Capitolo I

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Conte e i bravi

La sera del 7 Novembre del 2019 il signor Conte faceva ritorno alla sua dimora dopo la solita passeggiata serale. A passo insicuro e titubante, con le mani incrociate dietro alla schiena, Conte giungeva all'angolo che prevedeva la sua casa ma ad attenderlo c'era una, non molto piacevole, sorpresa.
I bravi lo attendevano di fronte al suo cancello, vestiti eleganti e armati, con intenzioni a lui sconosciute.
Conte riconosciuti i due soggetti si intimorì, la sua mente vagò alla ricerca di una via di fuga, inizio a camminare pur di allungare la strada di ritorno, camminando diritto, tornando indietro, rallentando il passo ma nonostante tutto i bravi rimanevano lì ad aspettarlo, così si mise l'anima in pace e si diresse verso i due giovini a passo svelto.
"Signor Conte" disse uno dei due, guardandolo dritto negli occhi, pienamente sicuro di sé.
Conte, a sua volta rispose "Mi dica", l'altro bravo, che fino a quel momento era rimasto in silenzio ad osservare la scena prese parola "Spero lei non sia intenzionato a sposare Renzo Tramaglino e Lucia Mondella", Conte impaurito cercò di rispondere al meglio nonostante avesse un nodo all'altezza della gola e un leggero tremolio alla mandibola che non gli conferiva sicuramente un aspetto risoluto e autoritario, "M-ma Signori cari, come ben sapete i-io sono un uomo di rilievo ora..., loro mi hanno chiesto di celebrare il loro matrimonio, e in quanto incaricato non posso rifiutarmi... sono loro ad esser venuti da me..."
Pronunciò l'ultima frase quasi come un sussurro, ma non ci fu verso di far cambiare idea ai bravi alché uno dei due interruppe il suo discorso e disse "Ah sì? Quest'uomo di rilievo deve ancora tanto al nostro capo... non importa come ma questo matrimonio non s'ha da fare".
Il bravo fini il suo "discorso", la voce alta e imponente aveva reso ancora più piccoli i tentativi di conte di fargli cambiare idea. Mentre i due bravi sghignazzavano, Conte si stirava con le mani i vestiti cercando di rimanere il più calmo possibile e poi riprese a parlare "Ma scusatemi... ne possiamo parlare...mettetevi anche nei miei panni..." continuò, il tono pacato sottile per non suscitare chissà quali reazioni dai due giovani, "...se fosse dipeso tutto da me avrei rifiutato categoricamente ma non ho potere a riguardo"
non fece in tempo a finire la frase che un bravo lo interruppe "Adesso basta, siete molto bravo con le parole, ma solo con quelle, noi non vogliamo saperne nulla, siamo venuti qui solo per riferirle il messaggio. Uomo avvisato, mezzo salvato."
"Signori vi prego siate giusti" ritentò ancora una volta Conte e un bravo lo interruppe come da prassi "Il matrimonio non si farà e se lo celebrerà non se ne pentirà, perché non ci sarà il tempo"
Il suo compagno lo interruppe "Suvvia, smettetela, non ci si rivolge così ad un uomo di rilievo" disse riprendendo le stesse parole dette da Conte in precedenza, con un ghigno di scherno, "noi siamo gentiluomini, non vogliamo far del male a nessuno. Signor Conte, il Signor Esposito, nostro capo le manda cordiali saluti" e chinarono il capo e le mani in modo teatrale.
Il Signor Conte sentito il nome del loro capo rabbrividì e sentì una morsa allo stomaco dalla paura e fece per inchinarsi di fronte ai due "Se potete suggerirmi..." "noi suggerire a un uomo colto come lei?" disse uno di loro sottolineando i soggetti della frase, "sarebbe irrispettoso, da maleducati... sono sicuro che troverà una soluzione e che non parlerà ad anima viva di questa conversazione. Buona fortuna." il bravo fini il suo discorso, in viso un sorriso falso e divertito, si giro verso il suo compagno, ed una volta entrati nella macchina dietro di loro, si persero nel buio della stradina antecedente alla casa di Conte.

PROMESSI SPOSI || anni 2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora