Capitolo VIII

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Addio ai monti...

I passeggeri con la testa voltata indietro, guardavano i monti, e il paesaggio illuminato dalla luna, e macchiato qua e là da ombre. A distinguersi c'erano i paesini, le case, le campagne: la villetta di Gabriele Esposito, posta sopra le casette ammucchiate alle pendici del promontorio. Esposito pareva un violento, un assassino, in mezzo a una compagnia di addormentati, e che vegliasse su di loro, meditando un delitto. Lucia lo vede e rabbrividì, scese con l'occhio giù giù per il pendio della montagna, fino al suo paesino guardando fisso all'estremità, scorpi la sua casetta, scopri la finestra della sua camera; e, com'era seduta, nel sedile del traghetto, posò il braccio sul finestrino, posò sul braccio la fronte, come per addormentarsi, e pianse in silenzio.
Addio, monti sorgenti dall'acqua ed elevati al cielo; cime inuguali, notte a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, sono i suoni delle voci conosciute; le ville sparse biancheggianti sul pendio son come branchi di pecore a pascolo; addio! Quanto è triste il passo di chi, cresciuto tra voi, si allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte involontariamente, tratto dalla speranza di andarsene altrove, si fa prendere, in quel momento dai sogni della speranza. Egli si meravigliava di essersi deciso, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno tornerà soddisfatto.
Quando più si avanza nella pianura il suo occhio si ritira disgustato e stanco, da un'ampiezza uniforme; l'aria li sembrò pesante e morta; se non altro triste e disorientato nella città; le case aggiunte a case, le strade che sboccavano strade, pare che gli levino il respiro e davanti agli edifici ammirati dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, al campo del suo paese alla casuccia a cui ha già messo gli occhi addosso, da gran tempo e che comprerà, tornando compiaciuto ai suoi monti.
Ma chi invece non aveva mai spinto al di là di quelli, neanche un desiderio momentaneo. Chi aveva risposto in essi tutti i progetti futuri, e ne viene allontanato, da una forza avversa, chi staccato dalle più care abitudini, e disturbato nelle speranze, lascia qui monti in cerca di sconosciuti che non ha mia voluto desiderio di conoscere, e non può arrivare con l'immaginazione a un momento ritornò! Addio casa, natia, nella quale, sedendosi con un pensiero nascosto (o accolto) s'imparò a distinguere il rumore dei passi comuni da quelli amati aspettati con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, sbirciata tante volte alla sfuggita, passando, no senza rossore; nella quale la mente si figurava una dimora tranquilla (e Maria?) Da sposa; addio, chiesa dove l'animo torno tante volte sereno, cantando le lodi del signore; dov'era promesso un rito, dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l'amore venir comandato e chi amarsi canto; addio! Chi dava a voi tanta serenità, e qualunque, e non turbava mai la gioia dei suoi figli, se non per prepararne una più certa e più grande. Di tal genere, se non precisamente o (esattamente) erano i pensieri di Lucia, e poco diversi; erano i pensieri degli altri fuggitivi, mentre il traghetto gli andava avvicinando alla riva destra dell'Adda.

PROMESSI SPOSI || anni 2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora