reggermi. La fitta che sento nel basso ventre
è tale da sembrare quasi dolorosa e sono assolutamente certa che tutto questo gli è piuttosto evidente ma non mi vuole più intorno. Mi ha baciato sulla bocca, mi ha portato in camera sua, mi ha scopato e spalmata del suo seme, mi ha detto che sono la sua sacerdotessa ( che cazzo vuol dire io proprio non lo so!) ... Ma per stasera non vuole più saperne di me ... Anzi! Mi ha detto di andare a cambiarmi per cenare con sua sorella!

«Ma Tu… Non mangerai con noi?»

Provo a parlare nel modo più normale possibile, ma mi sento una perfetta idiota.

«…Veramente no, ho un impegno a Perugia, tornerò tardi, conviene che non mi aspettiate…
Ora, se non ti dispiace dovrei cambiarmi.»

Il suo tono di voce è neutro è amichevole ma capisco che mi sta chiedendo di togliere il disturbo.
Mi sento male, tanto che scappo via
inciampando nei miei piedi e riuscendo miracolosamente a non cadere.
Non prendo l’ascensore ma mi fiondo giù per le scale fino alla mia
camera dove mi lancio a bocconi sul letto cercando di capire cosa è successo, ma non ce la faccio proprio a
pensare, così  piango
tutte le lacrime che posso mentre singhiozzo disperata.
Che sto facendo? Mi sto innamorando di un boss mafioso che si crede un santone indiano e che vuole fare una santona anche di me! Ma che sta
succedendo nella mia vita? Sembra di essere in uno di  quegli strani sogni che si fanno quando si mangia troppo e si fatica a digerire!
Quando finisco le lacrime, non mi resta che farmi la doccia, in fin dei conti Fortuna non ha colpa di ciò che è successo.
Il getto d’acqua mi da conforto anche se, quando stappo il bagnoschiuma, non riesco a non pensare a lui …
I “vestiti a mia disposizione” questa sera si rivelano essere una gonna lunga fino alle caviglie color rosso bordeaux di una morbidissima flanella e un
dolcevita di cachemire dello stesso colore. Non ho mai indossato questa sfumatura in vita
mia, mi fa sembrare ancora più pallida. Faccio spallucce alla mia immagine riflessa nello specchio e decido di
andare in cerca della mia ossuta compagna sperando che non faccia la faccia troppo schifata davanti al cibo
stasera.
La trovo in corridoio mentre cammina verso la mia porta, stasera ha un abito di lana grigio che le arriva al
ginocchio, pesanti calze coprenti, gli immancabili guanti senza dita e lo scialle, tutti rigorosamente neri e,
ai piedi, un paio di UGG fatti come ciabatte che, con la
loro forma tozza e arrotondata accentuano ancora di
più (se possibile!) la magrezza delle gambe.
Mi guarda compiaciuta

«Sapevo che questo era il tuo colore!»

Cosa?

«Lo hai scelto tu?»

«Certo! Logicamente devo attenermi alle direttive di mio fratello sai … Solo tessuti naturali lavorati artigianalmente e colori che non offendano la vista…»

Lo dice scimmiottandolo e mi viene da sorridere e anche lei lo fa, deve sentirsi molto sola qui dentro!
Al piano di sotto incrociamo il "santone" che sta per uscire, si è cambiato, e lo trovo estremamente elegante
anche se non ha cambiato affatto il suo stile per la serata. Indossa un lungo cappotto color cammello e ha
una lunga sciarpa color avorio lasciata morbida intorno
al collo. Da ciò che si intravede ha dei pantaloni beige e
le immancabili ciabatte.
Mi guarda per un lungo istante.

«Questo colore ti sta molto bene»

Cosa? Anche lui? Hanno degli strani gusti in famiglia!

«Ehm…Grazie e… Buona serata!»

E’ tutto ciò che riesco a dirgli, vorrei correre ad abbracciarlo e pregarlo di portarmi con lui ma credo
che da qualche parte mi sia rimasta un briciolo di dignità e così mi do una calmata.

«Buona serata a voi!»

Strano, giurerei che fosse quasi in imbarazzo, ma non
mi ci soffermo e seguo Fortuna in cucina dove Isabella ci
sta aspettando sorridente.
-Tofu e verdure grigliate per voi stasera signorine!-

E ti pareva! Ma cos’ha questa gente contro la cucina tradizionale?

«Ho aggiunto anche un filo d’olio a crudo sopra, così il vostro intestino farà meno fatica a far transitare il tutto!»

Ma che bello! Proprio, non vedo l’ora di sedermi a tavola! Guardo Fortuna che invece sembra alquanto soddisfatta del menù e si siede a tavola sfregandosi le
mani.

«Stasera non vi terrò compagnia perché vado a cena fuori con mio marito! Bea, conto su di te per controllare che Fortuna mangi proprio tutto quello che sta nel suo piatto!»

Annuisco, ma dentro di me penso che non mi piacerebbe avere una guardia del piatto, specialmente  a …(Che età potrebbe avere?) trent’anni passati!

Ci sediamo cominciando a sbocconcellare la magra
cena (di questo passo diventerò anoressica anch’io) e
aspettiamo che Isabella se ne vada. Mi volto verso la mia commensale e commento

«Ma … Mc Donald …Mai?»

Fortuna sorride a malapena della mia quasi battuta.

«Sei matta? Tutti quei grassi e quegli zuccheri fanno malissimo al corpo!»

Ok, basta guardarla per capire che ha delle fisse riguardo al cibo …

«Una volta ogni tanto cambiare il sapore di ciò che si infila in bocca è salutare, non devi mica farlo tutti i
giorni … Poi che ti frega della linea non hai nemmeno un fidanzato!»

Ok, lo ammetto ci sono andata pesante, ma il fatto è,che voglio vedere se riesco a farle ammettere di essere
ancora perdutamente innamorata di Eros perché …
Mi dà fastidio vederli infelici quando potrebbero godere l’una dell’altro!

«Già!»

Commenta amaramente posando la forchetta. Quando lo fa significa che non va affatto bene.

«Che mi dici di Eros, voi due eravate innamorati no?»

Scopro in fretta le mie carte ma sono troppo curiosa di capire cosa ne pensa.

«È stato molto tempo fa …»

Parla più a sé stessa che a me ma almeno riprende in mano la forchetta.

«…Però sembra che tu non l’abbia ancora dimenticato …»

«E come potrei fare secondo te?
Abita qui!»

I suoi occhi sono giganteschi nel suo viso scarno,
Sembra posseduta da qualche oscuro demone che la corrode dall’interno.

«… E se invece di dimenticarlo tu … provassi a rimetterti con lui?»

La sua reazione sembra immediata, infatti apre la bocca come se volesse aggredirmi verbalmente ma di
colpo si ferma espirando piano tutta l’aria che aveva incamerato nei polmoni e una lacrima prende a
scorrerle sulle guance scavate.

«È sposato, ricordi?»

Ingoio a forza un pezzo di tofu che girava ormai da troppo tempo dentro la mia bocca e metto in atto la
parte centrale del mio piano.

«Dopo quello che ho visto non lo resterà per molto, e poi, mi sembra ancora molto preso da te …»

«Dici davvero?»

Una forchettata di quasi cibo finisce nella sua bocca ed è quasi comico vederla masticare vigorosamente.

«Quando passi resta a fissarti finché non sparisci dalla sua vista»

«Dici davvero?»

Sembra interessata ma poi china la testa e sussurra

«E se fosse perché mi trova ripugnante?»

Poverina, mi affretto a consolarla.

-No, fidati, l’ho guardato bene, non ha lo sguardo di uno a cui fai schifo!-

Un’altra forchettata va fare compagnia alla prima e i suoi occhi si illuminano ... di cosa? Speranza? Ma davvero
nessuno le ha mai parlato di questo prima?

«Ma tu … Non avevi mai pensato a rimetterti con lui?»

-Beh! Nella mia mente sì, dopo che … Insomma, quando sono rimasta vedova... ma pensavo che lui non
mi volesse e ho paura di un suo rifiuto!-

Certo su questo bisognerà lavorare. Farò quattro chiacchiere con quell’energumeno appena torna… Ma
ho intenzione di portare a termine il mio piano:
Questi due devono stare insieme per il bene di tutti!

«Peccato al momento sia fuori.»

Lo dico con una punta di rammarico perché avrei potuto concludere il mio piano in serata invece mi toccherà aspettare.

«Già, stasera sia lui che mio fratello sono via, speriamo non succeda nulla!»

«Salvatore è un uomo impegnato, forse avrà una riunione d’affari …»

Intavolo il discorso perché voglio sapere dove è andato stasera e forse Fortuna lo sa!

«Cosa dici? Macché affari!»

Dice lei con una mezza risatina.

«Il martedì sera mio fratello esce per
andare a scopare!»

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